DIABETE MELLITO
Sono stati presi in considerazione i dati di 562 MMG, riguardanti
60.903 diabetici, pari al 7,7% degli assistiti rispetto al 6.8% del 2011. Si
ricorda che la prevalenza di diabete nell’ATS di Brescia è, in realtà, la
“prevalenza riportata in cartella” che presenta una grande variabilità secondo
l’età dell’assistito e la presenza/assenza di più patologie croniche
concomitanti.
I dati nazionali segnalano oltre 3 milioni di diabetici mentre la
prevalenza in Italia è passata dal 3,9% nel 2001 al 4,7% nel 2015. Per quanto riguarda
la diffusione per area geografica, la prevalenza è mediamente più alta nel Sud
(6,5%) e più bassa nel Nord (4,7%, con valore minimo stimato nella provincia
autonoma di Bolzano).
INDICATORI DI PROCESSO
Oltre all’aumento della prevalenza dei diabetici, si nota che, dopo
il miglioramento notato nei primi anni, è stata raggiunta una certa stabilità
nella registrazione dei principali indicatori legati al diabete. Per alcuni
indicatori si sta osservando, però, una certa flessione nella percentuale di
registrazione, in particolare per LDL, microalbuminuria, fundus oculi. Gli
indicatori per i quali ci sono stati i maggiori aumenti sono il comportamento
riguardo al fumo di sigaretta e il BMI. Per gli altri indicatori non ci sono
state variazioni importanti, ad eccezione di un calo della registrazione del
valore di LDL.
INDICATORI DI TERAPIA
Secondo l’ultima rilevazione la percentuale di diabetici senza
terapia farmacologica è in lieve e costante aumento. Stabile negli ultimi anni
la proporzione di diabetici in trattamento con solo biguanide. Il confronto tra
il 2015 e il 2016 per dati appaiati non mostra variazioni significative ad
eccezione dell’aumento degli assistiti senza terapia farmacologica e un certo
calo in quelli trattati con Biguanide.
INDICATORI DI SALUTE
Le percentuali sono calcolate sul numero di soggetti con dato
registrato. Limitando il confronto ai soli assistiti diabetici per i quali sono
state fatte rilevazioni nel 2015 e nel 2016, si nota un calo nel numero di
diabetici fumatori e un aumento dei soggetti diabetici con un buon controllo
pressorio. Appare però in calo la proporzione di soggetti con LDL basse o con
valori ottimali di creatininemia o microalbuminuria.
SINTESI
DELLE CONCLUSIONI
- Dal 2005 ad oggi l’aumento di adesione al Governo Clinico dei Medici di Medicina Generale è stato costante fino ad arrivare ad un grado di partecipazione del 79%, variabile nelle articolazioni distrettuali. Ad eccezione di un solo distretto dove il grado di adesione si è fermato al 61%, in tutti gli altri è superiore al 65% e, per quattro distretti è stato raggiunto l’85%. L’ultimo anno ha però visto un calo nella partecipazione: dai 589 medici del 2015 si è scesi a 581 nel 2016.
- La popolazione assistita mostra un progressivo invecchiamento in linea con l’andamento demografico generale che spiega, almeno in parte, il progressivo incremento della prevalenza di patologie croniche.
- La “prevalenza riportata in cartella” presenta una grande variabilità secondo l’età dell’assistito e la presenza/assenza di più patologie croniche concomitanti. Analogamente il grado di registrazione, particolarmente basso per i soggetti di età inferiore ai 20 anni, si innalza con l’avanzare dell’età, fino a raggiungere il massimo per i soggetti di 60-79 anni. La compilazione della cartella del MMG è inoltre più del doppio nei soggetti con almeno una patologia cronica rispetto a quelli senza, anche correggendo per il fattore età.
- Analizzando il trend temporale degli indicatori di inquadramento si nota il consistente aumento dei soggetti identificati come diabetici o ipertesi, sia in termini di prevalenza sia di incidenza nell’ultimo anno. È invece sostanzialmente stabile la percentuale di soggetti con scompenso cardiaco. Per la BPCO si registra un moderato calo della prevalenza registrata in cartella. La percentuale di soggetti identificati come dislipidemici ha avuto nel tempo un andamento non regolare.
- Tra gli indicatori di processo che nel tempo sono migliorati vi è la registrazione del dato fumo, che dal 38% del 2009 è passata al 75,6% nel 2016, superando l’80% per gli assistiti con patologie croniche (ipertensione, diabete, scompenso o BPCO). Parallelamente all’aumento dell’attività di registrazione si nota un calo dei fumatori confermato dal confronto dall’analisi per dati appaiati sugli stessi assistiti. In aumento gli ex-fumatori, indice di un maggior numero di assistiti che intraprendono un tentativo di cessazione del fumo.
- Rimangono alcune difficoltà nella registrazione dei dati relativi al BMI e all’attività fisica svolta dagli assistiti, rimasta sostanzialmente immutata negli anni.
- Il confronto per dati appaiati relativamente agli indicatori di terapia non evidenzia variazioni statisticamente significative, eccezion fatta per il calo degli ipertesi trattati con tre o più farmaci.
- Il confronto degli indicatori di esito rispetto agli anni precedenti mostra un sostanziale miglioramento con un calo della proporzione di fumatori dal 23,5% del 2009 al 19,3% del 2016, in linea con quanto osservato dalle indagini campionarie italiane (dal 25,4% al 22%)5. Oltre al calo dei fumatori vi è stato un calo della proporzione di soggetti obesi e, per gli assistiti ipertesi, un aumento degli assistiti con un buon controllo pressorio. Nei diabetici sono migliorati il controllo pressorio e l’assetto lipidico. Il calo dei diabetici con emoglobina glicata inferiore a 7% potrebbe dipendere dalla variazione delle linee guida che consentono valori anche fino a 7,5%, soprattutto nei pazienti più anziani.
- I miglioramenti sono evidenti sia analizzando i dati appaiati per singolo medico, a dimostrazione di un miglioramento della presa in carico della popolazione assistita, sia appaiando ogni assistito con se stesso, indice di un miglioramento delle condizioni di salute a livello individuale.
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