lunedì 13 ottobre 2025

Sovraffollamento del PS: è "colpa" del territorio?

Il controverso tema del sovraffollamento del PS è sempre sotto i riflettori dei media e dell’opinione pubblica, con analisi che sottolineano le presunte responsabilità del “territorio” nella genesi del fenomeno, in modo spesso semplificato.

Dipende cosa si intende per "territorio", che comprende una rete articolata di forme organizzative dell'Assistenza Primaria (AP): MMG singoli, in gruppo monoprofessionale, in AFT, in UCCP, medici di Continuità Assistenziale, dei CAU e in futuro operatori sanitari nelle CdC multiprofessionali Hub&Spoke (medici dell’AP del ruolo unico).

sabato 4 ottobre 2025

ITALIA NOSTRA. Conferenza "Città in salute", Brescia 15 ottobre 2025

PRESENTAZIONE

Gli esperti nel campo della salute pubblica e dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) concordano sul fatto che lo stato di salute di un individuo e di una popolazione sia influenzato da una combinazione di fattori, noti come determinanti della salute.

Secondo diverse stime e modelli, le percentuali attribuite ai vari determinanti possono variare leggermente, ma evidenziano in modo consistente il ruolo predominante dei fattori non medici.

Una ripartizione comune delle percentuali di impatto sui risultati di salute (esclusi i fattori genetici) è approssimativamente la seguente:

Determinanti Sociali ed Economici (Fattori Socioeconomici e Ambientali): 40-50%

  • Includono condizioni di vita e di lavoro, reddito, livello di istruzione, alloggio, accesso a cibo sano, e ambiente fisico (aria, acqua pulita).
  • L'OMS stima che i determinanti sociali della salute siano responsabili del 30-55% degli esiti sanitari.

In studi che considerano solo i fattori modificabili e ignorano la genetica, i fattori non medici (comportamento individuale e ambiente) rappresentano l'80-90% della salute di una persona.

Comportamenti Individuali legati alla Salute (Stili di Vita): 30-40%

  • Comprendono dieta, attività fisica, fumo, uso di alcol e altre scelte personali.

Genetica e Biologia Umana: 10-30%

  • Include il patrimonio genetico, l'età e il sesso. Alcune stime attribuiscono circa il 30% alla genetica.

Accesso e Qualità dell'Assistenza Sanitaria (Sistema Sanitario): 10-20%

  • Si riferisce ai servizi medici e all'assistenza clinica. Il consenso è che l'assistenza medica da sola incida solo per il 10-20% sui risultati di salute di una popolazione.

In sintesi, le stime più recenti e accreditate indicano che i fattori sociali, economici e comportamentali (i determinanti non medici della salute) incidono in modo preponderante, per l'80-90% o più, sulla salute di una persona.

L’influenza delle condizioni ambientali sulla salute e sulle malattie acute infettive è stata al centro dell’igiene pubblica e ambientale da quando i dati della ricerca hanno dimostrato il nesso tra le scadenti condizioni di vita e lavoro della popolazione ed alcune epidemie del passato; alla metà del secolo scorso il concetto di salute come assenza di malattia è stato sostituito dalla definizione dei salute dell’OMS del 1948 come stato di completo benessere psichico, fisico e sociale.

Con la prevalenza della Malattie Cronico-Degenerative, in sostituzione di quelle acute infettive, si è riproposto con numerose evidenze epidemiologiche il nesso tra fattori di rischio, malattie croniche e condizioni di vita e ambientali, a partire dall’influenza delle disuguaglianze socioeconomiche sulla mortalità.

Le patologie croniche non trasmissibili prevalenti nelle società industriali sono responsabili dell'86% delle morti e del 77% delle malattie in Europa. La Sedentarietà è la quarta causa di morte a cui si abbinano spesso stili di vita e abitudini alimentari scorrette e riduzione dell’attività fisica all’aria aperta, che contribuiscono al prevalere delle malattie croniche non trasmissibili, come obesità, diabete e malattie cardio-respiratorie.

In questo contesto si inserisce l’obiettivo dell’Urban One Health di promuovere un modello olistico di pianificazione urbana in cui, integrando discipline diverse – dall’architettura alla medicina, dall’ingegneria alla biologia – venga tutelata la salute di singoli e delle comunità nei contesti urbani, tenendo conto delle interconnessioni fra uomo ed ecosistema che condizionano la qualità della vita e la salute.

Entro il 2050 buon parte della popolazione mondiale vivrà grandi in centri urbani e in megalopoli. Nel 2015 le Nazioni Unite avevano inserito fra i 17 obiettivi dello Sviluppo Sostenibile quello di rendere le città inclusive, sicure e sostenibili, non solo per la dotazione di servizi sanitari ma anche per l’assetto urbanistico, i trasporti, il contesto occupazionale, la sostenibilità ambientale e i servizi di prossimità.

L'aspettativa di vita media è influenzata dalle condizioni socio-economiche, abitative, ambientali e culturali, man mano che ci si allontana dal centro città, con una differenza di alcuni anni in meno nelle zone periferiche.

Inoltre le aree metropolitane contribuiscono per il 70% alle emissioni globali di carbonio e all’inquinamento dell’aria, soprattutto nei centri urbani densamente abitati: le condizioni ambientali, climatiche, abitative, sociali delle città si riflettono sulla salute di chi vi vive, ma anche sul benessere di animali, piante ed ecosistemi.

Per questi motivi l’OMS promuove la creazione di aree verdi di prossimità: se ogni cittadino europeo potesse disporre di 5.000 mq di verde a 300 metri dalla propria abitazione si potrebbero evitare 43.000 decessi prematuri all’anno, grazie alla riduzione dell’inquinamento atmosferico e all’azione ambientale raffrescante. Si calcola che se parchi, giardini e zone erbose arrivassero a coprire il 40% della superficie urbana si potrebbe ottenere una riduzione significativa della temperatura al suolo.

Numerosi studi hanno dimostrato i benefici delle aree verdi sul benessere psico-fisico, sulla salute cognitiva e psichica dei bambini e degli adolescenti, sul decorso di numerose condizioni come la gravidanza, l’obesità, le malattie metaboliche e cardiovascolari, soprattutto in rapporto all’attività fisica favorita dai parchi pubblici.

La diffusione delle aree verdi gioca un ruolo chiave in relazione a diversi aspetti della Urban One Health, che il convegno promosso da Italia Nostra intende approfondire, in particolare circa

  •     il contributo alla mitigazione del riscaldamento climatico e dell’inquinamento ambientale;
  •      la pianificazione urbanistica, con la tipologia, diffusione e la corretta manutenzione delle aree verdi;
  •       il contributo alla salute pubblica, al benessere psicologico e sociale e alla prevenzione di fattori di rischio per le malattie croniche.

Per approfondire:

venerdì 3 ottobre 2025

I modelli esplicativi dell'antropologia medica

  Estratto dalla GUIDA AL PIANO NAZIONALE DELLA CRONICITA’

Dai fattori di rischio alle polipatologie croniche, una sfida organizzativa, educativa e culturale per l’assistenza primaria 

Disponibile su Amazon in formato cartaceo ed e-book, pag, 198

La dimensione antropologica: una nuova prospettiva sulla diversità dei modelli esplicativi

 L’antropologia medica con il concetto di modello esplicativo (ME) propone una chiave di lettura utile anche per la cronicità. Prima però conviene introdurre una definizione di cultura spendibile nel contesto sanitario per favorire una competenza professionale anche in questo settore, che non si riduca all’incontro con culture “esotiche”, di cui sono portatori le popolazioni immigrate. 

Con il termine cultura non si deve intendere solo la produzione di opere letterarie, poetiche, saggistiche, filosofiche, scientifiche, musicali, artistiche di carattere accademico “alto”.

