mercoledì 8 dicembre 2021

COVID 19 2020-2021: confronto tra II e IV ondata

 Confronto tra i mesi di ottobre e novembre 2020 

(II ondata pandemica) e 2021 (IV ondata)

Novi casi

Decessi

Ricoveri

Terapia int.

Letali

Tamp. pos.


Ott. 21

Ott. 20

102615

364562

1179

2724

-444

14919

-98

1563

1,1

0,7

0,8

8,2

Nov. 21

Nov. 20

256580

922120

1728

16958

2473

15221

341

2261

0,7

1,8

1,7

14,9






COMMENTO. Dall’autunno del 2020 la medicina del territorio ha continuato a gestire cronicità ed eventi acuti Covid-19 compreso, essendo il MMG nelle condizioni di diagnosticare e monitorare i nuovi casi sul territorio, cosa impossibile durante la prima ondata della primavera 2020, per mancanza di DPI, linee guida e strumenti diagnostici (tamponi), che aveva provocato il massiccio afflusso dei pazienti in ospedale con conseguente diffusione del contagio.

Ecco i numeri della quarta ondata (dati dei report della Protezione Civile): ad ottobre 2021 sono stati diagnosticati 102mila casi di Covid e a novembre 256mila, contro i 364mila e i 922mila del 2020, vale a dire meno di 1/3. Tra questi i ricoverati erano complessivamente a fine ottobre 3096 e a fine novembre 5910 (nel 2020 erano 16482 ad ottobre e 17482 a novembre), a fronte di 79352 e 183360 soggetti in isolamento domiciliare (nel 2020 erano 303mila e 399mila)..

In sostanza sia nella II ondata che nella IV ondata sono stati diagnosticati, segnalati, curati e gestiti sul territorio oltre il 90% dei casi di Covid-19. In compenso a livello ospedaliero nell'ultimo anno sono stati rinviati, annullati o sospesi milioni di prestazioni - http://www.quotidianosanita.it/governo-e-parlamento/articolo.php?articolo_id=97232 -  penalizzando soprattutto malati cronici e anziani - https://www.quotidianosanita.it/cronache/articolo.php?articolo_id=100358 -  e ad oggi per la prenotazione di alcuni accertamenti diagnostici e visite specialistiche le agende arrivano al 2023, per non parlare degli interventi programmati. Tutti indicatori di un sistema che resta sostanzialmente bloccato, incapace di fronteggiare il ritorno della domanda e garantire tempi di attesa pre-pandemia.

Eppure sul banco degli imputati ( http://www.quotidianosanita.it/studi-e-analisi/articolo.php?articolo_id=100703c'è sempre e solo "il sistema sanitario territoriale rimasto tale e quale a quello che ha lasciato agli inizi del 2020 circolare il virus nel territorio a suo piacimento, come se fosse un turista in libera uscita". 

Insomma la vulgata narrativa non cambia neppure di fronte ai dati di fatto e ripropone per l’ennesima volta la ricerca di un comodo colpevole da additare alla pubblica riprovazione. Fin quando durerà?

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