venerdì 3 settembre 2021

PNRR e Case della Comunità (2): rischi ed ostacoli

Tratto da: GUIDA ALLA RIFORMA DEL SERVIZIO SANITARIO IN LOMBARDIA E AL PNRR  -  Opportunità e rischi per il futuro dell’assistenza primaria.

Pagine 208, luglio 2021 - Link alla versione cartaceaversione ebook 

Le schede di accompagnamento del dossier inviato a Bruxelles comprendono anche la dettaglia elencazione dei rischi e dei potenziali ostacoli per la completa e puntuale realizzazione delle strutture. Quella relativa alla CdC è senza dubbio la più dettaglia e ricca di spunti per un’efficace implementazione delle strutture, segno che si tratta del progetto a maggiore rischio.

Rischi ed ostacoli per la realizzazione della CdC

1-amministrativi:

  • la mancanza di definizione di strutture, tecnologiche e norma organizzative per l'assistenza territoriale;
  • il numero di enti e amministrazioni coinvolte e la mancanza di connessione tra istituzioni;
  • normativa nazionale ambigua in materia di prima assistenza, con conseguente attuazione ineguale a livello regionale;
  • disuguaglianza a livello regionale nel livello di attuazione di LEA per l'assistenza sanitaria e nel livello di attuazione istituzionale dell’accreditamento.

2- organizzativi:

  • scarsa capacità di coordinare i professionisti, soprattutto quelli con accordi contrattuali;
  • mancanza di omogeneità a livello regionale nell'offerta di servizi;
  • difficoltà in individuazione degli spazi idonei messi a disposizione dai comuni;
  • scarsa capacità di coinvolgere il diversi stakeholder coinvolti;
  • numero e competenza insufficienti del personale dedicato all'attività;
  • scarsa responsabilizzazione dei cittadini e dei pazienti nell'adesione a iniziative di promozione della salute e scarsa integrazione tra Servizi;
  • mancanza di formazione specifica degli operatori.
3- finanziari:

  • mancanza di risorse ad hoc destinate ai servizi;
  • difficoltà nel finanziamento delle attività che non hanno un budget dedicato;
  • difficoltà nel governo delle varie fonti di finanziamento da diversi enti e amministrazioni.

Le schede relative ai COT e agli OdC sono meno dettagliate e ripropongono a grandi linee le potenziali criticità indicate del capitolo sulle CdC. 

Al termine di ogni capitolo vengono anche offerti spunti per un possibile superamento dei rischi e degli ostacoli che potrebbero frapporsi alla realizzazione degli interventi. Ad esempio per contenere i rischi relativi alle CdC, certamente la sezione più critica di tutta la Misura 6 specie si prevedono le seguenti strategie:

  • ostacoli ammnistrativi: strumenti semplificati per favorire le decisioni contestuali e l'unificazione del processo decisionale, nonché l'individuazione di modalità di finanziamento innovative per remunerare i servizi rivolti a persone con patologie croniche e fragili (es.budget sanitari);
  • ostacoli organizzativi: interventi volti a chiarire il quadro normativo in materia di cura del territorio. Il completamento del provvedimento di riforma, unitamente agli ulteriori investimenti già previsti dal Decreto Legge n. 34/2020, consentirà di superare gli ostacoli organizzativi;
  • coordinamento centrale nella pianificazione, erogazione e controllo dei finanzia-menti per l'attuazione dell’investimento
Sebbene non venga mai indicato esplicitamente il punto più critico per il successo e la funzionalità delle CdC sarà il trasferimento dei medici di MG dal proprio studio alla Casa stessa, operazione non scontata soprattutto nelle strutture di maggiori dimensioni e/o nelle zone disagiate di pianura o di montagna. Dovranno essere previsti incentivi ad hoc, pena il rischio di fallimento, non essendo proponibile un'obbligatorieta' correlata ad un (improbabile) passaggio alla dipendenza dei medici Convenzionati, non contemplata nel PNRR e negli standard di Agenas..

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