- la condivisione di percorsi assistenziali, strumenti di valutazione della qualità assistenziale, linee guida, audit e strumenti analoghi
- l’assistenza per l’intero arco della giornata e per sette giorni alla settimana ad una popolazione non superiore a 30.000 abitanti coinvolgendo tutti i medici dell'assistenza primaria, vale a dire MMG e MCA.
Notizie, commenti e riflessioni sulla medicina del territorio. "Non c'è nulla di più pratico di una buona teoria" (K. Lewin)
sabato 26 marzo 2022
Dalle Coop alle AFT: quale futuro per la medicina generale lombarda?
venerdì 18 marzo 2022
COVID-19: netta ripresa dei casi di varianti omicron al 18 marzo
Evoluzione settimanale dell'ondata omicron al 18 marzo
Nell'ultima settimana si è consolidata l'inversione di tendenza registrata a partire dall'inizio del mese con un netto aumento dei principali parametri dell'ondata omicron:
- i nuovi casi sono stati oltre 455mila rispetto ai 320mila della scorsa settimana, per un incremento del 42% rispetto al +25% della settimana precedente, con una media di 65mila casi al giorno rispetto ai 45mila del 11 marzo
- i ricoveri complessivi sono tornati a risalire anche se di poco, passando a 8801 a 8877, ma solo nei reparti ordinari dove sono aumentati del 15% a fronte di una riduzione e del 10% in terapia intensiva; i decessi sono diminuiti dell'8% rispetto al 26% della scorsa settimana, scendendo sotto i 1000 per una letalità dello 0,21%
- gli attualmente positivi e i soggetti in isolamento domiciliare sono risaliti di 143mila rispetto ad un calo di 47 e 46mila.
martedì 15 marzo 2022
Si fa presto a dire dipendenza.....
Mmg: il tramonto (senza troppo clamore) dell’ipotesi della dipendenza
Non a caso tra i rilievi delle regioni al DM71 figura anche la pressante richiesta di "consentire l'assunzione di medici di comunità e delle cure primarie e di medici dei servizi territoriali da impiegare nelle case della comunità, a seguito di appositi corsi abilitanti organizzati a cura delle regioni" oltre a "garantire l'impiego di tutto il personale sanitario e amministrativo necessario a far funzionare le strutture territoriali previste dal PNRR. Per tale personale occorre che sia assicurata l'integrale copertura finanziaria". Non meno problematici sono i risvolti tecnico-normativi di un’operazione di ampia portata legale, ad esempio sul fronte previdenziale, che evoca rischi di effetti imprevisti tipo esodati. Sempre il documento di settembre delle regioni prospettava l'esigenza di un "atto normativo nazionale che renda compatibile l’incremento della dotazione organica con i tetti di spesa del personale e permetta l’inquadramento dei MMG nella dipendenza anche se non possiedono un titolo di specializzazione".
https://www.quotidianosanita.it/lettere-al-direttore/articolo.php?articolo_id=103206
sabato 12 marzo 2022
COVID-19: netto aumento di casi nell'ultima settimana
Evoluzione settimanale dell'ondata omicron al 11 marzo
Nell'ultima settimana si è verificata una inversione di tendenza dell'ondata omicron, che ha ripreso vigore con un incremento di 64mila nuovi casi rispetto a venerdì 4 marzo:
- i nuovi casi sono quasi 320mila rispetto ai 255mila della scorsa settimana, per un incremento del 26% rispetto ad una riduzione del 19% della settimana precedente
- i ricoveri complessivi sono scesi a 8800 rispetto ai quasi 10mila: nei reparti ordinari sono diminuiti del 11% e del 15% in terapia intensiva; i decessi sono diminuiti del 26%, superando di poco i 1000, con una letalità dello 0,33%
- gli attualmente positivi e i soggetti in isolamento domiciliare sono diminuiti di 47 e 46mila, rispetto ai 150mila circa della scorsa settimana, e i dimessi guariti aumentano di oltre 365mila
giovedì 10 marzo 2022
Case della Comunità in montagna, un difficile adattamento
sabato 5 marzo 2022
ACN 2016-208 (3): Anticipo della Prestazione Previdenziale per il il ricambio generazionale
Ecco una nuova "misteriosa" sigla che diventerà familiare ai pensionandi e ai colleghi "diplomati" al CFSMG: APP, ovvero anticipo della prestazione previdenziale. In soldoni si tratta di anticipare una parte della pensione Enpam riducendo in proporzione il numero di assistiti per favorire il "passaggio" di consegne con il neo-diplomato che accede alla convenzione.