 La cultura può riguardare tanto ciò che diamo per scontato e non sottoponiamo a giudizio critico – cioè che presumiamo sia universale – quanto ciò che comprendiamo della diversità sociale. Pertanto proponiamo la seguente definizione di cultura: l’insieme delle conoscenze condivise, implicite ed esplicite, che vanno a costituire convenzioni e pratiche, ma anche le idee, i simboli e gli artefatti concreti che sostengono tali convenzioni e pratiche, rendendole significative.[1]

giovedì 2 ottobre 2025

Medicina evoluzionistica e malattie croniche

 Estratto dalla GUIDA AL PIANO NAZIONALE DELLA CRONICITA’

Dai fattori di rischio alle polipatologie croniche, una sfida organizzativa, educativa e culturale per l’assistenza primaria 

Disponibile su Amazon in formato cartaceo ed e-book, pag, 198

Capitolo 6 . Medicina evoluzionistica, mismatch e cronicità

 Secondo l'approccio darwiniano la salute e la patologia assumono significati diversi rispetto al pensiero medico tradizionale quando sono collocati in una prospettiva evoluzionistica. Le condizioni di salute e di malattia non dipendono solo da agenti causali prossimali diretti, che alterano gli equilibri fisiologici, ovvero da fattori immediati come nel modello esplicativo della teoria dei germi

Oltre alle risposte fisiopatologiche prossime, innescate da perturbazioni ambientali, esistono cause remore che si manifestano in modo disadattativo al tempo presente in quanto il frutto di adattamenti remoti.

Ad esempio per la medicina evoluzionistica i sintomi delle patologie acute infettive, tipiche dell’ambiente di vita delle popolazioni di cacciatori e raccoglitori, hanno una funzione adattativa per rispondere efficacemente all’egente eziologico, in quanto frutto della selezione naturale per migliorare la sopravvivenza della specie.

Cronicità e valutazione del rischio

 Estratto dalla GUIDA AL PIANO NAZIONALE DELLA CRONICITA’

Dai fattori di rischio alle polipatologie croniche, una sfida organizzativa, educativa e culturale per l’assistenza primaria 

Disponibile su Amazon in formato cartaceo ed e-book, pag, 198

Capitolo 6 . Cronicità e valutazione del rischio

 La cronicità ha rotto schemi interpretativi diffusi, ha rimescolato le carte rispetto a modelli di causalità consolidati, inducendo dissonanze cognitive, culturali e socio-relazionali a cui la medicina non ha ancora dato una risposta gestionale ben definita. Queste differenze hanno importanti conseguenze sull’identità professionale dei medici, sui bisogni e sulle aspettative dei pazienti, sulle concezioni e sulle valutazioni di entrambi circa la natura e le cause delle malattie, la qualità dell’assistenza e gli obiettivi delle cure farmacologiche.

domenica 21 settembre 2025

Street level Bureaucrat, una nuova prospettiva analitica per la medicina territoriale

Organizzazione Sanitaria, N. 3/2025, p. 9-18 - Introduzione

La burocrazia non gode di buona fama, specie quando viene declinata nel contesto medico-sanitario. Se ne lamentano i pazienti, che vedono nei medici degli anonimi passa-carte o degli erogatori di prestazioni standardizzate, ma non sono da meno gli operatori sanitari, che si sentono sminuiti e professionalmente depauperati dall’ingerenza di procedure burocratiche onnipresenti che li distolgono dai compiti clinici e dai doveri etico-deontologici.

 

lunedì 15 settembre 2025

Approccio diagnostico e giurisdizione professionale

Nelle ultime settimane estive si è sviluppata una polemica tra generalisti e specialisti sulla competenza esclusiva, con il confronto tra dermatologi e sindadacalisti della MG sulla proposta di utilizzare i fondi già stanziati per dotare gli studi di medici di dermatoscopi, in modo da  consentire ai generalisti di effettuare un primo livello di valutazione e alleggerire le liste d’attesa. 

domenica 14 settembre 2025

Commento alle Linee Guida regionali sull'attività oraria dei medici del ruolo unico nelle CdC

Nell'intervento al Meeting di Rimini il ministro della salute ha annunciato la disponibilità dei medici di base a garantire turni fino a dodici ore al giorno, affiancati da specialisti e altri professionisti sanitari. L’obiettivo è assicurare l’apertura delle nuove Case di Comunità per tutta la settimana, come precisato dal ministro in una successiva dichiarazione: “Non possiamo pensare di avviare la medicina territoriale senza il supporto e l’ausilio dei medici di medicina generale. Per questo dovranno trascorrere una parte del loro orario anche all’interno delle Case di comunità”.

venerdì 12 settembre 2025

Linee guida delle regioni per l'attività oraria nelle Case di Comunità dei medici del ruolo unico di AP

Di seguito una sintesi delle Linee di indirizzo per l’attività oraria da rendere da parte dei medici del ruolo unico di assistenza primaria nelle Case della Comunità, documento del 9 settembre 2025.

Il testo completo al link: https://www.quotidianosanita.it/allegati/create_pdf.php?all=1757665685.pdf 

Al link il commento: https://curprim.blogspot.com/2025/09/commento-alle-linee-guida-regionali.html


Contesto e obiettivi

  • Definire indicazioni operative per i medici del “ruolo unico di assistenza primaria” nelle Case della Comunità (hub e spoke), secondo il DM 77/2022 e l’Accordo Collettivo Nazionale (ACN) del 4 aprile 2024.
  • Potenziare l’assistenza territoriale per garantire i LEA, riducendo disuguaglianze tramite modelli di servizio più coerenti sul territorio nazionale.
  • Le Case della Comunità (CdC) sono presidi fisici di prossimità dove cittadini accedono per bisogni sanitari e sociosanitari, in integrazione con altri servizi come ospedali, farmacie, servizi sociali, etc.

Struttura organizzativa

  • Le CdC rientrano nell’ambito delle UCCP (Unità Complessa delle Cure Primarie), cui sono collegate le AFT (Aggregazioni Funzionali Territoriali) di medici di medicina generale, pediatri, specialisti ambulatoriali, etc.
  • Il carattere multiprofessionale è fondamentale: medici, infermieri, ostetriche, professioni tecniche, riabilitazione, prevenzione, servizi sociali, etc., operano in equipe.
  • Forte integrazione informatica: uso comune di sistemi, scambio dati, uso del Fascicolo Sanitario Elettronico, teleconsulto, etc.

Ruolo unico dei medici di assistenza primaria

  • I medici di medicina generale (MMG) e quelli della continuità assistenziale diventano “medici del ruolo unico di assistenza primaria” con attività su base oraria e a ciclo di scelta.
  • A partire dal 2025 tutti i nuovi incarichi saranno in ruolo unico. Medici già in convenzione possono transitare al ruolo unico in casi di necessità assistenziale.

Attività orarie e continuità assistenziale

  • L’attività oraria dei medici del ruolo unico di AP serve per garantire accesso ai cittadini su base territoriale, h 24 nei CdC tipo hub, h 12 nei CdC spoke.
  • Turni e sedi organizzati dall’Azienda sanitaria distrettuale, in collaborazione con le AFT. Equità distributiva nella assegnazione dei turni.
  • La continuità assistenziale si amplia oltre i servizi notturni/festivi, integrando attività diurne e feriali, nella logica di risposta costante sul territorio.

