venerdì 31 dicembre 2021

Bozza ministeriale e regionale per il rinnovo dell'ACN

1-Tipologia contrattuale. 

I medici di medicina generale hanno unrapporto di lavoro convenzionato a tempo pieno con il SSN, su scelta fiduciaria del paziente. 

L’impegno orario complessivo è di 38 ore settimanali così articolato:

  • da un minimo di 5 ore ad un massimo di 20 per attività di assistenza svolte presso gli studi dei MMG o della AFT in un rapporto fiduciario con i propri assistiti;
  • 18 ore per attività promosse dal distretto, di cui almeno 6 nella casa della comunità, per progetti promossi dal distretto;
  • I MMG non massimalisti, ovvero con un numero di assistiti inferiore ai 1.000, completano l’impegno orario svolgendo attività organizzate e promosse dal distretto che si aggiungono alle 18 ore precedentemente richiamate.
2. Articolazione dellorario di lavoro.

2.1- Nellambito della AFT ciascun MMG assicura lapertura dello studio 5 giorni a settimana nella fascia oraria 8,00-20,00, con due fasce mattutine e due pomeridiane.

Lo studio deve essere aperto preferibilmente dal lunedì al venerdì ed obbligatoriamente il lunedì.
- Il MMG per le visite ambulatoriali svolge, in rapporto al contesto epidemiologico, sino a 20 ore settimanali (per il medico massimalista) e deve garantire, comunque, una presenza non inferiore a:
5 ore fino a 500 assistiti; 10 ore tra 500 e 1.000 assistiti; 15 ore tra 1.000 e 1.500 assistiti.

2.2 -I MMG non massimalisti completano l’impegno orario:

A. presso la casa della comunità per tutte le ore necessarie a raggiungere il numero massimo di ore (20) di attività ambulatoriali. Esempio: se un medico ha 700 assistiti e svolge 7 ore di ambulatorio (1 ora - almeno - ogni 100 assistiti) le rimanenti 13 ore settimanali sono a disposizione per attività e progetti
promosse dal distretto. 
B. con ulteriori 18 ore settimanali di attività promosse dal distretto di cui almeno 6 ore nella casa della comunità.

2.3 - I MMG massimalisti completano l’attività ambulatoriale:

A. con 12 ore settimanali svolte per iniziative definite dal distretto e/o dalla casa della comunità (PDTA,PAI, progetti di salute, campagne di prevenzione, vaccinazioni, assistenza domiciliare, telemedicina, attività di studio e ricerca). Tali attività, a secondo delle loro caratteristiche, possono essere svolte presso la casa della comunità (hub e spoke), lo studio del MMG, la sede della AFT, altri locali individuati dalle autorità sanitarie. A queste attività ed alla verifica del raggiungimento degli obbiettivi è legato il 30% della remunerazione dei MMG.

B. con 6 ore settimanali di attività all
interno della casa della comunità anche per la presa in carico in presenza e a particolare impegno professionale richiedente interventi multidisciplinari e multiprofessionali. I MMG con età superiore ai 60 anni ed i medici massimalisti sono esonerati dalle attività di continuità assistenziale festiva, prefestiva e notturna.

2.4 - I MMG, in rapporto di esclusività, in aggiunta ai suddetti standard possono svolgere, su base volontaria, ulteriori 6 ore di attività libero professionali (settimanali) funzionali alle attività programmate dalla Casa della Salute.

3-Ruolo della CDC. 

I MMG sono parte integrante e protagonisti delle attività della “casa della comunità”, in tutte le sue articolazioni, che rappresenta:
  • Il luogo fisico del coordinamento e realizzazione della presa in carico delle persone a maggiore intensità assistenziale e della promozione della medicina diniziativa, partendo dai “bisogni di salute” definiti sulla base della stratificazione” e dei sistemi predittivi”. La “casa” che promuove e realizza i progetti di salute” con particolare riferimento alla cronicità e alla fragilità sia in termini di assistenza che di prevenzione primaria e secondaria;
  • lHUB di riferimento del lavoro interdisciplinare tra: i medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, medici specialisti convenzionati, e le altre figure presenti come medici dipendenti, infermieri di comunità e di altri professionisti sanitari e dellintegrazione sociosanitaria.
4. Modello organizzativo. 