Questa soluzione era stata prospettata dall'ENPAM a suo tempo ed ora è arrivato anche l'aggiornamento dell'Acn, che recepisce questa novità e detta le regole applicative. Da qui alla sua attuazione pratica però c'è ne corre, vista la non indifferente complessità dell'apparato normativo integrato nell'Acn, che rischia di indurre il cosiddetto implementation gap tra obiettivi del programma e concreta applicazione delle norme.
In attesa della ratifica della convenzione converrà familiarizzare con questa nuova opportunità per pensionandi e colleghi diplomati al CFSMG.
ALLEGATO 5 – DISPOSIZIONI
PER FAVORIRE IL RICAMBIO GENERAZIONALE DEI MEDICI DI CURE PRIMARIE
A CICLO DI SCELTA. ART. 1 PRINCIPI GENERALI
1. Al fine di
favorire il ricambio generazionale, il medico di cure primarie a ciclo di
scelta, in possesso dei requisiti anagrafici e contributivi per percepire la
pensione ordinaria, anche anticipata, presso la Fondazione ENPAM e con un
minimo di 1.300 assistiti, può richiedere all’ENPAM l’Anticipo della Prestazione
Previdenziale (modulo A)*, di seguito denominata APP, alle condizioni e con le
modalità previste del presente Allegato.
2. L’attivazione
del predetto istituto è subordinata alla riduzione dell’attività convenzionale
da parte del medico di cui al comma 1, da un minimo del 30% fino ad un massimo
del 70%, a fronte della contestuale attribuzione, con rapporto convenzionale a
tempo indeterminato, della corrispondente quota di attività ad un medico da incaricare
(di seguito “medico incaricato APP”) inserito nella graduatoria di cui
all’articolo 19, comma 1 del presente ACN.
3. Prima dell’avvio
della APP e del conferimento dell’incarico a tempo indeterminato, è previsto un
periodo di affiancamento obbligatorio, disciplinato dal successivo art. 6. 4.
L’incarico a tempo indeterminato ha la medesima decorrenza della APP.
ART. 2 PRESENTAZIONE
DELLA DOMANDA DI APP
1. Il medico che vuole
accedere alla APP deve presentare alla Azienda di appartenenza, entro il 31 dicembre,
idonea domanda di adesione (modulo B)*. La domanda deve essere corredata dalla certificazione
del raggiungimento del requisito per accedere alla pensione di cui all’art. 1, comma
1, rilasciata dalla Fondazione ENPAM.
2. La domanda deve
riportare i seguenti dati: a) età del richiedente; b) percentuale di riduzione dell’attività
convenzionale: da un minimo del 30% fino ad un massimo del 70%. La scelta ha
carattere vincolante per un anno; c) numero di assistiti.
3. Il medico di cui
al comma 1 viene inserito nell’“Elenco APP dei medici titolari”, di cui al successivo
art. 3, che sarà reso pubblico entro il 31 gennaio.
ART. 3 ELENCO APP DEI
MEDICI TITOLARI
Il medico inserito nell’Elenco APP (di seguito “medico titolare”) deve confermare alla Azienda, mediante lettera raccomandata A/R o PEC, entro il 31 dicembre di ogni anno, la volontà di adesione alla procedura di ricambio generazionale e comunicare l’eventuale modifica della percentuale di riduzione dell’attività di cui all’art. 2, comma 2, lettera b). La modifica ha validità annuale. 2. La revoca in corso d’anno della disponibilità a rimanere nell’Elenco APP deve essere comunicata alla Azienda mediante lettera raccomandata A/R o PEC.
ART. 4 PRESENTAZIONE DOMANDA DEL MEDICO DA INCARICARE CON PROCEDURA APP
1. Il medico da
incaricare di cui all’art. 1, comma 2, del presente Allegato, che vuole accedere
alla procedura di ricambio generazionale della APP, presenta all’Assessorato
alla Sanità della Regione idonea richiesta (modulo C)* da inviare con lettera
raccomandata A/R o PEC, entro il termine del 30 aprile. 2. Il medico di cui al
comma 1 viene inserito nell’“Elenco APP dei medici da incaricare”, di ui al successivo
art. 5, che sarà reso pubblico entro il 31 maggio ART. 5
ELENCO APP DEI
MEDICI DA INCARICARE
1. Ai fini della
formazione dell’“Elenco APP dei medici da incaricare” si utilizza il punteggio della
graduatoria regionale di cui all’articolo 19, comma 1 del presente Accordo. 2.