Tipologie di prestazioni e funzioni dei medici del Ruolo Unico

  • Prestazioni per bisogni non differibili, visite mediche, diagnosi di primo livello, prescrizioni, visite occasionali, assistenza a turisti/studentesse fuori sede, cittadini non residenti.
  • Gestione della cronicità e fragilità: programmi di presa in carico multiprofessionale per monitoraggio, limitazione delle ospedalizzazioni.
  • Attività di salute pubblica e promozione della salute: medicina d’iniziativa, prevenzione, stratificazione dei bisogni della popolazione.

Strumentazione, infrastrutture e formazione

  • Le CdC devono avere diagnostica di primo livello, dispositivi medici adeguati, interoperabilità con telemedicina e FSE.
  • Sistemi informatici per registrare prestazioni, prescrizioni, dati clinici, accesso al FSE.
  • Formazione obbligatoria per i medici: supporto vitale di base e defibrillazione (BLS-D), uso degli strumenti diagnostici, etc.

Ecco i punti chiave in sintesi molto breve del documento che riguarda solo le attività orarie dei medici del Ruolo Unico di AP

  • Case della Comunità (CdC): centri di prossimità dove cittadini trovano assistenza sanitaria e sociosanitaria, con team multiprofessionali.
  • Ruolo unico dei medici: unifica medici di base e guardia medica; attività su base oraria + ciclo di scelta. 
  • L'attività oraria dei medici del Ruolo Unico sarà svolta sia nei turni notturni della Continuità Assistenziale sia nelle fasce diurne della settimana nelle CdC. 
  • Orari di apertura: h 24 nelle CdC hub, h 12 nelle spoke.
  • Compiti principali dei medici:
    • prestazioni per bisogni non differibili (urgenze minori, prescrizioni, visite occasionali);
    • gestione cronici e fragili con presa in carico integrata;
    • attività di prevenzione e salute pubblica.
  • Organizzazione dei turni: decisa dalle aziende sanitarie, equamente distribuiti tra i medici.
  • Strumenti e supporti: diagnostica di primo livello, telemedicina, Fascicolo Sanitario Elettronico.
  • Formazione obbligatoria: BLS-D e uso di strumenti diagnostici.

In pratica: le CdC diventano il punto di riferimento costante e integrato per i cittadini, in cui operano i medici del Ruolo Unico ad attività oraria a copertura l’intero arco della giornata, nella rete hub&Spoke.

domenica 24 agosto 2025

Riusciranno i maxi-ambulatori a prendere due piccioni con una fava?

AGOSTO 2025 - Ad un anno dal termine del PNRR ecco la previsione del Ministro della salute Schillaci sugli sviluppi del DM77:

“Ho appena incontrato il loro sindacato,” ha comunicato il Ministro “che si è reso disponibile a collaborare per attivare fattivamente i nuovi maxi-ambulatori aperti sette giorni su sette, almeno per 12 ore al giorno, dove lavoreranno insieme agli specialisti. Con l'aumento degli anziani affetti da policronicità, l'immagine del medico di famiglia che lavora come un lupo solitario è anacronistica. Comunque verrà fissato un orario congruo di presenza nelle nuove strutture, che costituiranno anche un grande filtro per i pronto soccorso”.

venerdì 22 agosto 2025

Le previsioni dei decision maker e il futuro del SSN

Nei prossimi mesi verranno al pettine o si scioglieranno due nodi cruciali per il futuro del SSN; le scelte degli specializzandi e dei potenziali candidati al Corso di formazione specifica Regionale in MG saranno dirimenti per il ricambio generazionale tra professionisti sanitari. 

La situazione è critica sia in alcune specializzazioni ospedaliere, che non hanno sbocchi sul mercato libero professionale, sia sul territorio dove si registrano carenze più accentuate nelle aree interne e nei piccoli comuni nella collina e della montagna, in fase di spopolamento. 

sabato 16 agosto 2025

L’incerto futuro della medicina territoriale dopo il PNRR: introduzione al volume

 Giuseppe Belleri

LA RISTRUTTURAZIONE DELL’ASSISTENZA PRIMARIA

L’incerto futuro della medicina territoriale dopo il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza

Edizione agosto 2025, pag. 130, KDP Amazon, disponibile in formato cartaceo ed e-book

Introduzione

Il Covid-19 ha avuto un particolare impatto sulla medicina del territorio per le sue specifiche caratteristiche strutturali e funzionali, facendo emergere un malessere professionale che ha radici profonde e lontane. La pandemia ha evidenziato le condizioni di abbandono del territorio, descritto per la prima volta dai colleghi nell'epicentro di Codogno. 

Per correggere questo stato di cose è stata proposta una riforma complessiva dell’assistenza primaria, che si dovrebbe concretizzare nelle strutture territoriali previste dalla Missione 6C1 del PNRR (Case ed Ospedali di Comunità, Centri Operativi Territoriali, Distretti e potenziamento dell’assistenza domiciliare).

giovedì 7 agosto 2025

La riforma dell'assistenza primaria territoriale: un volumetto per fare il punto della situazione

LA RISTRUTTURAZIONE DELL’ASSISTENZA PRIMARIA

L’incerto futuro della medicina territoriale dopo il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza
Italian Edition by Giuseppe Belleri (Author)

Agosto 2025, pag. 125, Edizioni Amazon KDP in formato cartaceo ed e-book- Al link l'estratto

PRESENTAZIONE. L’epidemia di Coronavirus ha avuto il suo epicentro nazionale in Lombardia e verrà ricordata nei prossimi decenni per il suo carattere improvviso e travolgente, che ha evocato una varietà di descrizioni metaforiche: battaglia campale, tsunami, tempesta perfetta, cigno nero etc..

CONVIENE ADERIRE IL RUOLO UNICO? DALL'AIR DELLE MACHE LE PRIME INDICAZIONI

Gli AIR recentemente sottoscritti in numerose regioni o in fase di trattativa recepiscono l'ACN 2019-2021 varato nell'aprile 2024, attuando il Ruolo Unico, disciplinando le AFT e la partecipazione dei medici dell'AP all'attività delle case della Comunità, in fase di edificazione. Le prime indicazioni arrivano dall'AIR delle Marche in vigore da ogosto

venerdì 1 agosto 2025

L'assistenza medica diurna è un compito delle UCCP e delle Case della Comunità, non delle AFT!

Secondo la riforma Balduzzi del 2012 le UCCP sono strutture multiprofessionali inserite nel sistema di offerta, attraverso la "la costituzione di reti di poliambulatoriatori territoriali dotati di strumentazione di base, aperti al pubblico per tutto l’arco della giornata, nonchè nei giorni prefestivi e festivi con idonea turnazione”.

Le AFT sono “forme organizzative monoprofessionali che condividono in forma strutturata, obiettivi e percorsi assistenziali, strumenti di valutazione della qualità assistenziale, linee guida, audit e strumenti analoghi”. 

martedì 29 luglio 2025

IL PD ACCANTONA IL PASSAGGIO ALLA DIPENDENZA

Pur senza nominarla esplicitamente il programma del PD per la Sanità (si seda il QS di ieri) accantona di fatto l'ipotesi del passaggio alla dipendenza dei professionisti convenzionati con il SSN. Non si tratta di una novità assoluta: già nel 2021 l'allora ministro Speranza aveva di fatto messo da parte l'ipotesi del passaggio alla dipendenza, con una dichiarazione che aveva provocato le critiche dei suoi fautori. Ecco il passaggio chiave del documento PD:

domenica 27 luglio 2025

La medicina generale di fronte al dilemma della complessità: differenziazione o ridondanza?

Tutti i sistemi organizzativi devono affrontare il dilemma della complessità, così sintetizzabile: per rispondere alla sfida lanciata dalla complessità ambientale - per definizione superiore a quella di qualsiasi organizzazione o impresa - conviene aumentare la varietà/ridondanza interna, oppure è meglio selezionare una porzione dell'ambiente, a cui rispondere in modo elettivo e super-specialistico?

