Caro Assistito,
le preoccupazioni
manifestate pubblicamente circa le conseguenze della Presa in Carico della cronicità (da ora
PiC) sulla relazione tra assistiti e medici di MG (MMG) segnalano un disorientamento che merita ascolto, considerazione
e alcune precisazioni per evitare allarmismi tra i diretti interessati alla PiC, ovvero quel 35% di lombardi
portatori di una o più condizioni croniche.
Prima di tutto l'adesione alla PiC, che
si concretizza nella scelta di un Gestore sia o non sia il proprio Medico di
Medicina Generale (MMG), non è obbligatoria ma facoltativa, a norma dell'art.
32 della Costituzione (“Nessuno può essere obbligato a un determinato
trattamento sanitario se non per disposizione di legge”) e in base al principio
della libera scelta, da sempre cardine dalle politiche Regionali.
Effettivamente esiste l’ipotetico rischio,
paventato da alcuni, che la scelta di gestore privato, con vocazione al
profitto ed estraneo alla Medicina del territorio, possa in qualche modo
emarginare se non estromettere il MMG dalla cura dei propri pazienti ed aprire
così la strada ad un’implicita privatizzazione della sanità pubblica in
Lombardia.
Tuttavia l’assistito ha la legittima
facoltà di declinare la proposta di PiC, se il proprio MMG non si propone come
Gestore; in tal caso la conduzione della sua patologia resta quella attuale,
secondo le modalità raccomandate nei Percorsi Diagnostico Terapeutici ed
Assistenziali (PDTA), in vigore da oltre 10 anni nell’ATS di Brescia; grazie
alla lungimiranza della Dirigenza ATS (ex ASL) e alla fiducia nella
professionalità dei MMG è stato realizzato un modello assistenziale, unico nel
suo genere in Italia, a cui ha aderito l’80% dei medici.
L’iniziativa lombarda deriva dalle
indicazioni del Piano Nazionale della Cronicità, ma non è l’unico modello
proposto; in Liguria, ad esempio, è stato recentemente raggiunto un accordo
innovativo tra l’assessorato e i sindacati medici che affida al MMG il ruolo di
“regista” e primo attore dell’assistenza alla cronicità, in sinergia e
collaborazione con altri professionisti sanitari, prevenendo quindi ogni
rischio di privatizzazione.
Malauguratamente le delibere lombarde sulla
PiC non hanno tenuto in debito conto che la stragrande maggioranza dei medici
bresciani accompagna da sempre e in modo attivo i pazienti cronici nel loro
percorso sanitario- come del resto tutti gli assistiti sani - sia informalmente
sia seguendo le raccomandazioni dei PDTA, come dimostrano i report del Governo
Clinico dell’ATS di Brescia.: https://www.ats-brescia.it/bin/index.php?id=317.
Inoltre corre l’obbligo di altre
precisazioni per i lettori preoccupati:
- il gestore della PiC può essere il MMG del
paziente cronico, a patto che si associ ad una delle cooperative presenti
sul territorio regionale (nell’ATS di Brescia, ad esempio, sono almeno 4)
a cui ha aderito poco più di 1/3 dei medici lombardi. In questo caso il
MMG-gestore compilerà di propria iniziativa il PAI (Piano Assistenziale
Individuale) e farà sottoscrivere agli assistiti il cosiddetto Patto di
Cura, che segnala l’avvio della PiC, a partire dal 2018;
- nel caso in cui, al contrario, il medico curante
non aderisca alla PiC il paziente non è tenuto a scegliere un altro
gestore; resterà quindi affidato al proprio MMG che gli garantirà gli
attuali servizi sia in termini quantitativi che qualitativi, nel senso
della conduzione unitaria e continuativa dei suoi problemi di salute a 360
gradi, così ben descritta e apprezzata dal lettore;
- il MMG peraltro rimane sempre il titolare delle
prescrizioni farmaceutiche e della cura di tutte le altre condizioni
cliniche, acute o croniche, che spesso si associano alle patologie di
base, che aderisca oppure no alla PiC.
In conclusione, per rispondere alle
incertezze sulla PiC, i malati cronici possono stare tranquilli: nessuno può
essere obbligato a scegliere un gestore estraneo alla Medicina Generale, se non
lo desidera, e men che meno ad interrompere la relazione fiduciaria con il
proprio medico, che assuma o meno il ruolo di gestore; ad ogni buon conto il
rischio paventato, vale a dire l'estromissione del MMG dalla cura dei propri
assistiti affetti da patologie croniche a vantaggio di grandi organizzazioni
private orientate al profitto, può essere evitato dagli assistiti stessi con la
libera scelta di un gestore di propria fiducia o di astensione dalla PiC.
Cordiali saluti e buona salute!
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