Per una valutazione ponderata bisogna partire dai dati del 2023, secondo i quali i pensionamenti sono arrivati a 457 sostituiti da 293 nuovi dottori entrati in servizio sul territorio, vale a dire il 64%, molti dei quali ancora in formazione e con un numero di assistiti ridotto rispetto al massimale (il 60% circa dei corsisti ha iniziato a lavorare sul territorio).
In pratica nel 2023 l'8% dei medici è andato in pensione a fronte di ingressi che ammontano a poco più della metà delle uscite. La situazione attuale quindi è già abbastanza critica, visti anche gli esiti nel 2023 dei bandi per la copertura delle zone carenti sul territorio: ad esempio con l'ultimo all'ATS di Milano, chiuso il 14 novembre, sono stati assegnati solo 12 posti su 61 banditi.
La situazione non migliorerà nei prossimi 4 anni: secondo i calcoli della Fimmg sono previste le seguenti uscite
- 506 nel 2024,
- 410 nel 2025,
- 341 nel 2026,
- 306 nel 2027.
Quindi entro il 2027 si stimano altri 1.563 pensionamenti su 5.616 generalisti oggi in servizio, rispetto ad una "pianta organica" di circa 6300 professionisti.
Tuttavia bisogna tener conto che non tutti i posti al Corso di Formazione in MG vengono assegnati e quindi anche il turn-over del 2023 applicato agli anni successivi potrebbe essere ottimistico: ad esempio al test di ammissione del 30 novembre si sono presentati 344 candidati per 417 posizioni (meno della metà mentre negli anni scorsi i partecipanti erano quasi il 70% di chi si era registrato al test) che si riducono di un ulteriore 15% circa al momento dell'accettazione della borsa; a queste defezioni si potrebbe aggiungere un'analoga percentuale di abbandoni durante il triennio, stando ai dati di Polis sulla partecipazione agli ultimi 3 corsi.
Confrontando queste stime con i medici in ingresso nel quinquennio 2021-2025, calcolato su dati Polis, emerge un risultato eclatante: in relazione alle uscite preventivate il deficit di professionisti potrebbe ammontare ad almeno 727 MMG, vale a dire il doppio delle previsioni regionali e addirittura il quintuplo di quelle di Agenas.
Il dato è allineato con quello che si può quantificare in base al ricambio generazionale del 2023 - ovvero una sostituzione del 64% dei pensionati - applicato al periodo 2024-2027: con questo parametro nel 2027, stando ai calcoli della Fimmg, potrebbero mancare circa 630 MMG, mentre se viene esteso al periodo 2021-2027 il deficit potrebbe superare il migliaio.
Tuttavia pure questa stima si potrebbe rivelare ottimistica, considerando la partecipazione al test di ingresso per il corso 2023-2025, che ha visto quasi un 20% di candidati in meno rispetto ai posti in concorso, senza contare il rischio di numerosi pensionamenti anticipati prima dei 68 anni.
Insomma anche i calcoli più realisti potrebbero rivelarsi eccessivamente ottimistici.
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