La Regione Liguria ha firmato con i sindacati della Medicina
Generale FIMMG, SMI e SNAMI un accordo innovativo per una migliore assistenza ai pazienti affetti da patologie croniche ( http://www.doctor33.it/politica-e-sanita/cronicita-la-liguria-scommette-sul-medico-di-famiglia/?xrtd=LATXPLCVVPAAXYYTARSLTCR )
La Liguria è la prima regione che dà attuazione pratica al piano
nazionale della cronicità, nel segno della medicina “di
iniziativa”, che si è dimostrata efficace nel migliorare la gestione delle
patologie ed evitare ricoveri per complicazioni, scompensi d’organo o riacutizzazioni,
dovute a scarsa compliance nell’esecuzione dei programmi di monitoraggio e controllo
della malattia.
Il
programma è rivolto inizialmente a pazienti affetti da diabete e/o BPCO; a
partire dal mese di ottobre 2017 verranno convocati dal proprio MMG che
proporrà loro di aderire ad un piano annuale di assistenza, comprendente la
tempistica dei vari esami di controllo. Al MMG è affidata la regia del percorso
di cura e della gestione proattiva, che coinvolgerà anche le altre strutture
sanitarie territoriali e ospedaliere, per un’assistenza efficace ed efficiente.
Il paziente potrà aderire volontariamente e quindi sottoporsi con regolarità agli
accertamenti raccomandati dalle linee guida internazionali e nazionali relative
alla propria patologia.
Il piano, dopo la fase autunnale di arruolamento degli assistiti,
verrà attuato a partire dal 2018, con la graduale estensione ad altre categorie
di assistiti, per arrivare a regime del 2021. La novità dell’accordo ligure consiste nell’attivazione di servizi
di richiamo per quei pazienti che dimentichino di effettuare gli esami o di
portarli in visione al proprio medico.
Il
piano della Regione Liguria è pluriennuale e prevede la progressiva estensione
ad altre patologie croniche, di anno in anno, come ipertensione, asma,
insufficienza cardiaca e renale, malattie reumatologiche e neurologiche.
La Liguria appare in controtendenza rispetto alle delibere sulla
Presa in Carico della cronicità, approvate dalla Regione Lombardia nel gennaio
e maggio 2017 e in fase di attuazione.
In particolare le differenze più evidenti riguardano:
·
la previsione di un’applicazione graduale a partire da sole due
categorie di assistiti e non alla Presa in carico della quasi totalità dei
cronici (da 300 a 500 circa per un MMG);
·
il coinvolgimento diretto della MG, con la sottoscrizione di un
accordo che assegna al MMG il ruolo di principale attore dell’operazione, primo referente e gestore degli assistiti;
·
l’assenza della figura del Gestore della cronicità, punto chiave
delle delibere lombarde, soggetto esterno alle cure primarie ed estraneo alle
problematiche del territorio;
·
l’inizio dell’arruolamento nella stagione autunnale invece che nei
primi mesi dell’anno, nel pieno dell’epidemia influenzale che mette
tradizionalmente a dura prova le cure primarie.
Pur non essendo ancora noti i dettagli dell’accordo – su cui mi riservo
di integrare il post - quella ligure appare come una significativa svolta
rispetto al modello lombardo della Presa in carico, soprattutto per la preventiva condivisione del programma attuativo con tutti i sindacati della MG.
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