Tutte le attività dei MMG verranno svolte allinterno delle AFT (aggregazioni funzionali territoriali) al fine di:
  • assumere come standard organizzativo di base, su tutto il territorio nazionale, il lavoro di gruppo tra i MMG;
  • assicurare uninterfaccia organizzativa alla casa della comunità più larga e strutturata” del singolo MMG;
  • collegare il 30% della nuova retribuzione alle attività svolta dalle AFT ed al raggiungimento degli obiettivi prefissati dai progetti.
Le AFT collegate alla casa della comunità di riferimento sono, di norma, 2.
- Le AFT si dotano di un coordinatore e possono assumere, comunicandola al Distretto, una delle forme giuridiche previste in materia dalla vigente legislazione per lesercizio di attività professionali.
I coordinatori delle AFT sono membri del “comitato di distretto” e partecipano alla definizione degli obiettivi strategici dell’ambito territoriale di competenza; 2 coordinatori di AFT sono membri di diritto del “collegio di direzione” aziendale.

5. Compiti dei MMG. 

La medicina generale rappresenta un tassello fondamentale della rete territoriale del SSN. I MMG, singolarmente con i loro studi o attraverso le AFT, rappresentano il primo punto di riferimento
(prossimità/spoke) di cura ed assistenza del nostro SSN. Svolgono un’attività fondamentale per la presa in carico delle persone e la realizzazione dei 
progetti” della casa della comunità hub e Spoke.

A tal fine i MMG assicurano:
  • le attività ambulatoriali presso il proprio studio, la sede di riferimento della AFT e/o la casa della comunità;
  • lassistenza domiciliare programmata o integrata nei confronti dei propri assistiti;
  • lassistenza residenziale, semiresidenziale e negli ospedali di comunità;
  • la partecipazione alle attività promosse dal distretto e dalla casa della comunità (progetti di salute, PDTA, PAI, campagne di prevenzione, vaccinazioni, telemedicina) sulla base della programmazione nazionale, regionale ed aziendale/distrettuale.
6. Rete Hub e Spoke. 

Gli studi dei MMG e le sedi di riferimento delle AFT, allinterno della nuova rete dei servizi territoriali, costituiranno gli SPOKE delle case di comunità HUB. La rete rappresentata dagli studi dei MMG
costituisce un fondamentale presidio di prossimità, in particolare modo nei piccoli comuni, nelle aree interne e montane, nelle piccole isole e nelle periferie urbane. Il rapporto funzionale con l
HUB di riferimento assicura un lavoro coordinato ed il superamento di qualsiasi forma di separazione o
sconnessione con il distretto.

7. Spoke nelle aree interne e montane e piccole isole. 

In queste aree dove, per le caratteristiche geografiche e morfologiche del territorio, la casa della comunità risulta particolarmente distante, lo studio del MMG deve essere ulteriormente rafforzato (strumenti di prima diagnostica, rete e telemedicina) al fine di garantire unassistenza di prossimità adeguata e non accrescere le diseguaglianze territoriali

8. Rapporto fiduciario. 

I MMG, nella piena valorizzazione della loro autonomia professionale g a r a n t i s c o n o i l rapporto fiduciario con i propri assistiti che rappresenta una parte fondamentale del patrimonio di conoscenza e di legame con il cittadino, il suo territorio e lambiente (approccio one health).

9. Governance. 

È il distretto, in una stabile relazione con i MMG e gli altri professionisti sanitari, ad assicurare la governance della nuova rete territoriale” che realizziamo con i finanziamenti del PNRR e dei fondi previsti dalla nuova legge di bilancio. Un forte potenziamento del distretto è indispensabile per rendere possibile un salto di qualità di questa fondamentale struttura del SSN. A tal fine, con i fondi previsti nel PNRR, si procederà ad una specifica formazione (di altissima qualità) dei professionisti, medici dipendenti e medici convenzionati che dovranno svolgere la funzione di capo distretto e dei coordinatori di tutte le aree sanitarie coinvolte, dipendenti e convenzionati. I MMG lavorano, sulla base di unagenda comune e condivisa, su base multidisciplinare e di gruppo, con le altre professioni sanitarie e gli operatori sociali, conformemente alla programmazione ed ai modelli organizzativi definiti dal distretto, in coerenza con le linee guida nazionali e regionali.