L'equivoco delle AFT e il tentativo di trasformarle in UCCP

Da anni un equivoco circa le UCCP le AFT accompagna la tormentata sorte della riforma Balduzzi del 2012. Vediamo prima di tutto il dettato della legge Balduzzi sulle forme associative delle cure primarie.

Le Aggregazioni Funzionali Territoriali sono associazioni virtuali e non strutturali “al fine di migliorare il livello di efficienza e di capacità di presa in carico dei cittadini” in quanto “forme organizzative monoprofessionali che condividono in forma strutturata, obiettivi e percorsi assistenziali, strumenti di valutazione della qualità assistenziale, linee guida, audit e strumenti analoghi”. 

giovedì 24 luglio 2025

ITINERARI DIAGNOSTICI IN MG (Recenti Progressi in Medicina, giugno 2025)

Ecco l'astract dell'articolo pubblicato su Recenti Progressi in Medicina di giugno, con uno schema dei contenuti e la mappa degli itinerari diagnostici. L'articolo è la sintesi del libro omonimo del dicembre 2024, disponibile su Amazon.

Gli itinerari si riferiscono a due approcci principali che il medico può seguire per formulare una diagnosi, specialmente in situazioni di incertezza per informazioni carenti o ambigue. Questi itinerari, descritti nel contesto del problem solving in medicina, sono:
-l'itinerario euristico (veloce, parallelo, intuitivo) e
-l'itinerario ipotetico-selettivo (più lento, analitico, seriale).

Il primo è rapido ma a rischio di bias, mentre il secondo è più affidabile ma richiede più tempo e carico cognitivo. Inoltre, viene introdotto l'approccio bayesiano a soglia per un processo decisionale diagnostico-terapeutico probabilistico. Eccoli in dettaglio.

Itinerario Euristico.
Questo approccio è basato su scorciatoie mentali (euristiche) che permettono una diagnosi veloce, spesso basata sull'esperienza e sul riconoscimento di pattern. È utile in situazioni routinarie ma può portare a errori (bias) dovuti a semplificazioni eccessive o pregiudizi.

Itinerario Ipotetico-Selettivo.
Questo metodo è più lento e sistematico. Parte da una o più ipotesi diagnostiche, che vengono poi verificate attraverso una raccolta di informazioni e test diagnostici, eliminando gradualmente le ipotesi meno probabili.

Approccio Bayesiano.
Questo approccio costituisce la cornice concettuale per valutare le probabilità delle ipotesi diagnostiche concorrenti, tenendo conto della probabilità a priori della malattia e dei risultati dei test diagnostici. Questo permette una stima oggettiva e quantitativa del processo diagnostico.

Oltre a questi elementi, vengono trattati anche le euristiche e i bias che possono influenzare la diagnosi e viene fornita un'analisi di casi clinici per illustrare l'applicazione di questi modelli interpretativi.



sabato 5 luglio 2025

Le riforme restano al palo senza i "burocrati di strada" in prima linea

Manca un anno al termine del PNRR e al completamento della rete di Case della Comunità (CdC), finanziate per rafforzare l’assistenza di prossimità, l’integrazione sociosanitaria ed orientate alla prevenzione, alla multidisciplinarietà e al coinvolgimento dei professionisti. Questi ambiziosi obiettivi possono essere conseguiti con l’interazione tra politiche macro, di carattere top-down, e promozione di interventi micro, di tipo bottom-up ovvero facendo leva sulle risorse del territorio. 

lunedì 23 giugno 2025

Case della Comunità al palo? Tra il dire e il fare c'è di mezzo....l'implementation gap

Il collega Claudio Maffei sul Quotidiano Sanità ha ben descritto quanto conta la path dependance delle policy regionali - in negativo (Lombardia) e in positivo (Emilia Romagna) - per lo sviluppo di una capillare rete di Case ed Ospedali di Comunità (CdC e OdC). 

Il termine path dependence dell’organizzazione sanitaria territoriale (dipendenza dal percorso) è un concetto che rende conto di come le scelte passate, anche se non più ottimali, influenzano e vincolano le scelte presenti e future, rendendo difficile introdurre cambiamenti radicali o in alternativa facilitandoli, come nel caso della Case della Salute Emiliane, esito di pregresse politiche quindicennali che hanno favorito la loro rapida trasformazione in Case della Comunità. 

martedì 3 giugno 2025

Guida al Piano Nazionale della Cronicità: introduzione

                     GUIDA AL PIANO NAZIONALE DELLA CRONICITA’

Dai fattori di rischio alle polipatologie croniche, una sfida organizzativa, educativa e culturale per l’assistenza primaria 

Disponibile su Amazon in formato cartaceo ed e-book, pag, 198

Prefazione di Silvana Quadrino, psicoterapeuta e docente di Medical Humanities

lunedì 2 giugno 2025

La spirale che alimenta la crisi sistemica della MG, tra zone carenti, ruolo unico e calo delle "vocazioni"

Si susseguono sulla stampa aneddoti circa giovani MMG che rassegnano le dimissioni dopo un tempo variabile per intraprendere altre strade professionali, ritenute più appaganti rispetto al lavoro sul territorio per le note motivazioni: burocrazia opprimente, eccessive richieste dei pazienti soprattutto anziani, difficoltà di conciliare il lavoro e con la vita sociale e familiare, mancanza di tutele etc.. 

Continua sul Quotidiano Sanità 


venerdì 30 maggio 2025

L'assistenza primaria e il piano nazionale della cronicità: una sfida organizzativa, socioeducativa e culturale

                                                             Giuseppe BELLERI

  GUIDA AL PIANO NAZIONALE DELLA CRONICITA’

Dai fattori di rischio alle polipatologie croniche, una sfida organizzativa, educativa e culturale per l’assistenza primaria

  KDP Amazon, formato cartaceo ed elettronico, pag. 198

Prefazione di Silvana Quadrino, psicoterapeuta e docente di Medical Humanities

Una sfida a cui non si può sottrarsi, un libro per affrontarla meglio

 Che quella della cronicità sia la sfida che la medicina di territorio, e l’intera organizzazione sanitaria e assistenziale, si trovano ormai ad affrontare da anni è esperienza di tutti: medici, professionisti sanitari, professionisti sociali, pazienti e famigliari.

Metaprogetto AGENAS della Casa di Comunità: standard per le macro aree funzionali

Il metaprogetto architettonico elaborato da AGENAS per la CdC Hub "ideale" comprende 4 aree funzionali

  • cure primarie: MMG, MCA, PLS, IFeC (30-40 per ogni CdC Hub)
  • assistenza specialistica: specialisti ambulatoriali, prelievi, diagnostica (numero imprecisato)
  • cure di prossimità: PUA, assistenza domiciliare, ambulatorio infermieristico, assistenza sociale e medica H24
  •  servizi generali per il personale, locali tecnici, accesso utenti etc.

martedì 27 maggio 2025

Segretario CIMO: "si stima che la riforma dei medici di famiglia possa costare almeno 2,5 miliardi di euro". Che ne pensa il MEF?

Le giornaliste dal Dataroom del Corriere negli innumerevoli interventi pubblicati nell'ultimo quadriennio partono dal presupposto che i medici convenzionati siano assimilabili ai libero-professionisti, e per questa motivazione dovrebbero essere trasformati in dipendenti, dato per scontato ma scorretto almeno per 4 motivi

lunedì 19 maggio 2025

Ecco l'ultima puntata della telenovela della dipendenza: il doppio modello a discrezione delle regioni

La prima versione della riforma dell'AP era stata anticipata dal Dataroom del 3 febbraio 2025, con alcune indiscrezioni sui punti principali della bozza in discussione, successivamente mai circolata per intero.

