domenica 10 gennaio 2021

Impiego dei test antigenici rapidi secondo le indicazioni ministeriali: sintesi pratica

Utilizzo dei test rapidi di ultima generazione

Danno risultati sovrapponibili alla PCR, specie se utilizzati entro la prima settimana di infezione, ma se le condizioni cliniche del paziente sono discordanti con il test di ultima generazione la RT-PCR resta il gold standard per la conferma di Covid-19.

1-Test rapido nelle persone con sintomi

Se la capacità di RT-PCR è limitata o qualora sia necessario adottare con estrema rapidità misure di sanità pubblica, può essere considerato l’uso dei test antigenici rapidi in individui con sintomi compatibili con COVID-19 solo in particolari contesti (situazioni ad alta prevalenza, focolai confermati con PCR, comunità chiuse e lavorative, contesti sociosanitari) e non nella popolazione generale. 

Il test rapido va eseguito il più presto possibile e in ogni caso entro cinque giorni dall'insorgenza dei sintomi e se l'esito è negativo deve essere eseguito il test molecolare (RT-PCR) o un secondo test antigenico a distanza di 2-4 giorni.

2-Test rapido nelle persone senza sintomi

Può essere raccomandato per testare le persone, indipendentemente dai sintomi, quando si attende una percentuale di positività elevata per esempio vicina o supere al 10% (nella popolazione generale è in genere molto bassa, cioè < 2%)

Le situazioni in cui la prevalenza dei positivi è vicina o superiore al 10% sono: contatti asintomatici con esposizione ad allto rischio, screening di comunità per motivi di sanità pubblica e screening periodico in contesti sanitari, sociosanitari e socioassistenziali.

Nelle RSA, lungodegenze etc i test rapidi di ultima generazione possono essere considerati laddove sia necessario adottare con estrema rapidità misure di sanità pubblica

Il test antigenico deve essere eseguito prima possibile e entro 7 giorni dall’ultima esposizione; in caso di discordanza tra test rapido e test molecolare, eseguiti entro un intervallo di tempo breve, il risultato di RT-PCR prevale sul risultato del test antigenico.

3-Test rapido eseguito in farmacia.

Nel soggetto non appartenente a categorie a rischio che esegue il test in farmacia o in laboratorio a pagamento il risulta negativo non necessita di ulteriori approfondimenti mentre se positivo va confermato con test di terza generazione o test molecolare. Anche in caso di test negativo in farmacia la presenza di sintomi sospetti deve indurre a contattare il medico curante per gli opportuni provvedimenti.

4-Classi di rischio per il calcolo del Valore Predittivo del test

  • Molto alta (10-30%): focolai comunitari od operatori sanitari sintomatici
  • Alta (10%): operatori sanitari con esposizione significativa
  • Medio-alta (2-10%): persone sintomatiche in comunità con bassa trasmissione
  • Molto bassa  (<2%): popolazione generale asintomatica
COSA E' CAMBIATO?

Nelle precedenti raccomandazioni il test rapido era consigliato
  • nei soggetti sintomatici in alternativa al Test molecolare + conferma con test molecolare per i casi positivi
  • come prima scelta nel oggetto pauci-sintomatico in assenza di link epidemiologico, nel contatto stretto di caso confermato e in soggetto asintomatico proveniente da paese a rischio (senza conferma del test molecolare nei casi positivi)
  • come seconda scelta nello screening degli operatori sanitari/personale in contesti ad alto rischio, per accesso al ricovero e per l'ingresso in comunità chiuse + conferma con test molecolare.
La nuova circolare introduce il Valore Predittivo come riferimento per l'appropriatezza della prescrizione del tampone rapido, in relazione alla stima della prevalenza, assente nel precedente documento. Le indicazioni del 2021 modificano in un punto chiave le precedenti: l'esito negativo nel soggetto sintomatico - nel sospetto di un falso negativo - deve essere ripetuto con la PCR o con un secondo test rapido a distanza di 2-4 giorni. Nelle RSA il tampone rapido può essere adottato solo in caso di interventi urgenti di sanità pubblica.

SINTESTI CONCLUSIVA
  • Nei soggetti sintomatici il test rapido è consigliabile solo nelle situazioni ad alta prevalenza se non è disponibile il test molecolare o se sono necessarie urgenti misure di sanità pubblica; comunque l'esito negativo va confermato con la PCR o un secondo test antigenico. 
  • Nei soggetti asintomatici è consigliabile solo in caso di alta prevalenza  - cioè attorno al 10% e quindi non nella popolazione generale - nei contatti stretti espositi ad alto rischio o per screening di sanità pubblica in contesti comunitari o lavorativi sociosanitari e socioassistenziali, in aree ad elevata trasmissione comunitaria. 
  • Nelle RSA può essere considerato in caso di adozione rapida di misure di sanità pubblica. 
  • Nei soggetti asintomatici che eseguono il test in farmacia e non appartengono a categorie a rischio l'esito negativo non necessita di ulteriori approfondimenti.
Quest'ultima indicazione desta le maggiori perplessità in quanto chi esegue il test in farmacia, senza sintomi e senza appartenere a categorie a rischio, è assimilabile alla popolazione generale e quindi ha una probabilità a priori molto bassa (prevalenza <2%) che mette in dubbio l'eventuale esito negativo del test stesso e contrasta con la raccomandazione del punto 2. 

P.S. Indicazione dell'ACN sui tamponi rapidi in MG. Pazienti target:
a) i contatti stretti asintomatici individuati dal medico di medicina generale oppure individuati e segnalati dal Dipartimento di Prevenzione in attesa di tampone rapido;
b) caso sospetto di contatto che il medico di medicina generale si trova a dover visitare e che decide di sottoporre a test rapido;

qualora il medico si trovi ad operare in strutture rese disponibili dall’Azienda/Agenzia, per gli assistiti di altri medici di medicina generale:
c) contatti stretti asintomatici allo scadere dei 10 giorni di isolamento identificati in base ad una lista trasmessa dal Dipartimento di Sanità Pubblica/Igiene e Prevenzione al medico individuato.

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