Area dell’assistenza primaria
Le figure professionali attive nella CdC o in rete con la CdC che concorrono all’erogazione delle cure primarie sono di seguito elencati.
- Medici di Medicina Generale e Pediatri di Libera Scelta;
- Medici di Continuità Assistenziale e Unità di Continuità Assistenziale;
- IFeC;
- Eventuale personale amministrativo di supporto.
Medici di Medicina Generale e Pediatri di Libera Scelta
Le CdC sono il riferimento, all’interno delle funzioni ad essa assegnate, non solo dei cittadini di un’area territoriale, ma anche dei professionisti riuniti in una o più AFT afferenti ad una CdC. Le AFT costituiscono il tessuto organizzativo nel quale i MMG, PLS e CA creano le condizioni funzionali per attuare lo sviluppo dell’assistenza primaria in riferimento a obiettivi definiti e condivisi. MMG e PLS afferenti alle AFT di riferimento di una CdC concorrono all’erogazione delle attività e alla gestione dei processi assistenziali fisici o digitali distrettuali definiti in sede di Accordi Collettivi Nazionali, Regionali e Aziendali, nell’ottica di migliorare la relazione tra bisogni del cittadino e risposta da parte del sistema di assistenza primaria.
I medici afferenti alla CdC sono distinti in:
Medici con studio primario in CdC
Per alcuni medici operanti nell’ambito territoriale elementare in cui ha sede la CdC, l’ambulatorio della CdC può costituire quello primario in cui il MMG/PLS esercita la propria attività convenzionale. Gli ambulatori in CdC vengono proposti per l’assegnazione prioritariamente ai medici di nuovo inserimento, sia in un’ottica di risposta ai bisogni del territorio, che di facilitazione dell’inserimento del medico nelle progettualità aziendali e distrettuali. É, inoltre, da favorire la possibilità che Medici in formazione effettuino il loro tirocinio all’interno di questi ambulatori e nella CdC in genere. L’avviso pubblico per l’assegnazione degli studi primari potrà comportare l’eventuale richiesta di disponibilità a garantire specifiche fasce di assistenza o attività funzionali all’organizzazione e alla mission della CdC. I MMG/PLS potranno usufruire di alcuni servizi comuni della CdC (accoglienza, servizi informativi, servizi infrastrutturali e logistici) oltre al vantaggio di prossimità con servizi complementari (ADI, IFeC, medici di continuità assistenziale, specialistica ambulatoriale, CUP, ecc.).
Medici collegati funzionalmente alla CdC
Tutti i medici delle AFT, compresi i Medici con studio primario nella CdC, oltre alla prevalente attività clinico-assistenziale, svolgono attività distrettuali da definire in sede di Accordo Integrativo Regionale. Tali attività, che trovano nella CdC la sede di riferimento erogativa per semplificazione logistica ed erogativa, si potranno svolgere anche nelle sedi delle medicine di gruppo, per favorire la capillarità del servizio.
A titolo esemplificativo e non esaustivo si elencano alcune attività:
- confronto professionale con IFeC nei processi di reclutamento proattivo dei pazienti, di educazione sanitaria e di case management;
- confronto con i professionisti di ADI, continuità assistenziale e UCA sui pazienti condivisi;
- partecipazione agli incontri di équipe di Valutazione MultiDimensionale (VMD), su richiesta del team VMD;
- discussione di caso con specialisti / teleconsulto;
- diagnostica di base utilizzando strumentazione disponibile in CdC;
- Formazione congiunta, attività legate al coordinamento della Rete Territoriale (CRT)/AFT, in particolare sui Percorsi Diagnostico Terapeutico Assistenziali (PDTA), Progetto di Assistenza individuale Integrata e i Piani Riabilitativi Individuali;
- discussione di casi e confronto fra pari;
- vaccinazioni, diagnostica rapida, attività di prevenzione primaria e secondaria e altre attività previste dall’accordo integrativo;
- confronti periodici con i responsabili di distretto o CdC sui risultati raggiunti dalle cure primarie (distretto, CdC, AFT, MMG/PLS).
Il ruolo delle cooperative dei MMG/PLS
I medici partecipanti alle AFT possono essere supportati sia per l’acquisizione che per la gestione dei relativi fattori produttivi da società di servizi. La messa a disposizione da parte delle Cooperative ai medici ad esse associati di mezzi e strumenti ha permesso il raggiungimento di rilevanti risultati in termini di cura e tutela della salute.