Nei successivi tre mesi si erano succedute le dichiarazioni del Ministro che lamentava di non aver ancora ricevuto la proposta di riforma delle regioni e quelle del Governatore laziale Rocca che il 26 marzo assicurava: la riforma dei medici di famiglia è in fase di sviluppo e che si sta valutando l'introduzione di un'opzione che permetta ai medici di scegliere tra un rapporto di dipendenza o di convenzionamento con SSN.

martedì 13 maggio 2025

Si fa presto a dire dipendenza! Problemi finanziari, logistici e formativi per il ricambio generazionale con i futuri MMG dipendenti

 La proposta di legge delle regioni sulla riforma della medicina del territorio - anticipata il 12 maggio da laRepubblica - non analizza in dettaglio i problemi connessi all'assunzione come dipendenti degli oltre 60mila convenzionati dell'assistenza primaria, ovvero MMG, MCA, PLS, medici dei servizi e infermieri di famiglia. Le difficoltà che si frappongono alla realizzazione di questo progetto non sono poche ne' facilmente superabili, a partire dalle pari condizioni di trattamento da estendere all'intero comparto dei professionisti convenzionati. 

mercoledì 7 maggio 2025

Come verificheranno i NAS lombardi l'appropriatezza diagnostica degli specialisti e dei generalisti? (II PARTE)

Nelle intenzioni dei suoi promotori il protocollo di intesa tra Regione Lombardia e NAS per il controllo dell'appropriatezza delle prescrizioni diagnostiche di specialisti e generalisti ha l'obiettivo di 
 
"capire se alla base di questo ci sia una cittadinanza molto malata o una cittadinanza per la quale vengono fatte magari delle richieste inappropriate o eccessive [..] Noi stiamo facendo uno sforzo sovrumano. Lo diciamo con i fatti e i numeri delle prestazioni che eroghiamo, quindi vogliamo che ci sia un organismo terzo che individui i motivi di questa situazione assolutamente anomala, nonostante il grande impegno. [..] Si parla di controllare le modalità di gestione ed erogazione dei servizi, le prestazioni che il nostro personale medico deve svolgere negli ospedali e all'esterno, e quelli che sono i criteri di appropriatezza delle prescrizioni, uno dei più importanti problemi, se non il principale, quando ragioniamo di tempi di attesa".
 

I NAS lombardi controlleranno l'appropriatezza delle prescrizioni dei medici del territorio? (I PARTE)

Il protocollo di intesa firmato tra regione Lombardia e NAS "per lo svolgimento di attività di controllo e monitoraggio presso gli erogatori pubblici e privati (ospedali e cliniche) con l'obiettivo di ridurre ulteriormente i tempi di attesa delle prestazioni di specialistica ambulatoriale e dei ricoveri ospedalieri" ha due obiettivi pratici, in linea con quelli del Piano Nazionale di Governo delle Liste di Attesa (PNGLA), deducibili dalle dichiarazioni dei vertici regionali

·       "capire se alla base di questo ci sia una cittadinanza molto malata o una cittadinanza per la quale vengono fatte magari delle richieste inappropriate o eccessive"

·       chiarire se i problemi "possono derivare da una questione di agende che non vengono utilizzate nel modo più corretto e non vengono lasciate aperte come dovrebbero essere sempre o da altre situazioni". 

sabato 3 maggio 2025

Che fine ha fatto la riforma dell'Assistenza Primaria?

Il 28 aprile scorso è stato diffuso il documento contenente le proposte delle Regioni per risolvere la crisi del personale del Ssn. Nella premessa spicca un'ammissione disarmante: "In assenza di un piano strategico nazionale, le Regioni e le Province Autonome ritengono urgente e necessario definire una posizione condivisa e propositiva, con l’obiettivo di stimolare un confronto istituzionale costruttivo e di promuovere misure normative, organizzative e contrattuali coerenti con le reali esigenze del sistema".

venerdì 25 aprile 2025

Si fa presto a dire appropriatezza! Breve cronistoria del concetto.

A dispetto dell’invito cartesiano a privilegiare idee chiare e distinte le idee astratte come giustizia, verità, libertà, equità etc.. sono afflitti da una varietà di significati oggetto di innumerevoli interpretazioni e disquisizioni. Karl Popper aveva criticato le dispute sull’autenticità dei concetti filosofici, nel tentativo di coglierne la vera “essenza”: “la filosofia, che per venti secoli si è preoccupata del significato dei suoi termini è, non soltanto piena di verbalismo, ma anche terribilmente vaga e ambigua, mentre una scienza come la fisica, che non si preoccupa tanto dei termini, quanto piuttosto dei fatti, ha conseguito una grande precisione”.

mercoledì 16 aprile 2025

Emergentisti contro generalisti per una lettera di ringraziamento

 E' perlomeno insolito che il consiglio direttivo di una importante Società Scientifica come la SIMEU si sia preso la briga di contestare, con un intervento sul Quotidiano Sanità, una lettera di ringraziamento di una collega di MG, indirizzata ai cittadini che in un sondaggio sulla soddisfazione degli utenti del SSN avevano espresso un giudizio favorevole per l’assistenza del MMG, e non per la qualità percepita o il gradimento di un professionista contrapposto ad un servizio. 

La vaexata questio dell'appropriatezza è sempre all'ordine del giorno

Il lungo e tormentato iter dei provvedimenti legislativi sulle liste d’attesa, accompagnato da aspri contrasti tra Ministero e Governatori sulla gestione in alcune regioni, ha riproposto l'annoso dibattito sul tema dell’appropriatezza, vaexata questio del SSN. 

Continua sul Quotidiano Sanità

Per un approfondimento del tema appropriatezza si veda il saggio

APPROPRIATEZZA E VARIABILITA’ NEL SISTEMA PRESCRITTIVA

Inappropriatezza professionale tra rumore organizzativo e prescrizioni indotte in medicina generale,  

KDP Amazon, edizione aggiornata al febbraio 2025: versione cartacea ed e-book

Al link la presentazione del libro

martedì 15 aprile 2025

La confusione sui compiti delle AFT

Continua da parte delle regioni la deliberata confusione sui compiti delle AFT, che non sono quelli di garantire la continuità dell'erogazione dell'assistenza sul territorio, ad esempio con il coordinamento degli orari di apertura nelle 12 ore, ma è di ottimizzare le modalità di gestione della cronicità, in relazione all'applicazione di PDTA, linee guida, audit su buone pratiche e strumenti analoghi, come dice chiaramente la riforma Balduzzi.

lunedì 17 marzo 2025

QUOTIDIANO SANITA': CdC, ritardi e rischi di flop

Gentile Direttore,
il recente report di Agenas ha documentato lo stato di attuazione della Misura 6A del Pnrr: mancano poco più di 15 mesi alla scadenza del Piano per le CdC, quelle attive restano sguarnite di personale, nelle regioni meridionali si registra un grave ritardo, il ruolo unico si sta rivelato un flop, l'Acn 2022-2024 è in alto mare, per la dipendenza serviranno anni prima dell'entrata in servizio dei primi Mmg.
Insomma si stanno avverano le pessimistiche previsioni sui possibili ostacoli che potevano rallentare l'iter attuativo della Missione6.

continua sul QS

sabato 15 marzo 2025

Case della comunità e dipendenza: rischi e flop annunciato!