Il medico da incaricare già inserito nell’Elenco APP deve confermare
all’Assessorato alla Sanità della Regione, mediante lettera raccomandata A/R o
PEC, entro il 30 aprile di ogni anno, la volontà di adesione alla procedura di
ricambio generazionale. La revoca in corso d’anno della disponibilità a
rimanere nell’Elenco APP deve essere comunicata mediante lettera raccomandata A/R
o PEC.
ART. 6 DISCIPLINA
DEL PERIODO DI AFFIANCAMENTO
1. L’Azienda di competenza
del medico titolare individua il medico da incaricare tra quelli inseriti nell’Elenco
APP di cui all’art. 5, secondo l’ordine dello stesso, interpellando prioritariamente
imedici residenti nell’ambito di iscrizione del medico titolare. Nel caso in
cui il medico da incaricare non sia disponibile, l’Azienda individua un nuovo
medico secondo lo stesso criterio.
2. Il periodo di
affiancamento ha una durata di 60 giorni di servizio effettivo. Durante questo periodo
entrambi i medici svolgono congiuntamente l’attività convenzionale nei confronti
degli assistiti.
3. Durante il periodo
di affiancamento entrambi i medici sono sospesi dagli Elenchi APP di appartenenza.
Il medico da incaricare resta inserito nella graduatoria regionale di cu all’articolo 19, comma 1 del presente Accordo.
4. Al termine del
periodo di affiancamento, le parti manifestano congiuntamente la volontà all’avvio
della APP (modulo D)*, nel quale: – il medico titolare si impegna irrevocabilmente
a ridurre la propria attività convenzionale nella misura di cui all’art. 2,
comma 2, lettera b) al fine di beneficiare dell’APP. Dichiara inoltre di aver
presentato domanda di APP alla Fondazione ENPAM – il medico da incaricare si
impegna irrevocabilmente a svolgere la quota dell’attività convenzionale resasi
disponibile a seguito della riduzione operata dal medico titolare; – entrambi
i medici dichiarano che regolamenteranno fra loro la ripartizione degli oneri e/o
spese inerenti l’attività convenzionale, sollevando la Azienda da qualsivoglia
responsabilità al riguardo.
5. La manifestazione
di volontà deve essere inviata, a pena di decadenza, entro 15 giorni dalla ine del
periodo di affiancamento, con lettera raccomandata A/R o PEC, all’Assessorato
alla Sanità della Regione, alla Azienda di competenza e alla Fondazione ENPAM.
6. In mancanza di
tale manifestazione di volontà, entrambi i medici restano sospesi dagli Elenchi
APP e non possono accedere ad un nuovo periodo di affiancamento per 120 giorni
dallo scadere del termine di cui al precedente comma 5.
7. Il medico titolare
può effettuare al massimo tre periodi di affiancamento. Nel caso in cui anche al
termine del terzo periodo di affiancamento non sia stata manifestata la volontà
di avviare l’APP, di cui al precedente comma 4, il medico titolare decade dall’Elenco
APP e può accedere nuovamente alla procedura di ricambio generazionale trascorsi
due anni dal termine del terzo periodo di affiancamento.
8. Durante il periodo
di affiancamento: • in caso di malattia il medico titolare può nominare
come sostituto il medico da incaricare; • in caso di decesso del medico
titolare, il medico da incaricare può proseguire l’attività nei confronti degli
assistiti del medico deceduto fino a un massimo di 60 giorni; • in caso di
cessazione/rinuncia per qualsiasi motivo da parte del medico l’Azienda
individua un nuovo medico da incaricare avviando la procedura di cui al comma 1
del presente articolo, con nuova decorrenza del periodo di affiancamento.
9. Durante il periodo
di affiancamento il trattamento economico spettante al medico da incaricare è a
carico del medico titolare ed è calcolato nella misura del 30% del compenso della
quota capitaria del presente ACN. Ai medici da incaricare spettano i compensi
per le prestazioni eseguite nel periodo di affiancamento relativi alle quote variabili
per compensi/servizi calcolati in base al tipo ed ai volumi di prestazioni concordate
a livello regionale ed aziendale.
ART. 7 ANTICIPO DELLA
PRESTAZIONE PREVIDENZIALE (APP) 1. A seguito della manifestazione di volontà,
di cui all’art. 6, comma 4, la Fondazione ENPAM, previa presentazione della domanda
di APP, provvede ad erogare la prestazione al medico titolare.
ART. 8 TRATTAMENTO
ECONOMICO DEL MEDICO TITOLARE 1. I compensi a qualunque titolo dovuti per l’attività
convenzionale al medico titolare che accede
alla APP sono diminuiti in misura pari alla percentuale di riduzione dell’attività
di cui all’art. 2, comma 2, lett. b).
