domenica 8 gennaio 2023

La riforma della medicina territoriale alla prova sul campo

 LA RIFORMA DELLA MEDICINA TERRITORIALE

L’evoluzione dell’assistenza primaria dopo il PNRR

Seconda edizione, aggiornata al gennaio 2023, Amazon KDP

Prefazione di Franco Del Zotti, direttore NetAudit

INTRODUZIONE

L’epidemia di Coronavirus ha avuto il suo epicentro nazionale in Lombardia e verrà ricordata nei prossimi decenni per il suo carattere improvviso e travolgente, che ha evocato una varietà di descrizioni metaforiche: battaglia campale, tsunami, tempesta perfetta, cigno nero, terremoto sanitario, bomba atomica etc. Passata la fase emergenziale è possibile avviare una riflessione critica sugli eventi e sugli effetti della pandemia che, va detto, non ha precedenti nell’ultimo secolo per contagiosità, virulenza, intensità, varietà clinica e concentrazione spazio-temporale, tanto da mettere a dura prova la tenuta di tutto il sistema per un picco di domanda e un deficit di offerta difficile da fronteggiare ad ogni latitudine. 

      Il Covid-19 ha avuto un particolare impatto sulla medicina del territorio per le sue specifiche caratteristiche strutturali e funzionali, in particolare nelle zone a più alta incidenza come il sud della Lombardia, accelerando una condizione di disagio e di crisi professionale che ha radici profonde e lontane. 

Alla MG sono state imputate carenze e deficit nella gestione del Covid-19 fino quasi a farne il responsabile per eccellenza di  una situazione complessa, mentre per altri le cause del problema risiedono in quel “territorio abbandonato” descritto per la prima volta dai colleghi di Codogno, che si sono trovati soli nel pieno della tempesta in quel fatidico mese di marzo del 2020.

A partire dalla seconda ondata e per tutto il 2021 la MG si è così trovata sul banco degli imputati per le proprie presunte colpe alla base dei drammatici effetti della pandemia. Tale imputazione si è tradotta in ripetute accuse di latitanza, scarsa professionalità e produttività. Così per correggere questo stato di cose è stata invocata una profonda riforma della medicina territoriale che si intreccia con i cambiamenti indotti dal PNRR che si dovrebbe concretizzare nelle strutture territoriali previste dalla Missione 6 (Case ed Ospedali di Comunità, Centri Operativi Territoriali, Distretti e potenziamento dell’assistenza domiciliare).

A queste iniziative si dovrebbe affiancare in parallelo una riforma dell’organizzazione e delle normative che regolano i rapporti tra medici del territorio e SSN, attualmente in forma di una convenzione tra lo stato ed i professionali con uno status giuridico di parasubordinazione: i futuri MMG dovrebbe diventare dei dipendenti del SSN a pieno titolo dopo aver conseguito una specializzazione universitaria in sostituzione dell’attuale Corso regionale di Formazione Specifica.

    Il volumetto si propone di contribuire al dibattito sulla revisione del rapporto di lavoro del MMG e nella riforma del Corso regionale, per  il  rilancio  della  medicina  del  territorio,  in  sinergia  con  gli investimenti strutturali della Missione 6C1 del PNRR reso operativo dal DM  77 del luglio 2022. Il primo capitolo propone  un profilo storico e socioculturale del disagio vissuto dai MMG e una lettura dell’evoluzione  della categoria  basata  sulla  cosiddetta  dominanza professionale.  Di  seguito  si descrivono  a  grandi  linee  le  modalità organizzative  e  le  pratiche della  MG  con le  criticità  generali  e organizzative imputate al MMG. 

Nei  capitoli  successivi  vengono  discussi  pro e  contro  del passaggio  alla  dipendenza e  della  proposta  di  specializzazione universitaria e i problemi attuativi del nuovo assetto territoriale in relazione al nuovo assetto territoriale.  I  capitoli  finali  espongono  sinteticamente  i  contenuti normativi del DM77, quelli dell’ACN 2016-2018 con considerazioni finali sui punti critici della riforma, peraltro ancora incompiuta in molte parti (si pensi solo al mancato rinnovo dell’ACN 2019-2021, il cui atto di indirizzo per le trattative è stato licenziato a 13 mesi dalla naturale  scadenza  triennale).  Nell’appendice  sono  raccolti  gli  atti normativi che dovrebbero innescare il cambiamento nella cornice del DM77. Il volumetto riprende ed aggiorna alcuni contenuti della prima versione della fine del 2021, in attesa che si completi il quadro di una transizione ricca di ostacoli, rischi e incertezze a partire dal morale della categoria e da un problematico ricambio generazionale. 

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