Secondo la riforma Balduzzi del 2012 le UCCP sono strutture multiprofessionali inserite nel sistema di offerta, attraverso la "la costituzione di reti di poliambulatoriatori territoriali dotati di strumentazione di base, aperti al pubblico per tutto l’arco della giornata, nonchè nei giorni prefestivi e festivi con idonea turnazione”, mentre le AFT sono "“forme organizzative monoprofessionali che condividono in forma strutturata, obiettivi e percorsi assistenziali, strumenti di valutazione della qualità assistenziale, linee guida, audit e strumenti analoghi”.
Prima della Balduzzi la continuità degli orari diurni era già stato attribuita dagli AIR alle Associazioni in rete, piccoli gruppi virtuali territoriali simili alle AFT, composti da medici single presenti in un quartiere cittadino o in diversi paesi delle aree rurali. Il proposito si è rivelato inefficace per vari motivi a partire da quelli logistici.
Oggi, secono alcuni AIR recentemente sottoscritti, la continuità H12 dovrebbe essere garantità dal coordinamento degli orari di studio dei medici dell'AFT, trasformando surrettiziamente le AFT in pseudo-UCCP. Proviamo quindi ad immaginare il percorso ad ostacoli che dovrà superare un assistito che volesse usufruire della continuità assistenziale H12 delle AFT
- disporre di tutte informazioni sui medici dell'AFT a cui fare riferimento in caso di necessità: nominativi, sede dello studio, orari di visita, n.telefonico etc..
- se non è già in possesso di queste informazioni ricercarle attivamente su internet
- decidere a quale di questi medici rivolgersi in relazione alla fascia oraria in cui è emersa la necessità della consultazione (nei mesi estivi il medico prescelto potrebbe avere un supplente o essere sostituto da un collega della zona in altro studio)
- recarsi allo studio del medico selto con mezzi pubblici se disponibili, oppure con un auto privata
- in questo secondo caso cercare un parcheggio e poi accedere allo studio dove restare in attesa del proprio turno, se il medico riceve senza appuntamento, oppure al termine degli appuntamenti (nel corso del tempo gli orari di visita potrebbero variare)
- arrivato il proprio turno consultare il medico della continuità diurna, portando tutta la documentazione sanitaria in suo possesso oppure con la consultazione del FSE, con i ben noti limiti informativi del fascicolo
- recarsi prima in farmacia per ritirare eventuali farmaci e ritornare alla propria residenza con il mezzo pubblico o privato.