DGR 5068 del 22 luglio 2021
DISEGNO DI LEGGE SVILUPPO
DELLA LEGGE REGIONALE 23/2015
In corsivo sono riportati alcuni passaggi della
relazione illustrativa della DGR 5068, di particolare interesse per l’assistenza
primaria.
Il
PDL, anche in risposta alle indicazioni del Ministero della Salute, di Agenas
nonché a quanto previsto nel PNRR introduce, in sintesi, le seguenti principali
prescrizioni:
·
istituisce i dipartimenti di prevenzione, costituiti quali
articolazioni delle ASST con funzioni di governo ed erogazione delle
prestazioni per la tutela della salute della popolazione;
·
istituisce i distretti, costituiti quali articolazioni
delle ASST, con funzioni di governo ed erogazione delle prestazioni
distrettuali, prevedendo un adeguato coinvolgimento dei sindaci;
·
istituisce i dipartimenti di salute mentale, costituiti
quali articolazioni delle ASST, con il compito di gestire la domanda legata
alla cura, all'assistenza e alla tutela della salute mentale nell'ambito del
territorio di riferimento;
·
istituisce la figura del direttore di distretto selezionato
ai sensi della normativa vigente;
·
assegna alle ASST l’attuazione degli atti di indirizzo, di
pianificazione e di programmazione regionali con le connesse attività di
programmazione ed organizzazione dei servizi a livello locale, sulla base della
popolazione di riferimento;
·
attribuisce alla Regione la funzione di accreditamento
istituzionale delle strutture pubbliche, private e dei professionisti che ne
facciano richiesta;
·
assegna alla Regione, tramite l’Agenzia di controllo,
funzioni di vigilanza e controllo degli erogatori privati accreditati di
valenza regionale o extraregionale con cui ha stipulato gli accordi
contrattuali;
·
istituisce il Centro per la prevenzione e il controllo
delle malattie infettive a supporto della gestione delle emergenze epidemiche e
pandemiche nella logica del principio one health;
·
sviluppa le reti di prossimità, strutture intermedie e
telemedicina per l'assistenza sanitaria territoriale, al fine di rafforzare
l'assistenza domiciliare, lo sviluppo della telemedicina e una più efficace
integrazione con tutti i servizi socio-sanitari;
·
individua gli ospedali di comunità, le case della comunità
e le centrali operative territoriali.
I principi cardine
Costruzione di una governance che assicuri la protezione e la
promozione della salute complessiva per le persone, gli animali e l’ambiente
(Salute Globale).
Tutela della libera scelta del cittadino-da sempre patrimonio del
SSR -di strutture e personale sanitario.
- Rapporto pubblico-privato
Equivalenza ed integrazione all’interno del Sistema Sanitario
Regionale dell’offerta sanitaria e sociosanitaria delle Strutture Pubbliche e
delle Strutture Private accreditate.
- Raccordo mondo produttivo, università e ricerca scientifica
L’articolo 1 introduce tra i principi
guida della programmazione, gestione e organizzazione del SSR l’approccio one
health finalizzato ad assicurare globalmente la protezione e la promozione
della salute, tenendo conto della stretta relazione tra la salute umana, la salute
degli animali e l’ambiente e la valorizzazione dell’attività sportiva e motoria
quale parte integrante dei percorsi di prevenzione, cura e riabilitazione e
quale elemento fondamentale di un corretto stile di vita. Rafforza inoltre: - l’equivalenza e integrazione all’interno del SSL
dell’offerta sanitaria e sociosanitaria delle strutture pubbliche e delle
strutture private accreditate,
- la promozione dell’innovazione tecnologica ed
organizzativa del SSR con la collaborazione di soggetti pubblici e privati,
- la medicina territoriale attraverso l’innovazione
organizzativa e gestionale in relazione all’evoluzione dei bisogni di salute
della popolazione;
- il potenziamento e sviluppo della medicina
digitale;
- la multidisciplinarietà e l’interdisciplinarietà e integrazione
nei percorsi di cura.