ART. 9 INSTAURAZIONE
DEL RAPPORTO CONVENZIONALE DEL MEDICO INCARICATO APP
1. A seguito della
manifestazione di volontà di cui all’art. 6, comma 4, viene instaurato il
rapporto convenzionale con il medico da incaricare mediante conferimento di
incarico a tempo indeterminato. 2. L’incarico di cui al comma 1 comporta l’obbligo
di svolgere la quota percentuale di attività resasidisponibile a seguito della
riduzione operata dal medico titolare.
3. All’atto del pensionamento definitivo del medico titolare ovvero della cessazione
del rapporto per qualsiasi causa di entrambi i medici, cessano gli obblighi di
cui al precedente comma 2. 4. Il medico incaricato APP di cui al presente articolo
non può concorrere per trasferimento all’assegnazione di incarichi per la
copertura di ambiti territoriali carenti. In caso di rinuncia o cessazione per qualsiasi
ragione dall’incarico APP, il medico può accedere nuovamente alla procedura trascorsi
due anni dalla cessazione dell’incarico APP.
ART. 10 TRATTAMENTO
ECONOMICO DEL MEDICO INCARICATO APP
1. Al medico incaricato APP spetta la quota dei compensi a qualunque titolo dovuti
per l’attività convenzionale al medico titolare, pari alla percentuale di riduzione
dell’attività di cui all’art 2, comma 2,
lett. b.
ART. 11 SOSPENSIONE
E CESSAZIONE DELL’ATTIVITÀ CONVENZIONALE – SOSTITUZIONI
Nei casi di
sospensione dall’attività convenzionale di cui all’articolo 19 del presente
ACN, fermo restando l’obbligo di sostituzione previsto dal presente Accordo, è
data facoltà al medico titolare e al medico incaricato APP di nominarsi reciprocamente
quale medico sostituto. I rapporti economici fra medico sostituto e medico sostituito
sono regolati ai sensi dell’articolo 36 del presente Accordo. 2. In caso di cessazione
dal rapporto convenzionale del medico incaricato APP, nelle more dell’attivazione
di una nuova procedura APP, l’Azienda provvede a designare il sostituto avvalendosi
delle graduatorie aziendali di disponibilità di cui all’articolo 19, comma 6
del presente Accordo, interpellando prioritariamente i medici residenti nell’ambito
di iscrizione del medico titolare. Il compenso
spettante al sostituto del medico incaricato APP è quello previsto dall’art. 10
del presente Allegato.
venerdì 4 marzo 2022
DOVID-19: dati mensili e della settimana
Evoluzione mensile al 28 febbraio
- Nell'ultimo mese la variante omicron ha contagiato 1,7 milioni di persone rispetto ai quasi 5 milioni di gennaio; nel bimestre è stata superata la metà di tutti i casi registrati dall'inizio della pandemia, con una positività dei tamponi passata dal 15 al 10%.
- I ricoveri complessivi a fine mese sono poco più di 11mila rispetto ai 21mila di gennaio, con 8mila decessi mensili per una letalità dello 0,5%
- Anche il numero di dimessi guariti è elevato, segno di un decorso clinico meno impegnativo, confermato dalla continua discesa dei soggetti in isolamento domiciliare.
Evoluzione settimanale dell'ondata omicron al 4 marzo
Prosegue il calo dell'ondata omicron anche se con minore intensità rispetto alla scorsa settimana
- i nuovi casi sono 255mila rispetto ai 316mila della scorsa settimana, per una riduzione del 19% rispetto al 18% della settimana precedente
- i ricoveri complessivi sono scesi poco meno di 10mila rispetto 12505: nei reparti ordinari sono diminuiti del 20% e del 22% in terapia intensiva; i decessi sono diminuiti del 13%, scendendo a 1403, con una letalità dello 0,54%
- gli attualmente positivi e i soggetti in isolamento domiciliare sono diminuiti di 150mila circa rispetto alla scorsa settimana e i dimessi guariti aumentano di oltre 400mila
La ristrutturazione dell'assistenza primaria farà la fine della Balduzzi?
Sul QS Proia e Polillo paventano il rischio che il riordino delle cure primarie nella cornice del PNRR faccia la fine della riforma Balduzzi, che doveva introdurre su tutto il territorio nazionale le aggregazioni dei medici di MG, vale a dire quelle funzionali monoprofessionali e le unità complesse multiprofessionali. In realtà solo una minoranza delle regioni ha attivato le AFT mentre la situazione delle UCCP è ancor più carente (https://www.quotidianosanita.it/studi-e-analisi/articolo.php?articolo_id=66839).
