Le Delibere sulla Presa in Carico
(PiC) delle patologie croniche, licenziate nei mesi di gennaio, maggio e agosto
2017 dalla Regione Lombardia, hanno messo in moto una cascata di processi
decisionali, dagli esiti incerti, che condizionerà il percorso attuativo della riforma, destinato
a concludersi nella primavera del 2018 con l’arruolamento dei malati cronici da
parte dei Gestori della PiC. Di seguito si troverà un abbozzo schematico delle cornici decisionali riferite ai diversi attori implicati nella PiC nel corso del suo iter applicativo, vale a dire Medici di MG, strutture accreditate e assistiti
affetti da una o più condizioni croniche, ognuno con i propri metri valutazione
e dinamiche cognitive.
I risultati pratici e il successo della riforma saranno
influenzati dalle inter-retroazioni delle scelte fatte dagli attori, a seguito di complesse valutazioni circa vantaggi e svantaggi, rischi ed opportunità, interessi
economici e professionali, costi e benefici, vincoli e possibilità, tempi, modalità e conseguenze pratiche
delle diverse opzioni, in quello che appare un caso di studio per manager/amministratori,
politici e professionisti, e una sorta di esperimento naturale per economisti,
psicologi e sociologi delle decisioni collettive.
1-I primi ad essere chiamati ad una
scelta non facile sono stati i medici di MG. Il processo decisionale si è
sviluppato su due piani e due tempi: a livello collettivo e “comunitario”,
entro il 31 luglio, e individuale, entro il 30 settembre. Nel primo caso è
toccato a Sindacati ed Associazioni Culturali di categoria valutare
l’opportunità di costituire sul territorio le Cooperative indispensabili per
poter assumere la funzione di Gestore. Ai singoli MMG è toccato l’onere di
aderire o meno alla proposta di Gestore e, in caso positivo, di scegliere la Cooperativa
a cui associarsi nella propria ATS.
Questo doppio processo ha dato come
esito la costituzione di 41 Coop di MMG a cui hanno aderito 2292 generalisti su
circa 6300 in attività. Sulla deliberazione di costituire le Coop ha pesato
l’accettazione o il rifiuto della sfida “politica” lanciata dalla regione con
la PiC alle associazioni della MG, non meno delle condizioni
economico-gestionali minime per poter reggere sul piano organizzativo (è stato
calcolato che una Cooperativa per ammortizzare i costi dovrebbe avere un bacino
di MMG con almeno 50000 assistiti); a livello individuale sono state le
considerazioni anagrafiche, professionali, economiche e di appartenenza
societaria ad influire sull’opzione se divenire o meno soci per poi rivestire
il ruolo di Gestore.
2-Ben diversa è stata la scelta che
hanno affrontato le strutture private per divenire Gestore della PiC (le Aziende
Ospedaliere pubbliche hanno aderito di default). Nel loro caso hanno giocato un
ruolo preminente le considerazioni di carattere organizzativo, economico e
finanziario rispetto a quelle più “emotive” ed individuali di medici e pazienti.
Le strutture private sono alle
prese con un dilemma manageriale non di poco conto. Devono investire ingenti
risorse per portare a termine il processo di PiC, in particolare per
l’organizzazione del call center, senza la garanzia di poter arruolare un
numero di “cronici” sufficiente ad ammortizzare i costi fissi e di transazione
dell'intera operazione. Si calcola che per poter assicurare l’equilibrio
economico sian necessario l’arruolamento di non meno di 5000 assistiti per ogni
gestore.
A fronte di investimenti non
indifferenti, sia in strutture che in personale medico (clinical manager)
paramedico (il case manager) ed operatori di call center, le strutture private
dovranno fare i conti con le incertezze circa il numero di adesioni e di arruolamento dei cronici. La scelta degli assistiti è il
nodo cruciale che condizionerà tutto il processo e dove le strutture private
devono fronteggiare una sorta di asimmetria decisionale a lo sfavorevole e che
vede invece i MMG avvantaggiati (si veda il punto 3). Infatti le strutture private
for profit devono tenere conto di una doppia concorrenza:
- nel caso in cui il MMG è socio di una Cooperativa gli assistiti saranno indotti a scegliere come Gestore il proprio Medico a scapito dell’organizzazione privata
- mentre i MMG non aderenti alla PiC potrebbero scoraggiare o addirittura sconsiglierà ai propri assistiti di accettare la PiC da parte di un Gestore estraneo alla MG.