L’articolo 5 consolida il ruolo di guida
del sistema sanitario regionale da parte della Regione. In particolare,
l’Assessorato al Welfare sarà sempre più connotato da un ruolo di governo forte
anche mediante l’irrobustimento della funzione di indirizzo nei confronti delle
Agenzie di tutela della salute e degli erogatori pubblici e privati. Le funzioni principali
della Regione sono così sintetizzabili:
·
politiche sanitarie e sociosanitarie;
·
programmazione strategica generale;
·
adozione del piano sociosanitario regionale;
·
indirizzi per la programmazione dei bisogni
sanitari e sociosanitari, dei fabbisogni delle risorse umane, degli acquisti e
degli investimenti;
·
sviluppo dell’innovation comunication tecnology
(ICT);
·
osservatorio epidemiologico regionale;
·
accreditamento delle strutture sanitarie pubbliche
e private.
Agenzie di Tutela della Salute (ATS)
L’articolo 7 porta a compimento il
principio di separazione delle funzioni di programmazione, acquisto, controllo
di competenza delle ATS da quelle erogative di competenza delle ASST e delle
altre strutture sanitarie e sociosanitarie.
In particolare, sono attribuite alle ATS le
seguenti funzioni:
- programmazione delle attività dei dipartimenti
funzionali di prevenzione delle ASST;
- coordinamento e sottoscrizione dell’accordo con i
medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta tramite il
dipartimento per la programmazione, accreditamento, acquisto delle prestazioni
sanitarie e sociosanitarie;
- proporre alla Regione la realizzazione di strutture
sanitarie e sociosanitarie nell’ambito del territorio di competenza;
- programmazione e coordinamento in tema di sanità
pubblica veterinaria, sicurezza alimentare, sanità animale, igiene urbana
veterinaria, igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche, igiene
degli alimenti di origine animale, impianti industriali e supporto dell’export;
- programmazione delle attività di prevenzione e
controllo della salute negli ambienti di vita e di lavoro e di sicurezza degli
alimenti non di origine animale, dei materiali a contatto con gli alimenti e
dell’acqua destinata al consumo umano e conseguente svolgimento delle stesse
attività di controllo, compreso il controllo periodico impiantistico e
tecnologico;
- coordinamento, per il territorio di competenza,
delle politiche di investimento;
- rilevazione del fabbisogno di personale per il
territorio di competenza e coordinamento, a livello territoriale, delle
eventuali procedure aggregate ferma restando l’autonomia aziendale nel
reclutamento delle figure sanitarie.
Aziende Socio Sanitarie Territoriali (ASST)
L’articolo 8, dedicato alle Aziende
sociosanitarie territoriali, prevede la collocazione presso le stesse dei
distretti e di tutte le attività erogative, portando a compimento il disegno
della legge regionale n. 23/2015.
Alle ASST afferiscono, pertanto, i seguenti
dipartimenti:
- dipartimento di cure primarie;
- dipartimento della salute mentale;
- dipartimento funzionale di prevenzione.
Le ASST continuano ad essere articolate in due
poli:
- polo ospedaliero, a sua volta articolato in dipartimenti;
- polo territoriale, articolato in distretti, cui afferiscono i
presidi territoriali quali punti erogativi delle prestazioni.
Alle ASST spetta l’erogazione delle prestazioni
sanitarie e sociosanitarie territoriali e quelle inerenti la continuità del
percorso assistenziale, garantite dalle strutture, ospedaliere, territoriali e
ai suoi distretti. In particolare, si prevede:
·
l’istituzione del dipartimento funzionale di prevenzione;
·
l’erogazione delle prestazioni di prevenzione
individuale (es: profilassi malattie infettive - vaccinazioni), delle
dipendenze e dell’integrazione sociosanitaria e sociale;
·
l’articolazione del polo territoriale in distretti
i cui ambiti coincidono con gli ambiti sociali territoriali di riferimento per
i piani di zona;
·
il governo di tutta l’attività erogativa del
distretto;
·
la collocazione dei presidi territoriali
all’interno di ogni distretto per l’erogazione dei LEA territoriali;
·
lo sviluppo, il potenziamento e l’integrazione dei
servizi territoriali;
·
l’integrazione sociosanitaria con gli enti locali e
il rapporto con le rappresentanze dei sindaci;
·
la valutazione dei fabbisogni del territorio.
Al settore polo territoriale afferiscono:
a) i presidi ospedalieri
territoriali (POT) nell’ambito dei quali sono collocati gli ospedali di
comunità, previsti dal piano nazionale ripresa e resilienza (PNRR);
b) i presidi
sociosanitari territoriali (PreSST) all’interno dei quali trovano collocazione
le case della comunità, previste dal PNRR;
c) le centrali operative
territoriali (COT), previste dal PNRR.
