sabato 7 settembre 2024

L'estate di passione dei Pronto Soccorso: generalizzazioni, fake news e concause del sovraffollamento

E' stata un'estate di passione per molti PS, "presi d'assalto" come riferiscono le cronache locali quasi come durante l'epidemia influenzale invernale. Anche gli accessi negli studi dei medici sul territorio non sono stati da meno, a differenza del calo agostano che si registrava un tempo. Nelle ultime settimane sui media sono state proposte le solite spiegazioni semplicistiche, ovvero che il PS e intasato per via del mancato filtro della MG o addirittura per la chiusura estiva degli studi medici sul territorio (fake news). 

Per ogni fenomeno complesso c'è una spiegazione semplice, peccato che sia sbagliata. Vediamo una schematica analisi delle concause dell'iperafflusso in PS nei mesi estivi, ormai un dato costante tutto l'anno, anche per rispondere alle generalizzazioni del Data Room di Milana Gabanelli.

In primo luogo vi è la cronica carenza di MMG sul territorio per un ricambio generazionale mal gestito e una crisi vocazionale: ad esempio in Sardegna ne manco ben 300, in Emilia Romagna  più di 200 e in Lombardia con una popolazione doppia oltre 1000. Chi può intercettare questi accessi impropri sul territorio se milioni di cittadini sono senza un medico di riferimento?

In secondo luogo 2/3 degli accessi sono auto-prenotazioni degli "utenti" senza la preventiva consultazione del proprio MMG, se ne hanno uno; spesso il PS è l'ultima spiaggia per avere prestazioni specialistiche ed accertamenti con tempi d'attesa intollerabili sul territorio. 

Non è affatto vero che gli studi dei MMG sono aperti per pochi giorni la settimana (per la convenzione sono almeno 5, per almeno 3 ore al giorno) o che i pazienti vengano inviati di defualt allo specialista. Se mai prevalgono le richieste di accertamenti diagnostici che non trovano un'offerta adeguata sul territorio, per via dei tempi d'attesa.

Infine c'è la causa prima degli intasamenti: d'estate in PS peggiora il ben noto boarding - denunciato fin dal 2015 dalla SIMEU - vale a dire la difficoltà di ricoverare pazienti meritevoli di cure ospedaliere che si aggrava in estate con la ristrutturazione organizzativa dei reparti, per accorpamenti e chiusure, al fine di consentire ai dipendenti di godere delle meritate vacanze. 

D'estate con meno posti letto disponibili, rispetto alle dotazioni standard già ridotte, è quindi inevitabile che nel percorso emergenziale il flusso dei pazienti rallenti o si fermi fino a quando si rende disponibile un posto letto, con conseguente sovraffollamento delle sale di PS e di visita. Altro che chiusura degli studi medici sul territorio o aperti pochi giorni la settimana!

Eppure ci sarebbe un modo per velocizzare i percorsi di PS: basterebbe che i codici minori venissero valutati velocemente e rimandati al medico curante per le cure del caso, senza eseguire in oltre la metà di essi esami e visite che allungano le procedure e la permanenza nella struttura. I codici bianchi sono per definizione non urgenti e quindi dovrebbero essere visitati e nulla più. In tal modo si ridurrebbe di 1/3 l'affollamento della sala d'attesa a beneficio dei casi davvero urgenti.

E' in sostanza questo l'obiettivo che si sono proposti in Emilia Romagna con la creazione dai CAU, ovvero "piccoli PS" alternativi ai maggiori dove si possono eseguire in tempi rapidi alcuni esami e visite per risolvere i problemi che motivano i "codici bianchi" ad accedere alle strutture di Emergenza Urgenza, perchè sul territorio non trovano alternative per via dei tempi d'attesa delle prestazioni specialistiche ambulatoriali. I CAU stanno dando i primi frutti e il modello è stato stato imitato, con alcune variazioni, in altre regioni come la Toscana.

Le fake news diffuse da alcuni quotidiani gettano discredito sulla categoria per additare un comodo "colpevole" alla riprovazione sociale, invece che affrontare e sciogliere i veri nodi problematici, ovvero una cronica carenza di posti letto, di personale e lo scarso appeal della scuola di specializzazione.

Questo stato di cose viene denunciare dai medici del PS, come fa la Simeu da un decennio, indicando le disfunzioni sistemiche che con il boarding paralizzano il sistema ospedaliero di emergenza-urgenza. 

Per un approfondimento: 

 Giuseppe Belleri -Pronto Soccorso e medicina territoriale: un approccio sistemico

Sovraffollamento, codici bianchi e accessi inappropriati tra autopresentazioni e boarding: quali soluzioni?

Luglio 2024, pagine 229, Edizioni KDP, versione cartacea ed e-book

Al link l'estratto

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