La tormentata vicenda del passaggio alla dipendenza è arrivata all'ennesima puntata. Da 2 anni il ministro rilascia dichiarazioni favorevoli ma non s'è ancora visto un progetto di massima su come, in che tempi e con quali modalità e risorse verra implementata la transizione da un uno status giuridico all'altro. Inoltre da mesi, vista l'inazione ministeriale, si vocifeta di una proposta delle Regioni anch'essa imprecisata, che indica il livello di indecisione in cui si sviluppa questa annosa vicenda. 

venerdì 7 marzo 2025

ANDATA E RITORNO DALLA PADELLA (ospedale) ALLA BRACE (territorio)

Di seguito nel PS si può leggere l'estratto dell'intervista ad un collega che si è dimesso dal PS per lavorare in MG, passando dalla padella alla brace per poi ritornare a lavorare in un CAU. La vicenda è l'esito di una rappresentazione stereotipata e idealizzata della MG, dallo stesso immaginata come un Eldorado professionale.  Nonostante l'età, l'inesperienza del contesto della MG lo ha indotto ad abbondare in disponibilità telefonica, per poi venire subissato da messaggi di WA, lo strumento per banalizzare la comunicazione, trasformare il mezzo in veicolo di futili bisogni e tendenze ipocondriache. Dall'intervista sembra che abbia lavorato come sostituto senza collaboratori, per cui dopo pochi mesi ha abbandonato visto l'impatto della gestione della cronicità, per riparare in un CAU.

giovedì 6 marzo 2025

QUOTIDIANO SANITA': sovraffollamento, autopresentazioni in PS e il (presunto) fallimento della MG

Gentile Direttore, 

è insolito che il consiglio direttivo di una importante Società Scientifica come la SIMEU si sia preso la briga di contestare una lettera di ringraziamento indirizzata ai cittadini che in un sondaggio sulla soddisfazione avevano espresso un giudizio favorevole per l’assistenza del MMG, e non per la qualità percepita o il gradimento di un professionista contrapposto ad un servizio.

Continua sul Quotidiano Sanità.

Per un approfondimento: https://curprim.blogspot.com/2025/03/sovraffollamento-in-ps-analisi-delle.html

Per le posizioni della SIMEU: https://curprim.blogspot.com/2025/02/simeu-sovraffollamento-del-ps-accessi.html

sabato 1 marzo 2025

Sovraffollamento in PS: analisi delle autopresentazioni dei pazienti

  Giuseppe Belleri

Pronto Soccorso e medicina territoriale: 

un approccio sistemico

Sovraffollamento, codici bianchi e accessi inappropriati tra autopresentazioni e boarding: quali soluzioni?

Nuova edizione aggiornata al marzo 2025 

Edizioni KDP, su Amazon versione cartacea ed e-book 

Al link l'estratto

Analisi delle autopresentazioni dei pazienti in PS

Dagli studi che hanno analizzato le motivazioni dell’autopresentazione dei pazienti (2/3 circa degli accessi) emergono numerose componenti, di natura oggettiva e soggettiva, che interagiscono con le caratteristiche dell’offerta sanitaria, territoriale piuttosto che ospedaliera, nell’incanalare l’espressione del bisogno verso l’utilizzo di un servizio a scapito dell’altro. Si possono così individuare quattro categorie di determinanti in gioco nell’accesso.

 A - Fattori oggettivi dell’offerta in PS (induzione della domanda)

  • facilità di accesso per mancanza di appuntamento;
  • fascia oraria illimitata (apertura H24) e in tutti i giorni della settimana (inclusi i festivi);
  • ampia offerta di prestazioni mediche e diagnostico-terapeutiche per i codici maggiori ma anche per quelli minori:
  • assenza di procedure burocratico-amministrative per accedere alle prestazioni; 
  • costo delle prestazioni nullo o vantaggioso. 

  • B - Fattori soggettivi della decisione di accesso (soddisfacimento del bisogno percepito)

  • maggiore fiducia nei medici e infermieri del PS rispetto ai professionisti delle cure primarie,
  • PS come “ultima spiaggia” al quale il cittadino si rivolge per cercare una risposta al problema che non ha trovato altrove per cui si rivolge di necessità all’ospedale;
  • convinzione personale di dover effettuare rapidamente esami d laboratorio e/o strumentali, senza essersi prima consultati con il proprio medico;
  •  necessità di tranquillizzazione in caso di sintomi improvvisi come il dolore o soggettivamente percepiti come allarmanti;
  • difficoltà degli operatori a tollerare l’incertezza e a dimettere i pazienti senza eseguire accertamenti diagnostici.

 C - Fattori soggettivi che ostacolano l’espressione del bisogno sul territorio (by-pass dei servizi territoriali)

  • scarsa fiducia di una parte degli utenti verso l’assistenza primaria territoriale;
  • scarsa soddisfazione nelle prestazioni del generalista, per mancanza di tempo o insufficiente preparazione;
  • livelli di ansia e allarme sociale per la salute in generale, con bisogno di risposte tecno-specialistiche; 
  • fattori antropologici come età, razza e sesso o culturali (migrazioni o popoli di cultura differente dalla nativa) spesso con scarsa conoscenza dei servizi territoriali e delle procedure per l’accesso

D - Fattori oggettivi che orientano l’espressione del bisogno verso il PS (limiti dell’offerta territoriale)

  • difficoltà a consultare il MMG per appuntamento, fascia oraria limitata e in alcuni giorni della settimana;
  • invio in PS da parte di un medico (MMG, CA o specialista) per situazioni di rischio, dubbio o incertezza diagnostica;
  • assenza di diagnostica strumentale di primo livello nelle strutture territoriali;
  • peggioramento della condizione clinica dal paziente, anche soggettiva;
  • lunghe attese per visite specialistiche o esami strumentali, con accesso per velocizzare le tempistiche e by-passare le procedure amministrative per la prenotazione/erogazione;
  • necessità di alcune manovre cliniche o controlli, concordati dopo un accesso e non disponibili sul territorio.

 A distanza di oltre 15 anni sembrano ancora valide e forse ancor più attuali, se si considerano le conseguenze sistemiche post-pandemia, le conclusioni di Mengoni e Rapini (2007, p. 76-77) circa l’analisi della domanda non urgente al PS, riconducibile a questo profilo di utente:

  • la preferenza per questo servizio sembra legata essenzialmente ad aspetti utilitaristici quali: la possibilità di utilizzare strumentazioni che consentono accertamenti più approfonditi, la possibilità di effettuare facilmente ulteriori accertamenti specialistici, la possibilità di ottenere facilmente una successiva consulenza specialistica e la possibilità di utilizzare il servizio in giorni ed orari convenienti;
  • ciò che attrae le gran parte dei pazienti intervistati sembra essere la possibilità di effettuare rapidamente e in un sol luogo tutti i test ed i consulti specialistici di cui si ha bisogno, scavalcando così le normali procedure burocratiche delle prestazioni ambulatoriali e conseguendo probabilmente anche un risparmio sui tempi e i relativi costi di fruizione;
  • può essere inoltre ammessa la presenza di individui […] che si rivolgono ad esso solo perché insoddisfatti delle prestazioni delle altre strutture o impossibilitati ad utilizzarle. Gli utilizzatori del Ps […] sono apparsi meno soddisfatti su quasi tutti gli attributi relativi al servizio del Mmg [..] utenti che, probabilmente consci della loro non urgenza ma stanchi delle lunghe attese per le prestazioni di secondo livello, si rivolgono al Ps per avere un accesso immediato ad accertamenti e consulenze specialistiche;
  • infine in una parte di accessi la percezione del bisogno di attenzioni immediate e le condizioni socio-demografiche rappresentano delle importanti determinanti soggettive per l’accesso in condizioni non urgenti.
  • Bibliografia a richiesta: bllgpp@gmail.com

Presentazione del libro

La crisi endemica del Pronto Soccorso ha radici lontane, concause profonde e riguarda tutte le nazioni europee. Sul PS convergono e si concentrano nel tempo e nello spazio contraddizioni, limiti e vincoli sistemici, di cui fanno le spese gli utenti e gli operatori, in termini di disagi, stress, sovraccarico di lavoro e concreto rischio professionale.