Stante l’obiettivo prioritario dello sviluppo e
del consolidamento della continuità ospedale – territorio, proprio del presente
progetto di legge, è prevista la costituzione delle centrali operative territoriali
(COT) quali punti di accesso territoriali (fisici e digitali) per facilitare e
governare la rete di offerta sociosanitaria all’interno del distretto.
Il distretto
Uno ogni100.000
abitanti (uno ogni 20.000 nelle aree montane) con flessibilità in coerenza
con la densità demografica e si configureranno come sede fisica facilmente
riconoscibile e accessibile dai cittadini
- Nel distretto
troveranno collocazione le strutture territoriali (poliambulatori, COT, Ospedali
di Comunità)
- E’ la
sede della valutazione del bisogno locale,della programmazione territoriale
e dell’integrazione dei professionisti sanitari (MMG/PLS,specialisti ambulatoriali,
infermieri, assistenti sociali, ecc.) nonché la sede privilegiata del rapporto
con i Sindaci del territorio
- E’ la
sede in cui far emergere la centralità del cittadino/paziente anche attraverso
l’uso della medicina digitale (telemedicina, televisita, teleconsulto,
telemonitoraggio)
Viene introdotta la figura del direttore del
distretto scelto fra soggetti che abbiano maturato una specifica esperienza nei
servizi territoriali e un'adeguata formazione. L'incarico è conferito dal
direttore generale a seguito dell'espletamento delle procedure e nel rispetto
dei criteri e requisiti relativi agli incarichi di struttura complessa per
quanto compatibili.
L’articolo 11 consente ai soggetti
erogatori privati di concorrere all’istituzione dei presidi territoriali
previsti dalla legge: i presidi ospedalieri territoriali (POT) nell’ambito dei
quali sono collocati gli ospedali di comunità e i presidi sociosanitari
territoriali (PreSST) all’interno dei quali trovano collocazione le case della
comunità.
Medici di Medicina Generale e Pediatri di Libera scelta
- Integrazione
nel Distretto del Dipartimento di Cure Primarie
- Accordo
sottoscritto da ATS unitamente alle ASST a garanzia dell’omogeneità
territoriale
- Estensione
del Sistema di Presa in Carico del paziente cronico e fragile (PIC)
attraverso i distretti quali sede dell’integrazione tra professionisti
(MMG/PLS e specialisti)
- Intensificazione
del dialogo tra Regione Lombardia, Enti del Sistema e la medicina
territoriale al fine di rendere centrale il ruolo del MMG/PLS nel percorso
di cura dei propri assistiti ed in particolare dei pazienti affetti da
malattie croniche
- Semplificazione
delle attività della medicina territoriale anche mediante la
digitalizzazione
L’articolo 13 è volto ad assicurare una
sempre maggiore integrazione tra i MMG/PLS e gli specialisti ambulatoriali e
ospedalieri. A tal fine viene favorito l’esercizio dell’attività dei medici di
cure primarie, preferibilmente attraverso l’erogazione delle relative prestazioni
nei POT, negli ospedali di comunità, nei PreSST, nelle case della comunità o
con forme aggregative alternative per particolari territori disagiati. Viene,
altresì, incentivato l’utilizzo delle tecnologie informative per incrementare
il ricorso alla telemedicina, al teleconsulto e al telemonitoraggio, in modo da
potenziare e migliorare la presa in carico del paziente affetto da patologie
croniche.
E’ istituito, infine, il comitato di indirizzo
cure primarie con funzioni di coordinamento al fine di predisporre annualmente
linee guida, da sottoporre all’approvazione della Giunta regionale, relative
alla presa in carico dei pazienti affetti da malattie croniche, nonchè alla
programmazione della formazione dei medici di medicina generale.
L’articolo 22 estende alle zone disagiate il finanziamento di una specifica quota di borse aggiuntive per i medici di medicina generale.
Casa della Comunità
- struttura
fisica
- strumento
attraverso cui coordinare tutti i servizi offerti, in particolare ai malati
cronici.
