A causa della disparità nella completezza della registrazione dei
dati e della prevalenza “riportata in cartella” delle patologie croniche si è ritenuto
di escludere i medici che riportavano una prevalenza molto inferiore alla media
o che avevano un basso grado di registrazione del valore di pressione
arteriosa. Sono stati quindi presi in considerazione i record di 554 MMG su 584,
riguardanti 190.931 soggetti ipertesi, pari al 24,7% degli assistiti
DESCRIZIONE
La prevalenza di ipertesi
nel 2016 è stata del 24,7% lievemente superiore rispetto al 2015 (24,3%) mentre
è costante l’incidenza annuale (1,6%) come pure la prevalenza di ipertesi affetti anche
da diabete o da dislipidemie dal 2011. Sovrapponibile al 2015 è la proporzione
di ipertesi con eventi cardio-cerebrovascolari maggiori. L’età media degli
ipertesi è di 68,5 anni (ds=13,4), significativamente più elevata nelle femmine
rispetto ai maschi (70,8 vs 66,1 anni; p<0,001). In particolare, il primo
quartile dell’età è situato intorno ai 59 anni, la mediana a 69,5 anni ed il
75° centile a 78,4 anni. L’età media degli ipertesi è progressivamente
aumentata negli ultimi anni a partire dai 64,6 anni del 2005.assist
DESCRIZIONE
INDICATORI
DI PROCESSO
L’indicatore che ha subito il maggior aumento è la registrazione
del dato fumo, mentre per gli altri indicatori vi è un andamento altalenante
senza grandi variazioni da un anno all’altro. L’introduzione dei criteri
d’inclusione dal 2012, inoltre, rende necessaria una certa cautela nel fare
confronti con gli anni precedenti. Per ovviare a tali problemi si presentano i
dati dei 515 MMG che hanno trasmesso dati nelle ultime 2 tornate con un minimo
di completezza, rispettando i criteri minimi di inclusione definiti. Si
conferma l’aumento della registrazione dei dati Fumo, BMI, mentre non ci sono
state variazioni importanti nella registrazione degli altri dati, ad eccezione
di un certo calo nella registrazione del dato LDL nei 15 mesi precedenti.
INDICATORI
DI TERAPIA
La percentuale di soggetti ipertesi senza alcun tipo di
trattamento medico ha subito nel tempo una serie di oscillazioni, spaziando da
un minimo di 13,1% nel 2009 al 19,3% dell’ultima rilevazione. Superiore
rispetto agli anni precedenti la percentuale di soggetti in trattamento con un
solo farmaco: il 4,6% è in trattamento con diuretico (in continua diminuzione
rispetto agli anni precedenti) e il 26,3% in trattamento con un sartano (in
aumento rispetto alle precedenti trasmissioni). Il 29,6% degli assistiti
ipertesi è trattato con 2 farmaci (per il 57,4% di questi si tratta di
un’associazione con diuretico) e il restante 21,9% con 3 o più farmaci (in
moderata ma continua diminuzione rispetto alle precedenti rilevazioni. Il confronto tra il 2015 e il 2016, limitatamente ai MMG che
hanno trasmesso dati rispettando i criteri minimi stabiliti, mostra che la
proporzione di ipertesi senza trattamento farmacologico o trattati con meno di
tre farmaci è rimasta invariata, mentre continua il calo dei soggetti con più
di tre farmaci antiipertensivi.
INDICATORI
DI SALUTE
Per gli indicatori fumo, BMI, LDL, IP3 le percentuali sono
calcolate sul numero di soggetti con dato registrato e fanno emergere alcune
variazioni:
·
Un regolare aumento degli ipertesi “normopeso”, cioè con valori di
BMI < 25;
·
La diminuzione dei soggetti con valori di LDL superiori a 130
mg/dl fino al 2014, seguito da un rialzo nelle ultime due tornate di
monitoraggio (35,7% nell’ultima rilevazione);
·
La proporzione di ipertesi con un buon controllo pressorio è
progressivamente aumentata fino al 2013, salvo poi raggiungere una certa
stabilità negli ultimi anni.
Il confronto sui soli medici che hanno trasmesso dati con un
minimo di completezza negli ultimi due anni conferma il trend positivo. Il
confronto fatto su dati appaiati per medico, pur essendo indicativo delle
variazioni della presa in carico da parte del medico stesso, potrebbe però
risentire delle variazioni della popolazione assistita, portando a paragonare
persone diverse.
L’introduzione, nel 2012, di un codice individuale univoco per
ogni assistito, ha permesso di
appaiare il singolo assistito con se stesso e verificare se i cambiamenti
intercorsi hanno riguardato la stessa popolazione. Questo confronto evidenzia
come vi sia stato un calo dei soggetti ipertesi che riescono a mantenere un
buon controllo pressorio (dal 61% del 2015 al 59,3% del 2016) e di quelli con
bassi livelli di LDL. Secondo i dati dell’Osservatorio Epidemiologico
Cardiovascolare/Health Examination Survey (OEC/HES) vi è stato un calo della
prevalenza di ipertensione dal quinquennio 1998-2002 al 2008-2012 nei soggetti
di età 35-74 anni; nei maschi il calo è stato minimo (dal 52,2% al 51%), mentre
per le femmine c’è stata un diminuzione significativa (dal 44,3% al 37,2%)3.
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