D’altra
parte già nel mese di ottobre Dario Beretta, responsabile dell’Ospedalità
Privata in Lombardia (AIOP), aveva
osservato che “il punto critico della manovra sarà capire quanti assistiti
aderiranno davvero all'iniziativa, e come si comporteranno i medici di
famiglia. Se li indirizzeranno all'adesione oppure no". Così commentava La
Repubblica del 28 novembre scorso, a pagina II dell’edizione milanese: “Partecipare
alla riforma conviene solo se tanti pazienti decideranno di sposarla, cosa che
è difficile che avvenga a breve, visto che la maggioranza dei medici di
famiglia è a dir poco scettica”.
Un ruolo chiave nella PiC verrà
giocato dal “clinical manager” della struttura, alternativo al MMG del
paziente. Se il Gestore scelto sarà un ospedale pubblico la sua Dirigenza non
avrà problemi ad individuare al proprio interno il “manager" clinico
incaricato di redigere il PAI (piano assistenziale individuale) e il patto di
cura con il malato cronico, in sostituzione del MMG (se il Gestore sarà il
generalista stesso in cooperativa il problema non si porrà). Ma in una
struttura privata che eroga solo prestazioni diagnostiche
chi svolgerà i compiti clinici, facendo le veci del generalista? Quali garanzie
di professionalità e competenza potrà dare ai cronici un manager clinico
arruolato da un’organizzazione internazionale for profit dotata di
poliambulatorio e priva di strutture cliniche?
3-I malati cronici lombardi, di
fronte alla lettera che all’inizio del 2018 proporrà loro di PiC, saranno
investiti di una doppia decisione, analoga a quella del MMG: in un primo tempo
dovranno stabilire se aderire o meno alla proposta di PiC e, in un secondo
momento, scegliere a quale Gestore affidarsi tra quelli proposti dall’elenco
curato dall’ATS. Saranno quindi messi di fronte ad un duplice carico
decisionale ed è assai probabile che prima di agire si consultino con il
proprio MMG, per avere delucidazioni e suggerimenti sia sulla scelta di fondo
che sulla individuazione del Gestore a cui rivolgersi.
In questo caso il MMG sarà nella
condizione, quasi naturale ed inevitabile, di influenzare l’esito del processo
decisionale in un senso o nell’altro, prima di tutto se avrà assunto in proprio
il ruolo di Gestore. In un precedente post ho analizzato le variabili
psicologiche che potranno influenzare gli assistiti sul piano cognitivo, facendo
riferimento alla teoria della “spinta gentile” formulata dall’economista
comportamentale Richard Thaler, fresco premio Nobel proprio in questa materia (https://curprim.blogspot.it/2017/10/quale-spinta-gentile-per-la-presa-in.html)
Considerazioni finali. Fin
dalla primavera del 2017, dopo la pubblicazione delle due Delibere, si erano
levate le voci critiche verso la riforma che paventavano una strisciante
privatizzazione del SSR lombardo proprio, per la massiccia entrata in campo
delle strutture private ipotizzata nelle Delibere. Per alcuni la PiC si sarebbe
rivelata una sorta di cavallo di Troia per favorire la colonizzazione del
territorio da parte delle grandi organizzazioni for profit, con la conseguente emarginazione
della MG.
In precedenti interventi avevo osservato che le tariffe previste dalle Delibere per la PiC (35, 40
e 45 Euro/assistito in funzione della complessità mono o polipatologica) non
garantivano sicuri margini di convenienza economica per le strutture for profit,
a causa della mole di incombenze previste sia sul versante organizzativo/strutturale
(call center) che gestionale (clinical e case manager, procedure informatiche e
amministrative etc…). Le prime defezioni dalla PiC nell’area milanese, dove
peraltro si registra il minor percentuale di generalisti in Cooperativa e quindi in
teoria un’ampio bacino di potenziali cronici da prendere in carico senza la
concorrenza dei MMG-Gestori, sembrano confermare questa ipotesi.
Nessun commento:
Posta un commento