- presente
il punto unico di accesso alle prestazioni sanitarie
- struttura
fisica in cui opererà un team multidisciplinare di medici di medicina
generale, pediatri di libera scelta, medici specialistici, infermieri di
comunità, altri professionisti della salute e potrà ospitare anche
assistenti sociali
- ruolo
dei servizi sociali territoriali nonché una loro maggiore integrazione con
la componente sanitaria assistenziale
- Poliambulatori
territoriali
Centrale operativa territoriale
- Struttura
fisica o digitale
- Funzione
di coordinare i servizi domiciliari con gli altri servizi sanitari,
assicurando l'interfaccia con gli ospedali e la rete di emergenza-urgenza
- integrazione
dell'assistenza sanitaria domiciliare con interventi di tipo sociale
- Potenziamento
di tutte le attività di telemedicina e medicina digitale: televisita,
teleconsulto, telemonitoraggio
- 1
per ogni Distretto
Ospedale di comunità- Struttura
sanitaria della rete territoriale a ricovero breve e destinata a pazienti
che necessitano di interventi sanitari a media/bassa intensità clinica e
per degenze di breve durata
- di
norma dotata di 20 posti letto (fino ad un massimo di 40 posti letto) e a
gestione prevalentemente infermieristica
- maggiore
appropriatezza delle cure determinando una riduzione di accessi impropri
ai servizi sanitari come ad esempio quelli al pronto soccorso
Standard di figure professionali per le strutture territoriali
- Centrali
Operative Territoriali: 5 infermieri e 1 coordinatore;
- Ospedali
di Comunità: 9 infermieri, 6 operatori sociosanitari, 1 medico con
disponibilità giornaliera di 4 ore (professionista già oggi presente nel
Sistema Socio Sanitario Lombardo);
- Case
della Comunità: un medico con disponibilità giornaliera di 4 ore, 2 ostetriche,
MMG, infermieri di famiglia, specialisti ambulatoriali.
- Il 30% delle figure professionali
sarà di nuova assunzione.
Aziende Ospedaliere- Istituzione di nuove aziende ospedaliere nella città metropolitana di
Milano entro 24 mesi dalla approvazione della Legge
- Valutazione dell’istituzione di nuove aziende ospedaliere sul restante
territorio della Lombardia entro 36 mesi dall’avvio delle Aziende
ospedaliere nella città di Milano.
Telemedicina
·
Costituzione di una cabina di regia Regionale per l’analisi delle esperienze
esistenti e condivisione e messa in rete dei sistemi più performanti
·
Potenziamento della telemedicina nelle forme di televisita, teleconsulto,
telemonitoraggio in coerenza con le indicazioni nazionali e in una logica di integrazione
con il sistema di prenotazione regionale e il fascicolo sanitario elettronico.
Farmacie e Cure Termali
Consolidamento e ulteriore sviluppo della farmacia dei servizi
attraverso:
·
l’adesione alle campagne di vaccinazione della popolazione in coerenza
con la normativa nazionale e in raccordo con gli MMG, le ATS e le ASST
·
l’erogazione delle attività sanitarie con il coinvolgimento delle
professioni sanitarie, in coerenza con quanto previsto dalla normativa
nazionale
Previsione, in coerenza con le disposizioni della legge regionale
25 gennaio 2018, n.6 “Promozione e valorizzazione del termalismo lombardo”
del ruolo degli stabilimenti termali quali punti erogativi nel percorso
di cura e riabilitazione del paziente
Rapporto tra Regione Lombardia e attività produttive
Attivazione rapporti di collaborazione tra Direzione Generale Welfare e Aziende Produttive in Regione Lombardia su tre linee di indirizzo:
- Welfare
Aziendale
- Ricerca
Biomedica
- Trasferimenti
tecnologici
- Promozione del modello lombardo pubblico/privato
Formazione, università e ricerca
- La
Regione promuove e sostiene la creazione di una rete regionale della
ricerca, della ricerca biomedica e dell’innovazione nelle scienze della
vita.
- Tale rete, coordinata dagli IRCCS
di diritto pubblico coinvolgendo gli enti di ricerca e le università, intende
favorire iniziative per sviluppare il trasferimento tecnologico in
collaborazione con le imprese.
