martedì 28 gennaio 2025

Date retta e fidatevi del dott. Darwin!

ll genetista statunitense di origine russa Dobzhansky è conosciuto soprattutto per un celebre aforisma, spesso citato: «in biologia niente ha senso se non alla luce dell’evoluzione». Come interpreta la biologia evoluzionistica le malattie umane? Qual’è il significato darwiniano della patologa? I cultori delle medicine alternative rimproverano spesso la medicina ufficiale di aderire ad una concezione delle cure in cui predomina una logica anti, la tendenza a contrastare le manifestazioni della malattia, come testimoniano molte categorie di farmaci: anti-dolorifici, anti-infiammatori, anti-tosse, anti-nausea, anti-piretici, anti-ansia etc.. Effettivamente nella terapia dei più comuni disturbi infettivi, infiammatori, cardiocircolatori, metabolici o traumatici prevalgono questi obiettivi terapeutici che consistono nella soppressione o nel controllo dei sintomi.

Tutti ricordano le pubblicità televisive (ingannevoli) dei farmaci dove compaioni giovani alle prese con disturbi simil-influenzali che grazie ai portentosi effetti di qualche pillola, contro la febbre, il raffreddore o la diarrea, possono in men che non si dica risolvere i loro acciacchi e tornare alle abituali occupazioni, in genere sotto il segno del divertimento. Come se prendere una compressa per la febbre equivalesse a guarire in poche ore da un’affezione virale respiratoria o intestinale, non certo grave, ma che richiede la mobilitazione del sistema immunitario per alcuni giorni per arrivare alla completa scomparsa dei sintomi: una chiara semplificazione pubblicitaria dai risvolti diseducativi perchè misconosce il ruolo fondamentale svolto dall’intero organismo, e in particolare del sistema immunitario, nel processo di guarigione.

La medicina evoluzionistica o darwiniana ha elaborato una diversa interpretazione e ben altra considerazione di questi disturbi: non li considera solo fastidiosi impedimenti ma veri meccanismi di difesa, selezionati dall’evoluzione nel corso di milioni di anni, e in quanto tali utili all’organismo per mantenere il proprio equilibrio. I sintomi di alcune malattie, specie infettive, non sono inutili disturbi da eliminare ad ogni costo, in modo quasi automatico, ma strumenti della “saggezza del corpo” per mantenere costanti alcuni parametri vitali, difendersi dall’aggressione dei microrganismi e mantenere l’integrità dell’organismo.

La medicina darwiniana fa riferimento al concetto di adattamento che interpreta i caratteri biologici in funzione del loro contributo alla fitness, cioè alla sopravvivenza del soggetto e al successo riproduttivo della specie in un ambiente ostile, com’era la savana presitorica in cui è evoluto l’Homo sapiens. I sintomi rientrano nella nozione di adattamento formulata dal biologo Richard Lewontin: il cambiamento evolutivo mediante il quale l’organismo fornisce una soluzione via via migliore al problema che il mondo esterno gli pone; grazie all’evoluzione mediante selezione il risultato finale sarà la condizione di essere adattato all’ambiente.

Un’esempio di caratteri selezionati dall’evoluzione per migliorare l’efficienza dell’organismo viene proprio dai cosiddetti meccanismi di difesa. Molti sintomi, in particolare quelli collegati alle malattie infettive, hanno in effetti una funziona difensiva ed adattativa: febbre, tosse, vomito, diarrea, sternuti, dolore muscolare o articolare, stanchezza e così via hanno un ben preciso significato e non vanno confusi con altre manifestazioni patologiche inutili, come ad esempio i dolori artrosici dovuti alla cronica degenerazione articolare. I disturbi sopra elencati non sono infatti fastidiose risposte casuali, ma di altrettanti strumenti protettivi, elaborati dell’evoluzione per espellere, respingere ed eliminare agenti patogeni o sostanze tossiche estranee all’organismo.

A ben vedere anche il dolore e il malessere, visti da questa prospettiva, si rivelano utili prima di tutto per il loro carattere informativo e di “allarme”. Le percezioni e le sensazioni dolorose provenienti da muscoli, articolazioni o pelle oltre ad informarci sulle condizioni ambientali hanno anche la funzione di avvertire il sistema nervoso sull’integrità dei tessuti, di localizzare una minaccia per l’organismo segnalando ad esempio lesioni o ferite cutanee o articolari.

In sintesi secondo la medicina darwiniana i sintomi hanno un duplice significato: sono sia strumenti di segnalazione dell’azione di agenti estranei come i microrganismi (ad esempio la febbre, la diarrea o la tosse) sia mezzi di difesa attivati dall’organismo per contrastare gli stessi agenti infettivi. Ad esempio starnuti, tosse, vomito e diarrea hanno la funzione di espellere dall’organismo i microrganismi “invasori”, mentre la febbre è una risposta immunitaria aspecifica contro l’infezione. In quanto meccanismi difensivi non devono quindi essere soppressi ad ogni costo, come si propongono di fare alcuni farmaci, abitualmente prescritti e soprattutto scorrettamente pubblicizzati dai mass media, ma considerati per il loro valore positivo e protettivo.

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