- Gestione dei dati. Linfrastruttura informatica, definita dal distretto, rappresenta il presupposto  necessario per la realizzazione della rete dei servizi territoriali e la valutazione dei fabbisogni, delle attività e dei risultati. A tal fine è indispensabile procedere ad una più forte integrazione dei sistemi gestionali dei MMG con la rete regionale e nazionale. È questa la via maestra per implementare in tempo reale i dati, garantire interoperabilità, dotarsi di una base sempre più larga per analizzare i risultati e sviluppare sistemi predittivi progressivamente più precisi ed efficaci per raggiungere i migliori obiettivi di salute per i cittadini. Una forte cooperazione tra sistemi informatici
è altresì fondamentale per garantire al distretto la rilevazione e la tracciabilità del lavoro svolto (ambulatoriale, domiciliare e su base progettuale) dai MMG e di tutte le altre figure professionali.

7
10. Tirocinio MMG in formazione. 

Durante il triennio di formazione i giovani MMG svolgono una parte del loro tirocinio allinterno della casa della comunità. Questa attività è remunerata in forma aggiuntiva alla borsa di studio.

11. Riepilogo della nuova remunerazione. 

Il sistema di remunerazione é a quota capitaria ed è articolato:

A. in una quota fissa del 70% che comprende:
  • le ore destinate alle attività ambulatoriali (massimo 20)
  • le 6 ore di attività svolte all’interno della casa della comunità
  • per i medici non massimalisti, le ore “residue” necessarie al completamento del ciclo fiduciario (20 ore) per le attività promosse dal distretto. Ai medici non massimalisti, tenuti all’erogazione delle ore “residue”, è comunque riconosciuta una quota equivalente a quella dei massimalisti
B. una variabile del 30% a completamento delle 38 ore (12 ore a settimana) per il raggiungimento degli obiettivi di salute definiti dal distretto che comprende:
  • le ore di attività promosse dal distretto anche presso la casa della comunità (sulla base dei piani nazionali, regionali e distrettuali) per : progetti di salute, PDTA, PAI, campagne di prevenzione, vaccinazioni, assistenza domiciliare, telemedicina, attività di studio e ricerca;
  • la partecipazione tramite AFT ed il raggiungimento degli obiettivi prefissati è condizione necessaria per accedere a questa quota della remunerazione. Il MMG, in rapporto di esclusività, può svolgere fino a 6 ore settimanali di libera professione per le attività organizzate dal proprio distretto e/o dalla casa della comunità di riferimento.

CONSIGLI PER LA GESTIONE DEL COVID-19

Dall'inizio dell'anno a causa della diffusione della variante omicron e della sua estrema contagiosità si sono moltiplicati i contatti con persone malate e i nuovi casi di Covid-19.

Ecco uno schematico prontuario sulle cose da fare e non fare.

1- Cosa fare in caso di contagio sintomatico dopo un test rapido?


Avvisare il proprio medico per la segnalazione della malattia e per i primi provvedimenti terapeutici o amministrativi

  • Durante la malattia controllare 2-3 volte al giorno la saturazione dell'ossigeno con il saturimetro (valori normali >95%), la temperatura corporea, la frequenza cardiaca, la Pressione Arteriosa e/o la glicemia in caso di ipertensione arteriosa e/o diabete. Assumere regolarmente uno di questi farmaci antinfiammatorii, sempre a stomaco pieno come

  1. Aspirina 500 2-3 volte al dì
  2. Brufen/Moment 400 o 600, 2-3 volte al dì 
  3. Aulin 2 volte al di
  4. la tachipirina solo in caso di ripresa della febbre elevata