Due sono i nodi organizzativi che, in diversa misura, concorrono al sovraffollamento del PS in alcuni periodi: in primo luogo per importanza il cosiddetto boarding, ovvero la prolungata permanenza nelle sale d’attesa e di visita per carenza di posti letto dei pazienti destinati al ricovero e, in secondo luogo, l’eccessivo afflusso inappropriato dei cosiddetti codici minori al triage, soprattutto quelli bianchi.

A questa delicata posizione di confine si aggiungono altri nodi problematici, di natura organizzativa, sociale macro e micro, e comportamentali, vale a dire:

  •   la ristrutturazione della rete ospedaliera, con la chiusura dei piccoli ospedali, di molte postazioni di PS e la riduzione dei posti letto, che per l’effetto “vasi comunicanti” produce inevitabilmente un sovraccarico per le strutture in attività;
  •  l’aumento dei tempi d’attesa per prestazioni diagnostiche e specialistiche sul territorio, con conseguente domanda inevasa dall'offerta ambulatoriale;
  •  le difficoltà del sistema sanitario nel suo complesso, e in particolare del singolo medico del territorio, ad influenzare le decisioni autonome dagli assistiti di recarsi in PS (l’autopresentazione dei “codici minori”). Per rispondere al cronico sovraccarico di domanda, senza il rischio di sottostimare condizioni cliniche tempo dipendenti, il PS si è arricchito di funzioni diagnostiche un tempo impensabili: oggi una struttura di medie dimensioni è in grado di eseguire in poche ore indagini diagnostiche e consulenze specialistiche che in contesti non urgenti richiederebbero giorni e giorni se non settimane di attesa.

A dispetto di un luogo comune consolidato l’eccessivo afflusso improprio di casi “minori” non è il principale problema del PS. Già nel policy statement del 2015 la Società Scientifica dell’ES, la SIMEU, ribadiva che “la causa principale del sovraffollamento dei PS è il blocco dell’uscita, cioè l’impossibilità di ricoverare i pazienti nei reparti degli ospedali per indisponibilità di posti letto, dopo il completamento della fase di cura in PS” mentre “anche gli accessi inappropriati contribuiscono all’affollamento dei PS, ma solo in piccola parte”. L'analisi della SIMEU sottolinea che "nei periodi di iperafflusso i cosiddetti accessi impropri incidono peraltro in piccola parte sull’affollamento (fino a meno del 5%) e non sono il fattore causale principale”.

La risposta alle interpretazioni semplificate e al proposito di trasformare gli studi medici sul territorio in una sorta di piccoli PS sta nel ribadire che è impossibile, specie per il singolo medico, reggere il confronto dell’offerta tecnologica e specialistica dell’emergenza sanitaria.

Le cose potrebbero cambiare se si potenziasse l’offerta organizzativa delle cure primarie - ad esempio nel senso della continuità assistenziale ambulatoriale nelle 12 ore diurne - incentivando le forme associative previste dalla riforma Balduzzi, vale a dire le Unità Complesse delle Cure Primarie (UCCP), rimaste al palo per un decennio in molte regioni, che potrebbero ricoprire la funzione di strutture spoke rispetto alla Case dalla Comunità Hub da 45mila abitanti. 

L’obiettivo di intercettare una parte dei codici bianchi prima che si rivolgano in modo inappropriato al nosocomio può essere raggiunto soprattutto con strutture alternative al PS, ben attrezzate, riconoscibili e collocate in posizioni strategiche sul territorio, come quelle ipotizzate nei documenti ministeriali o in fase di sperimentazione in alcune regioni, ad esempio i CAU Emiliani che prevedono l'integrazione dei medici di CA e di MG con la rete dell'Emergenza Sanitaria. 

Il libro propone un’analisi dei rapporti tra PS e rete sociosanitaria focalizzata su tre frame

  •  le relazioni funzionali dell'ospedale con il territorio, analizzate con la chiave di lettura delle inter-retroazioni tra sistemi organizzati (ospedaliero sanitario e network sociosanitario territoriale) e sistema ambientale non organizzato;
  •  la descrizione dei determinanti della scelta dei "codici minori" di autopresentarsi in PS, saltando la mediazione della medicina territoriale, secondo lo schema interpretativo economico (l'espressione della domanda) e psicologico comportamentale (le motivazioni dell'autopresentazione);
  •  i processi cognitivi e decisionali che guidano la valutazione e la gestione dei codici minori (euristiche e bias, approccio bayesiano a soglia e problem solving) dal triage fino alla dimissione, a rischio di sovra o sottostima del codice cromatico e di errore/ritardo diagnostico.

Sulla base di questo approccio multidimensionale un capitolo è dedicato al commento della gestione di casi aneddottici di accessi in PS, mentre gli ultimi 2 espongono i tentativi di soluzione del problema codici minori, attuati nel recente passato nell’ambito dell’assistenza primaria, e quelli prospettati dalla ristrutturazione della rete sociosanitaria territoriale della Missione 6C1 del PNRR 2022-2026.

Il libro vuole contribuire al dibattito sulla crisi del PS che non riguarda solo la struttura ma interessa tutta la complessa rete che precede e segue l'accesso al PS, coinvolgendo in primo luogo la medicina territoriale, spesso chiamata in causa come responsabile del sovraffollamento dei DEA, a torto o a ragione. Come afferma l’epidemiologo Paolo Vineis per affrontare problemi complessi “il primo passo è il superamento di concezioni semplificate e lineari dei rapporti causali, in una parola riduzioniste, per abbracciare modelli sistemici”.


venerdì 28 febbraio 2025

SIMEU - Sovraffollamento del PS, accessi inappropriati e boarding

Posizioni della SIMEU dal 2012 su sovraffollamento del PS, accessi inappropriati e boarding
 

Appropriatezza prescrittiva: problemi di applicazione dei RAO

  Giuseppe Belleri

APPROPRIATEZZA E VARIABILITA’ NEL SISTEMA PRESCRITTIVO

Inappropriatezza professionale tra rumore organizzativo e prescrizioni indotte in medicina generale

KDP Amazon, seconda edizione aggiornata, febbraio 2025, versione cartacea ed e-book

Sul Quotidiano Sanità la presentazione del libro

mercoledì 26 febbraio 2025

QUOTIDIANO SANITA': gli effetti sistemici del gap tra domanda ed offerta e il flop del ruolo unico

Gentile Direttore,

nella turbolenta fase che sta attraversando il SSN si manifestano alcuni effetti imprevisti di due disequilibri tra domanda ed offerta, concomitanti a livello sistemico.

Da un lato quello dei tempi d’attesa per prestazioni ambulatoriali, per il rebound della domanda post pandemia, che ha aperto ampi spazi al business del mercato sanitario ed assicurativo. 

Dall’altro il disequilibrio tra domanda ed offerta sul mercato del lavoro medico ed infermieristico, sia a livello ospedaliero che territoriale, con posti vacanti nelle scuole, nei concorsi, in zone cronicamente carenti di MMG, borse di studio non assegnate al corso regionale etc...

Continua su: https://www.quotidianosanita.it/lettere-al-direttore/articolo.php?articolo_id=127973

venerdì 21 febbraio 2025

Davvero la MG è stata carente durante la pandemia? Ecco i dati della II e III ondata

Aveva visto giusto il compianto Antonio Panti quando nel 2021 osservava amaramente:

“da eroi a capri espiatori il passo è più breve di quanto sembri e gli amministratori del servizio sanitario, dopo aver lasciato i medici di famiglia senza protezioni e supporti, scoprono ora le gravi carenze del territorio”.

