mercoledì 27 marzo 2024

Le scelte degli specializzandi accelerano la privatizzazione di fatto della sanità

Nella recente audizione parlamentare il Ministro Schillaci, a proposito della carenza di medici, ha dichiarato: "molte borse non vengono occupare e noto che le specializzazioni meno scelte oltre alla medicina d'emergenza ci sono quelle nelle quali è difficile o impossibile avere una attività libero professionale autonoma, cito l'anatomia patologica e la radioterapia. Pensare un ospedale senza questi specialisti è impossibile. Chi sceglie di fare medicina non può avere come unico obiettivo il guadagno".

martedì 19 marzo 2024

Verso un’organizzazione bayesiana in Pronto Soccorso?

 Triage in pronto soccorso e approccio a soglia: 

verso un’organizzazione bayesiana? 

Politiche Sanitarie, 2023; 24 (4): 155-169

Introduzione al saggio. Nel processo di attribuzione del codice di triage in pronto soccorso (Ps) si combinano informalmente valutazioni cliniche in senso lato e prognostiche, per quanto le prime rimangano in secondo piano rispetto all’obiettivo primario, attinente all’identificazione delle priorità assistenziali e del rischio evolutivo. 

Infatti, come si sottolinea in diversi documenti infermieristici, “stabilire le priorità di accesso nell’area di trattamento non significa porre una diagnosi ma stabilire quali persone hanno bisogno di cure immediate e quali possono attendere la valutazione medica senza correre alcun rischio” (Baricchi et al, 2011; Canova, 2021), posizione indirettamente confermata dalle Linee di indirizzo ministeriali sul triage intraospedaliero (2019), in cui si afferma che “in nessun caso il codice di priorità può essere usato per altri scopi che non siano l’individuazione della priorità dell’accesso alle cure” (p. 8).

Negli ultimi decenni il triage ha subito un riorientamento delle finalità rispetto alle pratiche del modello militare ottocentesco dalle quali ha preso origine. Il triage si potrebbe definire come una sorta di prognosi crono-organizzativa, che presuppone una categorizzazione simil-diagnostica, sulla base di uno schema a 4 o 5 codici, finalizzata a garantire l’appropriatezza temporale e gestionale del caso. Fino al secolo scorso, in Ps prevalevano i segnali clinici forti per interventi pronti, ovvero quelli che caratterizzano i codici rossi oggi ridotti all’1-2%. 

La transizione epidemiologica, con la prevalenza delle patologie cronico-degenerative su quelle acute, ha portato alla lenta ascesa dei casi latori di segnali deboli, i cosiddetti codici minori, in cui si possono annidare insidiose patologie tempo-dipendenti. Le pratiche dell’emergenza sanitaria (Es) sono evolute quindi da un approccio ‘ricoverare per curare’ a ‘curare per ammettere’ (Savioli et al, 2023), con il duplice obiettivo, da un lato, di selezionare per l’ammissione al nosocomio, spesso dopo un periodo di boarding, e dall’altro di gestire in loco i casi meno impegnativi, in attesa della remissione dei sintomi e del ritorno al domicilio dopo la diagnosi e la stabilizzazione clinica.

In questo scenario la valutazione del triage comporta margini di incertezza e di ambiguità di fronte a utenti che si autopresentano lamentando sintomi vaghi, aspecifici, presentazioni atipiche senza riscontri oggettivi, specie in fasi di ‘pressione’ ambientale per sovraffollamento. L’articolo propone come modello interpretativo del processo clinico-gestionale dell’Es l’approccio a soglia di diagnosi, terapia e trattamento  coniugato con il metodo del problem solving e dell’abduzione selettiva. 

L’ipotesi avanzata a chiusura dell’articolo è che non solo il ragionamento bayesiano ispiri, in modo informale e ‘naturale’, la valutazione infermieristica all’ingresso e quella medica alla dimissione, ma che l’intera filiera organizzativa del Ps incorpori una logica bayesiana epistemica di fondo, a cui si allineano implicitamente i diversi attori professionali.

Al link l'articolo.

venerdì 15 marzo 2024

Il tramonto della dominanza medica segna un passaggio d'epoca

Gli ultimi interventi ospitati dal QS hanno risollevato la questione medica, affrontata a suo tempo dalla Federazione Nazionale degli Ordini negli stati generali della professione e poi, a detta del professor Cavicchi, lasciata colpevolmente decadere. L'occasione per riproporre il dibattito è venuta dall'insediamento della commissione d'Ippolito che dovrebbe elaborate una proposta di legge per rivedere le norme sulla responsabilità professionale dei medici, al fine di arginare il contenzioso giuridico per supposta malapratica che è l'incubo per molti professionisti e una spinta verso comportamenti difensivi.

lunedì 11 marzo 2024

Quale futuro per l'assistenza primaria dopo il tramonto della dominanza medica?

 IL DECLINO DEL PROFESSIONALISMO E 

IL TRAMONTO DELLA DOMINANZA MEDICA

Dal New Public Management alla medicina amministrata: il futuro dell’assistenza primaria tra comunità di pratica e professionalismo organizzativo.

Marzo 2024, pag. 254, edizioni KDP Amazon, in formato carteceo ed e-book

Prefazione di Gianpaolo Balestrieri direttore di “Brescia Medica”

Al link l'introduzione è il primo capitolo.