  •      In casi particolari si prescrivono altri farmaci come antibiotici, cortisone, anti reumatici, eparine, ossigeno, aereosol, sedativi della tosse
  •          se la saturazione dell'ossigeno scende sotto il 92% ed è accompagnata da affanno o aumento della frequenza del respiro, tosse insistente, spossatezza e persistenza o ripresa della febbre occorre contattare il medico curante o recarsi in PS per il sospetto di polmonite.
  •          Bisogna restare isolati in una stanza evitando i contatti con altre persone e non usare i servizi igienici in comune con altri (per altri consigli consultare il link: https://dottorbelleri.wordpress.com/2020/11/28/raccomandazioniin-caso-diisolamento-domiciliare-per-covid-19/
  •          Effettuare il tampone di controllo in assenza di sintomi, dopo 7 giorni nei vaccinati e dopo 10 nei non vaccinati per la fine dell'isolamento.

2- Decorso la malattia, isolaemento e vaccinazioni

  • nei vaccinati con II o III dose da meno di 4 mesi l’isolamento dura 7 giorni e i sintomi sono abitualmente lievi, spesso come un normale raffreddore o poco più
  • nei vaccinati da più di 4 mesi l’isolamento è di 10 giorni e ai sintomi da raffreddore si aggiunge la febbre, con stanchezza, dolori muscolari, mal di gola/tosse per alcuni giorni e raramente la polmonite
  • nei non vaccinati l’isolamento è di 10 giorni e i sintomi sono in genere più impegnativi, di maggiore durata e con un più elevato rischio di polmonite interstiziale bilaterale che richiede ospedalizzazione, ossigeno etc..

Il richiamo del vaccino può essere somministrato dopo 4 mesi dalla seconda dose, anche prenotando per tempo prima di tale scadenza.

In caso di COVID 19 l'appuntamento per la vaccinazione va annullato in quanto dopo la guarigione i Green pass è prorogato di altri 4 mesi.

3- Precisazioni dall’ATS di Brescia per la gestione dei casi e dei contatti.

I test antigenici rapidi con esito positivo NON devono essere confermati con test molecolare: i soggetti positivi sono da subito considerati casi accertati e posti in isolamento.

·       In caso di contatto stretto la quarantena è di 5 giorni e si chiude con un tampone finale negativo mentre per chi ha fatto la vaccinazione da meno di 120 giorni non è necessaria, deve usare la mascherina FFP2 e serve sempre un tampone negativo al quinto giorno

·        Dopo un tampone molecolare o antigenico positivo, correttamente inserito nei flussi, arriva automaticamente all'utente un messaggio SMS al numero di cellulare fornito ed inserito nel sistema (oppure una mail).

·         Il messaggio invita a connettersi ad un portale di ATS attraverso il quale il soggetto può scaricare il provvedimento di inizio isolamento e, seguendo le indicazioni riportate, segnalare i contatti stretti.

L'inizio e la fine dell'isolamento o della quarantena vengono disposti da ATS tramite una comunicazione, dopo la negatività del tampone.

La Regione Lombardia ha comunicato che presso le farmacie è possibile effettuare anche il tampone di fine isolamento. L’ordine prioritario per l’esecuzione dei tamponi diagnostici per gli assistiti sintomatici è il seguente:

  1. presso gli studi medici attrezzati con l’utilizzo dei test antigenici rapidi forniti da ATS
  2. presso ASST ed Enti privati accreditati previa prenotazione da parte del medico attraverso l'applicativo GP Tamponi del menu SISS
  3. solo a fronte di una data di prenotazione su GP Tamponi non compatibile con la condizione clinica del paziente con ricetta dematerializzata del curante o del medico di Continuità Assistenziale.

4- GESTIONE DEL CONTATTO CON UN PORTATORE DEL VIRUS 
(il periodo di incubazione si è ridotto a 10 giorni, con una media d 5, e i soggetti asintomatici sono contagiosi già 1-2 giorni prima della comparsa di eventuali sintomi).
  • Il test rapido (o antigenico) della farmacia o quello fai da te NON è attendibile PRIMA di 3-5 giorni dal contatto
  • Il test molecolare è affidabile SOLO DOPO 48 ore dal contatto.
Quindi è inutile eseguire un test rapido subito dopo un contatto con un positivo perché sarà probabilmente un FALSO negativo. 