E' trascorso un lustro dall'inizio del COVID-19 ma la sottolineatura delle carenze del territorio durante la pandemia è proposta di continuo, tanto da diventare un giudizio di professionalità per tutto il comparto delle cure primarie. La gestione della pandemia, secondo questa vulgata, sarebbe la prova del nove dell'arretratezza e dell'insignificanza di una medicina generale inaffidabile, tanto che solo il passaggio alla dipendenza potrebbe sortire un cambiamento in positivo.

giovedì 20 febbraio 2025

QUOTIDIANO SANITA': Dipendenza dei Mmg, ma i cittadini cosa ne pensano?

 Gentile Direttore, la scorsa settimana si è abbattuta l’ennesima ondata di critiche pubbliche sul Mmg, come quelle del Governatore laziale, in quanto libero-professionista privilegiato, lautamente retribuito e inefficiente. Questo leit motiv perdura da anni resistendo a dati empirici contrari, come le proteste dei cittadini rimasti senza medico in giro per la penisola, oppure la scarsa attrattività della professione, per cui a dispetto di un trattamento economico e normativo così vantaggioso i posti al Corso regionale non vengono assegnati per un 1/3 e le zone carenti sul territorio restano tali per anni, tanto da sollevare appunto le proteste dei residenti. Come si spiega questo curioso paradosso, per cui la gente protesta perché non usufruisce più di un servizio ritenuto dagli osservatori “fallimentare” e i laureati snobbano una professione redditizia ed esclusiva? Ma tant’è, i luoghi comuni sono coriacei e resistenti alle perturbazioni dei dati di fatto.

Continua sul Quotidiano Sanità

La crociata contro la MG dieci anni dopo: una caso di studio della distanza tra mappa e territorio

Correva l'anno 2015 e con questa dichiarazione due consiglieri regionali lombardi annunciavano la messa a punto della riforma sulla Presa in Carico (PiC) della cronicità e fragilità, varata nel 2018: 

"Abbiamo disegnato un meccanismo istituzionale che può fare a meno di loro, credo comunque che ci siano molti medici di medicina generale contenti di questa soluzione". 

Le affermazioni squalificati dei due esponenti della maggioranza venivano riportate dal quotidiano L'Eco di Bergamo provocando la ferma reazione del sindacato FIMMG: “Ci sentiamo offesi. Sospeso ogni incontro in Regione”

mercoledì 19 febbraio 2025

Come valuta la gente il MMG? Rassegna di indagini demoscopiche degli ultimi 15 anni

Sono passati 3 anni e mezzo da quando il Dataroom del Corriere della Sera, nel  pieno del secondo anno di Covid-19, ha avviava una campagna di discredito e disinformazione sulla MG a base di giudizi ed opinioni prevalentemente aneddotiche, a rischio di bias cognitivi, generalizzazioni e pregiudizi ideologici. Aveva visto giusto il compianto Antonio Panti

da eroi a capri espiatori il passo è più breve di quanto sembri e gli amministratori del servizio sanitario, dopo aver lasciato i medici di famiglia senza protezioni e supporti, scoprono ora le gravi carenze del territorio”.

Il MMG è sempre al vertice della soddisfazione della gente

La scorsa settimane è stata diffusa una ricerca proprio sulla soddisfazione degli utenti della sanità territoriale, condotta da Altroconsumo che ha sondato 6.622 italiani fra i 25 e gli 84 anni d’età. I partecipanti sono stati intervisti sul grado di soddisfazione verso medici di MG, servizi ASL e di Pronto Soccorso, con questi risultati in negativo:

lunedì 17 febbraio 2025

Prescrizioni di accertamenti al termine della visita specialistica: le nuove regole del Piano Nazionale delle Liste d'Attesa

Gli specialisti pubblici o privati non sempre prescrivono di propria iniziativa gli accertamenti consigliati al termine della consulenza o la relativa visita di controllo successiva alla prima, nonostante numerose disposizioni vigenti a livello nazionale e locale lo indichino da decenni in modo esplicito (in Lombardia la prima DGR in tal senso risale addirittura al lontano 1993). 

venerdì 14 febbraio 2025

QUOTIDIANO SANITA': sulla medicina generale giudizi ingenerosi

Gentile Direttore,
da tre anni gli interventi dei fautori della dipendenza, nel dibattito sulla riforma della medicina territoriale, adottano uno schema argomentativo stereotipato, che parte dalla premessa (autoreferenziale) che "la medicina generale ha fallito", in cui riecheggia la profezia formulata a suo tempo dal compianto Antonio Panti sul QS: “da eroi a capri espiatori il passo è più breve di quanto sembri e gli amministratori del servizio sanitario, dopo aver lasciato i medici di famiglia senza protezioni e supporti, scoprono ora le gravi carenze del territorio”. L'accanimento denigratorio verso la MG del circuito mediatico-professionale è ammirevole e degno di miglio causa.

Continua al link:  https://www.quotidianosanita.it/lettere-al-direttore/articolo.php?articolo_id=127688

Piano Nazionale per le liste d'attesa 2025-2027: nuove regole prescrittive per la specialistica, introduzione dei RAO, della classificazio CIPI e controlli con IA

LA PRESCRIZIONE E LA CLASSE DI PRIORITA'

La prescrizione di una prestazione sanitaria è l’atto che trasforma il bisogno sanitario in domanda di servizi. Come tale, rappresenta un momento fondamentale sia per la corretta schedulazione degli appuntamenti, sia per il monitoraggio della domanda e la programmazione complessiva dell’offerta. Nelle procedure di prescrizione e prenotazione di tutte le prestazioni ambulatoriali specialistiche garantite dal SSN sono obbligatori, come già previsto dall’Intesa Stato-Regioni del 21 febbraio 2019.

domenica 9 febbraio 2025

QUOTIDIANO SANITA': debito orario e obbligo di apertura sono già previsti da ACN e AIR!

Gentile Direttore,
l'incertezza è grande sul futuro dell'Assistenza Primaria (AP), in particolare per i contenuti del DDL elaborato dalle regioni di cui si discute da un mese pur senza aver avuto l'occasione di conoscerne i dettagli. 
 
Tuttavia, non mancano in merito le dichiarazioni di intenti dei principali attori, come quelle rilasciate nell'ultima settimana dal Governatore laziale Rocca, attinenti a due nodi problematici: il debito orario dei medici e la copertura delle zone carenti....
 
Continua sul Quotidiano Sanità
 
Errata corrige:  Punto 1- ...i medici di AP in servizio prima del 1-1-2025 potranno accettare facoltativamente il ruolo unico....

martedì 4 febbraio 2025

La crisi inarrestabile della professione tra lealtà e defezione

04 FEB - Gentile Direttore, le lettere di testimonianza dei colleghi che hanno lasciato il SSN, ospitate dal QS, offrono uno spaccato su un fenomeno nuovo, spia di un disagio diffuso che ha risvolti e contraccolpi organizzativi, sociali e culturali. Fa specie vedere l’immagine sorridente e serena delle colleghe e leggere le loro lucide e impietose requisitorie che punteggiano vissuti di frustrazione, amarezza e sofferto abbandono. Queste emblematiche vicende personali possono essere decifrate e valutate con lo schema esplicativo comportamentale proposto nel secolo scorso dall’economista Albert Hirschman. Secondo il quale quando viene meno la qualità di un servizio o di un ruolo professionale in un’organizzazione le persone possono imboccare due strade: la protesta o la defezione.

Continua sul Quotidiano Sanità

Vedi anche: https://www.quotidianosanita.it/lettere-al-direttore/articolo.php?articolo_id=127324