Centro per la Prevenzione ed il controllo delle malattie infettive
- Centro
di Ricerca Translazionale: per l’identificazione di nuovi meccanismi di
malattia in grado di integrare le esigenze del mondo della produzione,
della medicina veterinaria e della tutela dell’ambiente
- Centro
di Diagnostica Molecolare: per il tracciamento di nuovi virus,
nuove varianti e nuovi batteri antibiotico resistenti che dovessero
emergere sul nostro territorio
- Centro
di Ricerca Epidemiologica: per consentire la messa a disposizione della
comunità scientifica dei dati epidemiologici sulle malattie infettive di
10 milioni di cittadini Lombardi
- Centro
di Ricerca Clinica: in grado di tradurre attraverso la conduzione
di trial clinici, anche di fase I, i risultati della ricerca traslazionale
in ambito diagnostico e terapeutico in risultati concreti per la salute
dei pazienti
Raccordo con l'area Sociosanitaria e Sociale
- Sul versante
dell’integrazione tra l’Area Sociosanitaria e Sociale, verrà assicurato il
raccordo con l’Assessorato e la Direzione Generale Famiglia, al fine di:
- Garantire
la continuità, l’unitarietà degli interventi e deL percorso di presa in carico
delle famiglie e dei suoi componenti fragili, con particolare attenzione alle
persone con disabilità;
- Favorire
l’attuazione delle linee guida per la programmazione sociale territoriale;
- Definire
indirizzi in materia di vigilanza e controllo sulle Unità di offerta operanti
in ambito sociale;
- Promuovere
strumenti di monitoraggio che riguardano gli interventi e la spesa sociale
e sanitaria (come ad esempio la cartella sociale).
L’articolo 23 è volto a valorizzare nell’ambito del sistema
sociosanitario lombardo le professioni sanitarie prevedendo il coinvolgimento
di tutta la filiera professionale al fine di assicurare la multidisciplinarietà
e la multiprofessionalità in grado di garantire sempre di più un completo
percorso di cura che si realizzerà nell’ambito delle case della comunità e
degli ospedali di comunità.
Il coinvolgimento
- Le
Associazioni di volontariato dei pazienti
Le attività di promozione della salute e di prevenzione primaria collettiva
sono svolte dalle ATS e dalle ASST secondo le relative funzioni e attraverso le
proprie articolazioni territoriali coinvolgendo anche soggetti quali enti locali,
associazioni di volontariato, terzo settore, erogatori di prestazioni sanitarie,
sociosanitarie e sociali.
Rafforzatoilconfrontoconglientilocaliattraversolaprevisionedi3momenti:
ü ATS–collegio dei Sindaci
ü ASST–conferenza dei Sindaci
ü Distretto–delegazione
dei Sindaci
Previsto tavolo permanente per l’espressione di pareri su principali
atti di programmazione regionale (PSSL, indirizzi di programmazione annuale, piani
pluriennali…).
È istituito, quale organismo di consultazione e supporto agli atti
di programmazione regionale, un Comitato di rappresentanza delle professioni sanitarie
del quale fanno parte rappresentanti della Regione e degli ordini e collegi delle
professioni sanitarie.
Le risorse impiegate
A fronte della progressiva realizzazione e messa a regime delle
strutture territoriali previste dal PNRR e del Centro della Prevenzione si
ritiene che i costi del personale necessario siano stimabili come segue:
- 2022:
€ 17.833.325
- 2023:
€ 28.686.750
- 2024:
€ 29.720.320
INVESTIMENTI
- Potenziamento
rete territoriale: € 567.000.000 (PNRR)
- Centro
per la prevenzione delle malattie infettive: € 85.000.000 (fondi
regionali)
- Potenziamento
rete di offerta: € 1.350.000.000 (fondi edilizia sanitaria ex
art.20 legge n.67/1988)
TELEMEDICINA
POTENZIAMENTO ADI
L’articolo 34 detta le disposizioni
finali e la disciplina transitoria definendo in particolare le tempistiche
entro cui realizzare gli adempimenti previsti dalle modifiche normative.
La previsione di cui al comma 1 prevede che il potenziamento della
rete territoriale debba essere realizzato e portato a compimento entro tre anni
dalla data di entrata in vigore della legge, ferme restando le specifiche
tempistiche declinate ai successivi commi quali:
- l’istituzione dei distretti e
le nomine dei relativi direttori (comma 2);
- le centrali operative territoriali
(comma 3);
- i dipartimenti di cure primarie e i dipartimenti funzionali di
prevenzione (comma 5) con
- la riassegnazione del relativo personale (comma 6);
- il Centro per la prevenzione ed il controllo delle malattie infettive (comma
8),
- centro che viene inserito tra gli enti del sistema regionale di cui
all’articolo 1 della l.r. n. 30/2006.