Il soggetto che ha avuto un contatto deve essere segnalato dal medico che ha posto la diagnosi - ad esempio il pediatra segnala i genitori se si è ammalato un bambino - per l’eventuale disposizione di quarantena da parte di ATS e successivo certificato di malattia per osservazione. 

Per i soggetti vaccinati con seconda o terza dose da meno di 120 giorni la quarantena dopo il contatto non si applica, ma devono indossare la mascherina FFP2 ed eseguire un tampone di controllo al quinto giorno; invece i vaccinati da più di 4 mesi devono stare in quarantena e fare il tampone al quinto giorno se restano asintomatici, mentre se compaiono sintomi devono fare subito il tampone (per i dettagli consultare il link: http://curprim.blogspot.com/2021/12/nuove-regole-per-la-quarantena-dei.html )

P.S. Definizione di “CONTATTO STRETTO”
Il Ministero della Salute definisce il "CONTATTO STRETTO" di un caso confermato COVID-
19 come:
  • una persona che vive nella stessa casa di un caso COVID-19
  • una persona che ha avuto un contatto fisico diretto con un caso COVID-19 (per esempio la
    stretta di mano)
  • una persona che ha avuto un contatto diretto non protetto con le secrezioni di un caso COVID19
    (ad esempio toccare a mani nude fazzoletti di carta usati)
  • una persona che ha avuto un contatto diretto (faccia a faccia) con un caso COVID-19, a
    distanza minore di 2 metri e di almeno 15 minuti
  • una persona che si è trovata in un ambiente chiuso (ad esempio aula, sala riunioni, sala d'attesa dell'ospedale) con un caso COVID-19 in assenza di Dispositivi di Protezione Individuali (DPI) 

mercoledì 29 dicembre 2021

NUOVE REGOLE PER LA QUARANTENA DEI CONTATTI

Il Cts ha consegnato alla cabina di regia il parere sulla riduzione della quarantena per i vaccinati, recepito dal Consiglio dei Ministri.

Il testo del decreto prevede:

  • La quarantena precauzionale «non si applica a coloro che hanno avuto contatti stretti con soggetti confermati positivi al COVID-19 nei 120 giorni dal completamento del ciclo vaccinale primario o dalla guarigione nonché dopo la somministrazione della dose di richiamo».
  • Fino al decimo giorno successivo all’ultima esposizione al caso, «ai suddetti soggetti è fatto obbligo di indossare i dispositivi di protezione delle vie respiratorie di tipo FFP2 e di effettuare - solo qualora sintomatici - un test antigenico rapido o molecolare al quinto giorno successivo all’ultima esposizione al caso».
  • Infine, si prevede che «la cessazione della quarantena o dell’auto-sorveglianza sopradescritta consegua all’esito negativo di un test antigenico rapido o molecolare, effettuato anche presso centri privati; in tale ultimo caso la trasmissione all’Asl del referto a esito negativo, con modalità anche elettroniche, determina la cessazione di quarantena o del periodo di auto-sorveglianza».
Per i non vaccinati continueranno a valere le attuali regole (quarantena di 10 giorni);

giovedì 23 dicembre 2021

Quale riforma per la medicina territorile?


Prefazione di Franco del Zotti, direttore di Netaudit


Introduzione

L’epidemia di Coronavirus ha avuto il suo epicentro nazionale in Lombardia e verrà ricordata nei prossimi decenni per il suo carattere improvviso e travolgente, che ha evocato una varietà di descrizioni metaforiche: battaglia campale, tsunami, tempesta perfetta, cigno nero, terremoto sanitario, bomba atomica etc.

Passata la fase emergenziale è possibile avviare una riflessione critica sugli eventi e sugli effetti della pandemia che, va detto, non ha precedenti nell’ultimo secolo per contagiosità, virulenza, intensità, varietà clinica e concentrazione spazio-temporale, tanto da mettere a dura prova la tenuta di tutto il sistema per un picco di domanda e un deficit di offerta difficile da fronteggiare ad ogni latitudine. Il Covid-19 ha avuto un particolare impatto sulla medicina del territorio per le sue specifiche caratteristiche strutturali e funzionali, in particolare nelle zone a più alta incidenza come il sud della Lombardia, accelerando una condizione di disagio e di crisi professionale che ha radici profonde e lontane.

