L'errata programmazione dell'accesso alla MG è stata via via corretta negli ultimi anni con provvdimenti che hanno aumentato le borse fino ai numeri attuali peraltro insufficienti come rimarcato da Scotti al congresso FIMMG.
Se poi nel Lazio, come pare di capire dalle notizie di stampa, su 531 zone carenti sono arrivate per ora 104 domande significa che la crisi è profonda, se il trend laziale verrà confermato a livello nazionale. Al link l'intervista al presidente dell'ordine dei medici di Roma.
D'altra parte le incertezze sul futuro normativo della MG, i
cronici e deliberati ritardi nel rinnovo dell'ACN su cui è caduto
l'oblio, la campagna mediatita di denigrazione della categoria in atto
da 3 anni abbinata al persistente accanimento burocratico dopo il Covid, la pochezza economica della borsa di studio per il Corso e l'inconsistenza delle proposte della controparte per l'ennesima riforma della MG e sull'eventuale dipendenza - con il tira
e molla di un ministro indeciso a tutto - è
tale da scoraggiare le adesioni anche dei più volonterosi e nel contempo incentivare l'uscita pensionistica anticipata dei più, in nome del "si
salvi chi può". Una miscela esplosiva utile per innescare una tempesta perfetta.
Per non parlare della paradossale proposta
imprenditoriale edilizia dell'ENPAM, in risposta alla legittima
richiesta di maggiori tutele di chi chiede il passaggio alla dipendenza e
dell'incredibile richiesta di nuovo stato giuridico per le AFT a cui
affidare addirittura la gestione della Case della Comunità
Hub&Spoke, poi delegata alle Coop sindacali.
Il quadro insomma denota la difficoltà a comprendere le ragioni e valutare l'entità della crisi vocazionale e professionale in atto, destinata ad aggravarsi per l'ignavia della controparte e le discutibili strategie sindacali.
Uno scenario di disfacimento sistemico da brividi...
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