domenica 21 settembre 2025

Street level Bureaucrat, una nuova prospettiva analitica per la medicina territoriale (Organizzazione Sanitaria, N. 3/2025, p. 9-18)

Introduzione

La burocrazia non gode di buona fama, specie quando viene declinata nel contesto medico-sanitario. Se ne lamentano i pazienti, che vedono nei medici degli anonimi passa-carte o degli erogatori di prestazioni standardizzate, ma non sono da meno gli operatori sanitari, che si sentono sminuiti e professionalmente depauperati dall’ingerenza di procedure burocratiche onnipresenti che li distolgono dai compiti clinici e dai doveri etico-deontologici.

Le riforme sanitarie deliberate a partire dagli anni Novanta del secolo scorso, nella cornice del New Public Management, si sono tradotte in quella che Cavicchi ha definito Medicina Amministrata, attuata da “medici che sulla scorta di input predeterminati, erogano e prescrivono agli ammalati ciò che è finanziariamente appropriato con le risorse disponibili”, e nella quale “gli adempimenti previsti per la cura dei malati sono di fatto decisi non dai medici in piena autonomia e responsabilità ma dagli amministratori ad ogni livello che gestiscono il sistema sanitario”.

È stato osservato che la burocrazia sta all’apparato statale legale come la catena di montaggio all’industria manifatturiera mentre il sociologo tedesco Max Weber, autore di riferimento per gli studiosi del fenomeno burocratico, l’ha ribattezzata “gabbia d’acciaio” della società. La burocratizzazione del lavoro nelle grandi organizzazioni provoca tensioni rispetto all’identità professionale e dilemmi che interessano in particolare gli operatori in prima linea, ovvero i “burocrati di strada” incaricati di implementare le politiche pubbliche.

L’ideal tipo burocratico weberiano

La burocrazia è stata descritta e concettualizzata dal sociologo tedesco Max Weber alla fine dell’ottocento, in riferimento all’ideal-tipo amministrativo prussiano; Weber vedeva la burocrazia come la forma più efficiente e razionale di organizzazione per raggiungere obiettivi su larga scala, garantendo prevedibilità, coordinamento e produttività, con queste caratteristiche (Poggi, 2013; Lippi, 2022):

  • divisione del lavoro: i compiti burocratici sono chiaramente definiti e specializzati;
  • gerarchia: una struttura piramidale con chiari livelli di autorità e responsabilità;
  • regole e procedure formali: la condotta del personale è governata da norme scritte e impersonali;
  • impersonalità: le decisioni sono prese in base a regole oggettive razionali, non a considerazioni
  • personali;
  • competenza tecnica: il personale è selezionato e promosso in base alle qualifiche e alle prestazioni richieste;
  • separazione tra vita privata e professionale: i beni e le risorse dell’organizzazione sono distinti da quelli personali.

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