Questo patrimonio presente sul territorio regionale si propone, ove sviluppato, come base su cui inserire il percorso sopra descritto. Elemento fondamentale sarà l’integrazione di questi mezzi con quelli propri della CdC, attraverso protocolli specifici sulla base di indicazioni regionali e all’interno dell’impianto organizzativo e di governance in capo alla ASST. In particolare, le cooperative di servizi possono essere valorizzate, tramite accordi con le ASST per le seguenti principali funzioni:
- programmi di sanità di iniziativa per il reclutamento dei pazienti affetti da patologie croniche;
- funzioni di case management, di front office, di servizio o di comunità delegate dall’ASST (es. tele monitoraggio, prenotazioni, gestione componente medica OdC, valorizzazione reti sociali: es. gruppi di educazione sanitaria o di cammino);
- funzioni di back office (es. prenotazioni prestazioni ambulatoriali, programmazione agende dedicate per i MMG).
Continuità Assistenziale
Secondo quanto previsto dalle Linee Guida Agenas e dal DM 77/2022 recante le indicazioni in merito a modelli e standard per lo sviluppo dell’assistenza territoriale nel SSN, sarà presente un ambulatorio di Continuità Assistenziale in ogni CdC, nel quale i Medici e Pediatri di Famiglia con ambulatorio primario in CdC, tramite il coordinamento dell’orario di apertura degli studi o eventualmente con il supporto di altri medici delle AFT che afferiscono alla CdC, assicurano una accessibilità dalle 8.00 alle 20.00 dei giorni feriali (6 giorni su 7) al fine di garantire uno standard h 12 per le prestazioni non differibili e non direttamente correlate al rapporto fiduciario.
L’accesso a tale servizio di continuità può avvenire:
- su indicazione del 116117 a fronte di un primo filtro telefonico;
- su richiesta del MMG/PLS o dell’IFeC laddove essi nelle attività ordinari e ravvisino la necessità di un intervento non differibile per evitare accesso in PS di pazienti ad alto rischio di ricovero o riammissione in Ospedale.
L’accessibilità h 24, 7 giorni su 7, è assicurata attraverso la CA garantita dal numero 116117. L’attività del sabato può essere resa con il coinvolgimento nella turnazione anche di MMG collegati funzionalmente ed appartenenti alla stessa AFT, mentre nei giorni festivi potrà essere assicurata dai medici di continuità assistenziale.
Negli orari descritti, i medici assicurano prestazioni diversificate a favore degli assistiti di tutta la rete territoriale, in relazione a quanto stabilito in sede di Accordo Integrativo Regionale. Ai fini dell’espletamento di tale funzione di continuità, tutti i medici afferenti alla stessa AFT e quindi alla stessa CdC dovranno essere collegati in rete per la condivisione delle informazioni sanitarie individuali degli assistiti nel rispetto della normativa sulla privacy e della sicurezza sulla gestione dei dati.
Considerate le indicazioni dell’ACN 2016-2018, che delegano alle Regioni la rimodulazione delle attività del Servizio di Continuità Assistenziale, si dovrà prevedere l’ampliamento delle attività ambulatoriali all’interno delle CdC, riducendo, laddove possibile, le presenze dei medici nelle ore notturne in relazione alla domanda e all’integrazione con i servizi del 116117. Le ore richieste e necessarie a garantire la continuità assistenziale nelle 12 ore diurne potranno essere considerate aggiuntive, in base a quello che verrà stabilito in sede di ACN e Accordo Integrativo Regionale. Anche i medici collegati funzionalmente concorrono, nei loro studi, o tramite turnazione presso la sede unica di riferimento della propria associazione, ad assicurare l’accessibilità complessiva territoriale oltre che dalle ore 8.00 alle 20.00 dei giorni feriali anche nelle giornate di sabato e prefestive, assieme ai medici operanti nella CdC e ai medici del ruolo unico arapporto orario.
Alla continuità assistenziale concorre, oltre alle figure già descritte, anche l’UCA. Nel DM 77/2022, essa è descritta come équipe che afferisce al Distretto, composta da almeno 1 medico e 1 infermiere, con sede operativa in una CdC del Distretto di afferenza. Si tratta di una équipe mobile che agisce in presenza di condizioni clinico assistenziali di particolare complessità e di comprovata difficoltà operativa di presa in carico. Essa supporta laddove necessario l’attività dei professionisti responsabili della presa in carico del paziente, in particolare nell’espletamento di attività al domicilio legate all’avviamento di un percorso di dimissioni difficili, di ADI in presenza di particolari situazioni di instabilità clinica oppure nella presa in carico/follow up di pazienti domiciliari durante focolai epidemici o in situazioni critiche quali ondate di calore e infine nell’espletamento di altre attività domiciliari legate alla prevenzione (es. vaccinazione di pazienti non deambulanti).
L’UCA può essere attivata dalla COT su richiesta: del MMG/PLS, del medico dimettente, del medico palliativista, degli IFeC della CdC di riferimento dell’assistito, della centrale 116117.
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