sabato 26 dicembre 2020

Covid-19: confronto mensile tra prima e seconda fase della pandemia

Andamento mensile e settimanale



1-A grandi linee è possibile un confronto tra il trimestre marzo-maggio e ottobre-dicembre con l'avvertenza circa la sottostima dei casi registrati nella prima fase della pandemia, che inficia il raffronto statistico tra i principali parametri.

  • incidenza: è aumentata in modo considerevole in autunno, per la possibilità di eseguire il tampone in sede extra ospedaliera che era preclusa in primavera, con la conseguente sottostima dei casi gestiti a domicilio e/o non denunciati emersi nella seconda fase
  • tamponi: cala invece la percentuale di tamponi postivi rispetto ai soggetti testati per l'aumento considerevole del numero di tamponi processati quotidianamente, che è parallelo all'incremento di nuovi casi
  • ricoveri: in rapporto all'incidenza i ricoveri sono notevolmente ridotti in autunno rispetto alla primavera mentre di riflesso sono aumentati i dimessi guariti e i soggetti in isolamento domiciliare: in primavera il picco si è avuto all'inizio di aprile con circa 29000 e nella seconda ondata alla fine di novembre con 34500 circa.
  • terapie intensive: il picco si è avuto all'inizio di aprile con poco più di 4000 degenti e, nella seconda ondata, all'ultima decade di novembre con quasi 3500 ricoveri 
  • isolamento domiciliare: l'elevatissimo numero di soggetti rimasti in isolamento domiciliare, rispetto ai ricoveri, dimostra la minora gravità dell'infezione e la prevalente gestione sul territorio dei nuovi casi
  • decessi: in numero assoluto i decessi delle seconda fase eguagliano quelli della prima ma sempre per l'elevato numero di nuovi casi si abbatte in maniera drastica la letalità

Nel complesso, nonostante le critiche ricolte da più parti alla gestione territoriale del Covid-19, la medicina extra-ospedaliera ha diagnosticato, seppur in modo disomogeneo e poco coordinato, un numero considerevole di casi mentre il sistema ospedaliero ha retto un impatto che, in termini di ricoveri e di degenze in terapia intensiva, è stato solo lievemente superiore rispetto alla primavera. Grazie alla prescrizione dei tamponi i medici del territorio hanno fatto emergere la stragrande maggioranza dei casi e hanno gestito in prima persona la parte sommersa dell'incidenza, che in primavera era rimasta sotto-diagnosticata. 

2-I dati settimanali confermano la stabilità nell'andamento della pandemia, in particolare per la percentuale di positivi e il numero dei decessi mentre continua il calo di ricoverati, dei degenti in terapia intensiva e dei soggetti in isolamento domiciliare. La percentuale dei tamponi positivi sul totale ha invece un modesto ma significativo incremento segno della persistenza dell'infezione in alcune aree. 

Rimane elevata l'incidenza dei nuovi casi in Veneto che supera giornalmente la Lombardia. Nel mese di dicembre sono stati rilevati 89200 nuovi casi per una media giornaliera di quasi 3600, doppia rispetto a quella lombarda. Le ipotesi di spiegazione del fenomeno puntano sul combinato disposto di due fattori: il fatto che il Veneto non sia stata dichiarata zona rossa e il massiccio uso dei test rapidi per screening tra operatori sanitari e delle RSA, noti per comportare un elevato rischio di falsi negativi:

https://tg.la7.it/cronaca/preoccupa-il-veneto-dove-lindice-di-diffusione-del-virus-sopra-l1-25-12-2020-156612?fbclid=IwAR0QIr3S2mPkuePL5EwPxrgIIAzaquSRx91AWtwT2jG5E29ILg9TYgioIi0

I parametri monitorati dalla PC si dividono in due gruppi: statici, come il numero di nuovi casi, i decessi o i dimessi/guariti, e dinamici, come i degenti in terapia intensiva o nei reparti ordinari. Il dati delle presenze registrati quotidianamente in questo secondo gruppo sono la risultante dei flussi in entrata e in uscita.  Dal mese di dicembre sono cambiati alcuni parametri del prospetto giornaliero della protezione civile: sono stati eliminati i dati dei nuovi casi suddivisi tra positivi individuati per sospetto clinico (sintomatici) e per screening (asintomatici), che erano stati introdotti a giugno, e sono comparsi i nuovi ingressi giornalieri nelle terapie intensive, accanto al numero totale dei ricoverati. 










3-Report della Protezione Civile: dati mensili e a 30 giorni







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