Alla MG sono state imputate carenze e deficit nella gestione del Covid-19 fino quasi a farne il responsabile per eccellenza di una situazione complessa, mentre per altri le cause del problema risiedono in quel “territorio abbandonato” descritto per la prima volta dai colleghi di Codogno, che si sono trovati soli nel pieno della tempesta in quel fatidico mese di marzo del 2020.

A partire dalla seconda ondata e per tutto il 2021 la MG si è così trovata sul banco degli imputati per le proprie presunte colpe alla base dei drammatici effetti della pandemia. Tale imputazione si è tradotta in ripetute accuse di latitanza, scarsa professionalità e produttività. Così per correggere questo stato di cose è stata invocata una profonda riforma della medicina territoriale che si intreccia con i cambiamenti indotti dal PNRR che si dovrebbe concretizzare nelle strutture territoriali previste dalla Missione 6 (Case ed Ospedali di Comunità, Centri Operativi Territoriali, Distretti e potenziamento dell’assistenza domiciliare).

A queste iniziative si dovrebbe affiancare in parallelo una riforma complessiva dell’organizzazione e delle normative che regolano i rapporti tra medici del territorio e SSN, attualmente in forma di una Convenzione tra lo stato e gli esercenti professionali con uno status giuridico di parasubordinazione, che per alcuni dovrebbe essere trasformato in rapporto di subordinazione. Il volumetto si propone, con la formula estemporanea dell’instant book, di fornire alcuni spunti al dibattito in corso che vede nella revisione del rapporto di lavoro del MMG e nella riforma del Corso di Formazione Specifica in MG le soluzioni per il rilancio della medicina del territorio, in sinergia con gli investimenti strutturali della Missione 6 del PNRR.

Il primo capitolo propone un profilo storico e socioculturale del disagio vissuto dai MMG e una lettura dell’evoluzione della categoria basata sulla cosiddetta dominanza professionale. Dopo una sintesi della metodologia delle decisioni di policy si descrivono a grandi linee le modalità organizzative e le pratiche della MG e, di seguito, le criticità generali e organizzative imputate al MMG. Nei capitoli successivi vengono discussi pro e contro del passaggio alla dipendenza e i problemi attuativi del nuovo assetto territoriale in relazione alla riorganizzazione delle strutture territoriali previste dal PNRR. Infine il penultimo capitolo, prima delle sintesi conclusive, propone un’analisi della MG che si rifà alla griglia interpretativa delle Comunità di Pratica.


sabato 18 dicembre 2021

Localizzazione della Case della Comunità: ATS Brescia, Milano e della Montagna

Con la localizzazione nell’ATS della Montagna, prevista con la DGR del dicembre 2021, la regione corregge la principale criticità degli standard demografici del PNRR per Case ed Ospedali di Comunità - ovvero 1 Casa ogni 45mila abitanti e 1 Ospedale ogni 100mila - che penalizzerebbero le zone disagiate e i residenti in piccoli comuni montani con difficoltà di spostamento verso i centri maggiori. La distribuzione delle strutture nel territorio dell’AT della montagna prevede

  •        18 CdC, 1 ogni 19mila abitanti circa
  •         7 OdC, 1 ogni 48 mila abitanti circa

Con questa scelta la riforma lombarda adotta il modello Hub&Spoke per la distribuzione territoriale delle CdC, affermato dalle dichiarazioni di principio del PNRR ma ignorato dalle scelte concrete delle policy nazionali.

ATS DI BRESCIA


Ecco l'elenco delle Case della Comunità (CdC), degli Ospedali di Comunità (OdC in grassetto) e delle Centrali Operative Territoriali (COT in grassetto)

