giovedì 11 febbraio 2016

Ecco i test che mancano nel Decreto appropriatezza....

Tra le innumerevoli Note del Decreto Lorenzin sull'appropriatezza prescrittiva ne mancano due, che molti MMG avrebbero invece visto con favore oggetto di una Nota contenente condizioni di erogabilità o perlomeno chiari criteri di appropriatezza prescrittiva dettati dalla commissione ministeriale.
1-Alcune strutture specialistiche ospedaliere ed ambulatoriali consigliano controlli periodi della mammografia ogni 12-18 mesi, in contrasto con lo screening istituzionale dell'ASL che prevede una periodicità biennale. Non di rado l'esame viene abbinato alla prescrizione dell’Ecografia mammaria e alla Visita senologica in una sorta di pacchetto preventivo. Questa prassi organizzativa configura un super screening di popolazione, seppure informale, alternativo o in concorrenza rispetto allo screening organizzato dall’ASL.
La difformità di indicazioni temporali tra Centro screening pubblico e screening “selvaggio” dei centri senologici crea disorientamento, sia tra le donne sia tra i MMG, a cui compete la prescrizione del surplus di richieste indotte dalle strutture specialistiche, a rischio di inappropriatezza. Per di più viene detto alle donne che la prescrizione combinata di mammografia+ecografia+visita senologica gode dell'esenzione dal tiket, previsto per ognuna delle singole prestazioni.
In realtà codice di esenzione D03 è relativo a "Diagnosi precoce tumori - mammografico (tra 45 e 69 aa, ogni 2 aa)" e non si applica ad altre prestazioni diagnostiche senologiche o visite specialistiche. Ulteriori approfondimento clinici possono essere prescritti utilizzando il Codice di esenzione specifico D05 (Prestazioni di approfondimento diagnostico correlate alla diagnosi precoce del tumore della mammella) riservato ad altre indagini di II° livello rispetto alla mammografia, a cura dello specialista senologo, in caso di incertezza diagnostica.
2-Lo stesso discorso vale per la richiesta del PSA, in soggetti asintomatici per disturbi prostatici, che spesso viene rivolta al MMG. Negli anni scorsi sono state condotte diverse campagne di sensibilizzazione pubblica sul tumore della prostata che ha indotto nella popolazione la convinzione che il PSA sia utile nella prevenzione del Ca prostatico. In realtà nessun organismo pubblico italiano ha mai approvato o condotto programmi di screening su vaste popolazioni a questo scopo, a causa dei rischi di inappropriatezza per eccesso di falsi positivi, con conseguenti sovradiagnosi e sovratrattamenti. Ciononostante il MMG deve fronteggiare spesso richieste di “screening” salvaggio, da parte di alcuni assistiti e non di rado delle mogli o partner, a fronte di un orientamento generale che prevede la prescrizione del PSA solo dopo i 50 anni, in soggetti asintomatici con fattori di rischio per tumore e con la ripetizione del test non prima di 18-24 mesi, in caso di risultato normale.
In queste delicate materie, di grande rilevanza epidemiologica e sociale, si poteva intervenire con un provvedimento regolatorio specifico, che stabilisse in modo chiaro i criteri di erogabilità o di appropriatezza clinico-temporale per una corretta prescrizione dei due test. E i medici non si sarebbero di certo lamentati!

1 commento:

  1. La mammografia la faccio ogni anno da una decina d'anni a scopo precauzionale, presso un poliambulatorio Piacenza. È uno di quegli esami che dovremmo fare tutti secondo me.

    RispondiElimina