Prima di affrontare il tema è necessaria una premessa concettuale circa l’applicazione
delle politiche pubbliche. Due sono i modelli “standard” di implementazione delle
decisioni di policy: quello di una riforma “calata dall’alto” con una norme applicata
in modo “istruttivo” (top down) e la soluzione del cambiamento promosso dal
basso per iniziativa degli attori interessati (bottom-up).
Abitualmente i due modelli
vengono ritenuti alternativi. In realtà una riforma per avere successo deve innescare
un’interazione virtuosa tra il dispositivo normativo e il sistema sociale di
implementazione, composto dagli esecutori e dai beneficiari della riforma. La
metafora botanica della semina, forse un po’ scontata, può rendere l’idea:
anche la migliore semenza non può attecchire su un terreno arido e se le radici
non ricavino dal suolo le risorse necessarie alla crescita della pianta.
La vicenda della Balduzzi è un esempio
dei limiti del modello top down, che fa riferimento ad una concezione
giuridico-formale ancora prevalente, basata sull'idea che per indurre il
cambiamento basta produrre un dispositivo legislativo, applicato in modo puntuale
dagli “esecutori”, a mo’ di uno spartito musicale. In realtà senza la
promozione delle risorse cognitive ed organizzative della base, senza la condivisione
del percorso con attuatori e portatori di interessi e senza adeguati
finanziamenti la riforma rischia di produrre esiti insoddisfacenti, per quello
che viene definito implementation gap tra obiettivi e risultati empirici.
É il caso della Balduzzi, che
pretendeva a costo zero di cambiare l'organizzazione territoriale senza un articolato
programma di implementazione e di incentivi ad hoc. Ad onor del vero le AFT sono
aggregazioni a costo praticamente zero ma con rendimenti potenzialmente elevati
in quanto strumento di promozione della comunità professionale per un cambiamento
dal basso. Ciononostante le risorse del AFT, nella “filosofia” programmatica
della Balduzzi, sono state sotto utilizzate in molte regioni. Analogo è il caso
delle UCCP, strutture che necessitano di una governance pubblica di
coordinamento della rete interprofessionale che difficilmente possono sorgere
in modo spontaneo.
Ora il Pnrr garantisce le infrastrutture in cui le forme organizzative della Balduzzi potranno esprimere le loro potenzialità rimaste tarpate per il disinteresse di molte amministrazioni. Tuttavia i muri non bastano, come dimostra il naufragio di altri investimenti pubblici, ma possono essere l'occasione per attivare processi di cambiamento che coinvolgano i medici del territorio, specie i giovani, motivati e disponibili al cambiamento, alla sperimentazione di nuove pratiche e collaborazioni professionali. Le AFT avranno un ruolo chiave nel coordinare i diversi attori dell'assistenza primaria e la loro partecipazione al funzionamento delle CdC, per quanto riguarda la componete oraria dell'ACN da svolgere nelle strutture.
Il dispositivo tecnico normativo a prescindere dal sistema sociale di implementazione
è condannato all’inefficacia, come dimostra il decennale impasse delle AFT e l’esperienza
della PiC in Lombardia. L’altra leva del cambiamento può venire dall’ACN 2016-2018
che finalmente ha recepito le aggregazioni della Balduzzi in un’ottica di
professionalismo organizzativo. In sostanza in una implementazione sistemica la piena attuazione della Balduzzi nella cornice dell'ACN è la conditio sine qua non per il buon esito della Missione6 e viceversa, ovvero le strutture del PNRR saranno la collocazione naturale e più appropriata delle AFT e delle UCCP finalmente realizzate.
Insomma il Pnrr pone le basi infrastrutturali
per attuare la “rifondazione” della MG promessa a suo tempo, anche se lo
standard demografico delle CdC sembra scoraggiare l’effettiva partecipazione
indispensabile per il successo dell’iniziativa. E’ questo il nodo problematico e
la principale criticità del Pnrr che potrebbe inficiare il successo del Missione6.
Tuttavia proprio le UCCP potranno colmare lo jato tra le case della comunità hub
e gli studi isolati dei MMG nei piccoli comuni, sopperendo alle case spoke di
cui non si intravvede a breve la realizzazione,
se non nelle regioni già dotate di una solida rete territoriale. Infatti il PNRR prevede il finanziamento di 1350 CdC Hub ma non fa alcun cenno agli standard, al numero e alle risorse da destinare alla costruzione delle CdC spoke che restano indefinite e solo sulla carta.
Sta al sindacato cogliere l'occasione e non rimanere ancorato a logiche difensive e alla controparte di impostare programmi condivisi e non imposti in modo burocratico o gerarchico, che badano più al controllo del cartellino che ad obiettivi di qualità assistenziale e risultati di salute.