  •       BRESCIA               VIA NIKOLAJEWKA, 13
  •       BRESCIA               VIA CORSICA, 145
  •           BRESCIA                VIA MILANO     
  •          TAVERNOLE          VIA AMADINI, 43
  •          TRAVAGLIATO      VIA RAFFAELLO, 24
  •          FLERO                     VIA MAZZINI, 15
  •          NAVE                       VIA BRESCIA, 155
  •          MARONE                VIA EUROPA, 10
  •          BARBARIGA          PIAZZA ALDO MORO
  •         DESENZANO          VIA MEZZOCOLLE
  •         GAVARDO               VIA GOSA
  •         VEROLANUOVA    VIA GRIMANI, 16-20
  •         GARGNANO           VIA REPUBBLICA, 2    
CASE DELLE COMUNITA' CON ALTRA STRUTTURA (OdC e/o COT)
  •          BRESCIA               VIA DUCA DEGLI ABRUZZI 13 + COT
  •      BRESCIA               VIA MARCONI  + COT
  •          GARDONE V.T.     VIA PAPA GIOVANNI XXIII + OdC e COT
  •      SALO'                      LOC. CUNETTONE  + COT
  •          CHIARI                   PIAZZA MARTIRI DELLA LIBERTA', 25 + COT
  •          ISEO                        VIA GIARDINI GARIBALDI  + COT
  •          PALAZZOLO         VIA IV NOVEMBRE + OdC
  •          ORZINUOVI          VIALE BAINSIZZA,  +  OdC e COT
  •         REZZATO               VIA FRATELLI KENNEDY, 116 + COT
  •         OSPITALETTO      VIA PADANA SUPERIORE, 98 + COT
  •         NOZZA                    VIA GEN. REVERBERI, 2 + OdC e COT
  •         LENO                       PIAZZA DONATORI DEL SANGUE, 1 + OdC e COT
OSPEDALI DI COMUNITA' O COT SENZA CdC
  •         PALAZZOLO         VIA XX SETTEMBRE, 42 SOLO OdC
  •         ORZINUOVI          VIALE CRISPI 4 SOLO OdC
  •          BRESCIA                PIAZZALE SPEDALI CIVILI, 1 SOLO OdC
  •         MONTICHIARI     VIA G. FALCONE, 18-20 SOLO COT
  •         LONATO                VIA ARRIGA ALTA, 11 SOLO OdC
N
      Localizzazione di CdC, COT ed OdC in Vallecamonica 
  • Darfo Boario Terme Casa di comunità in via Barbolini; 
  • Cedegolo Casa di comunità in via Nazionale; 
  • Pisogne  Casa di comunità in località San Gerolamo; 
  • Ponte di Legno Casa della comunità in piazzale Europa; 
  • Berzo Inferiore Casa della comunità in piazza Umberto; 
  • Ossimo Casa della comunità in via Marconi; 
  • Edolo Ospedale di comunità + Casa di comunità in piazzale donatori di sangue;
  • Breno Casa di comunità + Centrale operativa territoriale in via Nissolina;
  • Esine Ospedale di comunità in via Manzoni.


ATS DI MILANO CITTA' E PROVINCIA





COVID-19: evoluzione quarta ondata al 16 dicembre e dati mensili dal settembre 2020

Evoluzione IV ondata da luglio al 16 dicembre

La IV ondata, superato il calo di ottobre, continua la sua ascesa iniziata a novembre. Nella prima metà di dicembre rispetto ai 15 giorni precedenti

  • sono aumentati del 80% i nuovi casi rispetto a novembre, con una media di 14700 al dì 
  • i ricoveri ordinari  sono + 40% (calcolo fatto sulla differenza tra i dati di inizio e fine del periodo e non sul numero complessivo di ospedalizzazioni) 
  • quelli in terapia intensiva sono + 34% (calcolo come sopra)
  • tamponi positivi: 3%
  • letalità: 0,52%

Anche i soggetti in isolamento domiciliare e i dimessi guariti cono aumentati significativamente e così pure la percentuale dei positivi sui tamponi eseguiti. Come nelle precedenti ondate i decessi sono in ripresa, con una media di 92 al giorno rispetto ai 62 di novembre, mentre la letalità resta inferiore all'1%. 

Al link il confronto con i dati del  al 13 dicembre 2020:  https://curprim.blogspot.com/2020/12/covid-19-dati-settimanali-al-9-dicembre.html

E' particolarmente significativo il confronto tra i mesi di ottobre e novembre del 2020 e del 2021 proposto nella tabella.

N. di novi casi

Deceduti

Ricove-rati

Terapia intensiva

Letalità

Positività Tamponi

Ott. 21

Ott. 20

102615

364562

1179

2724

-444

14919

-98

1563

1,1

0,7

0,8

8,2

Nov. 21

Nov. 20

256580

922120

1728

16958

2473

15221

341

2261

0,7

1,8

1,7

14,9




Incremento percentuale dei singoli dati rispetto al periodo precedente (dati al 16 e fine mese) 



Evoluzione mensile da settembre 2020 a novembre 2021

Rispetto ad ottobre sono aumentati i nuovi casi, i ricoverati, i degenti in terapia intensiva, i dimessi guariti, i decessi e la percentuale di tamponi positivi, mentre la letalità nonostante il addoppio dei casi è passata da 1.1 a 0.7 per il probabile effetto delle vaccinazioni che si riflette anche sul gran numero di dimessi/guariti e sul modesto incremento di ricoverati, nonostante il raddoppio dei casi passati in un mese da 102mila ad oltre 256mila. 




Monitoraggio nazionale dati cumulativi




Monitoraggio nazionale a 30 giorni




mercoledì 8 dicembre 2021

COVID 19 2020-2021: confronto tra II e IV ondata

 Confronto tra i mesi di ottobre e novembre 2020 

(II ondata pandemica) e 2021 (IV ondata)

Novi casi

Decessi

Ricoveri

Terapia int.

Letali

Tamp. pos.


Ott. 21

Ott. 20

102615

364562

1179

2724

-444

14919

-98

1563

1,1

0,7

0,8

8,2

Nov. 21

Nov. 20

256580

922120

1728

16958

2473

15221

341

2261

0,7

1,8

1,7

14,9






COMMENTO. Dall’autunno del 2020 la medicina del territorio ha continuato a gestire cronicità ed eventi acuti Covid-19 compreso, essendo il MMG nelle condizioni di diagnosticare e monitorare i nuovi casi sul territorio, cosa impossibile durante la prima ondata della primavera 2020, per mancanza di DPI, linee guida e strumenti diagnostici (tamponi), che aveva provocato il massiccio afflusso dei pazienti in ospedale con conseguente diffusione del contagio.

Ecco i numeri della quarta ondata (dati dei report della Protezione Civile): ad ottobre 2021 sono stati diagnosticati 102mila casi di Covid e a novembre 256mila, contro i 364mila e i 922mila del 2020, vale a dire meno di 1/3. Tra questi i ricoverati erano complessivamente a fine ottobre 3096 e a fine novembre 5910 (nel 2020 erano 16482 ad ottobre e 17482 a novembre), a fronte di 79352 e 183360 soggetti in isolamento domiciliare (nel 2020 erano 303mila e 399mila)..

In sostanza sia nella II ondata che nella IV ondata sono stati diagnosticati, segnalati, curati e gestiti sul territorio oltre il 90% dei casi di Covid-19. In compenso a livello ospedaliero nell'ultimo anno sono stati rinviati, annullati o sospesi milioni di prestazioni - http://www.quotidianosanita.it/governo-e-parlamento/articolo.php?articolo_id=97232 -  penalizzando soprattutto malati cronici e anziani - https://www.quotidianosanita.it/cronache/articolo.php?articolo_id=100358 -  e ad oggi per la prenotazione di alcuni accertamenti diagnostici e visite specialistiche le agende arrivano al 2023, per non parlare degli interventi programmati. Tutti indicatori di un sistema che resta sostanzialmente bloccato, incapace di fronteggiare il ritorno della domanda e garantire tempi di attesa pre-pandemia.

Eppure sul banco degli imputati ( http://www.quotidianosanita.it/studi-e-analisi/articolo.php?articolo_id=100703c'è sempre e solo "il sistema sanitario territoriale rimasto tale e quale a quello che ha lasciato agli inizi del 2020 circolare il virus nel territorio a suo piacimento, come se fosse un turista in libera uscita". 

Insomma la vulgata narrativa non cambia neppure di fronte ai dati di fatto e ripropone per l’ennesima volta la ricerca di un comodo colpevole da additare alla pubblica riprovazione. Fin quando durerà?