mercoledì 18 ottobre 2017

Governo clinico della patologie croniche 2016: presa in carico e gestione dell'ipertensione arteriosa

A causa della disparità nella completezza della registrazione dei dati e della prevalenza “riportata in cartella” delle patologie croniche si è ritenuto di escludere i medici che riportavano una prevalenza molto inferiore alla media o che avevano un basso grado di registrazione del valore di pressione arteriosa. Sono stati quindi presi in considerazione i record di 554 MMG su 584, riguardanti 190.931 soggetti ipertesi, pari al 24,7% degli assistiti

DESCRIZIONE
La prevalenza di ipertesi nel 2016 è stata del 24,7% lievemente superiore rispetto al 2015 (24,3%) mentre è costante l’incidenza annuale (1,6%) come pure la prevalenza di ipertesi affetti anche da diabete o da dislipidemie dal 2011. Sovrapponibile al 2015 è la proporzione di ipertesi con eventi cardio-cerebrovascolari maggiori. L’età media degli ipertesi è di 68,5 anni (ds=13,4), significativamente più elevata nelle femmine rispetto ai maschi (70,8 vs 66,1 anni; p<0,001). In particolare, il primo quartile dell’età è situato intorno ai 59 anni, la mediana a 69,5 anni ed il 75° centile a 78,4 anni. L’età media degli ipertesi è progressivamente aumentata negli ultimi anni a partire dai 64,6 anni del 2005.assist

INDICATORI DI PROCESSO
L’indicatore che ha subito il maggior aumento è la registrazione del dato fumo, mentre per gli altri indicatori vi è un andamento altalenante senza grandi variazioni da un anno all’altro. L’introduzione dei criteri d’inclusione dal 2012, inoltre, rende necessaria una certa cautela nel fare confronti con gli anni precedenti. Per ovviare a tali problemi si presentano i dati dei 515 MMG che hanno trasmesso dati nelle ultime 2 tornate con un minimo di completezza, rispettando i criteri minimi di inclusione definiti. Si conferma l’aumento della registrazione dei dati Fumo, BMI, mentre non ci sono state variazioni importanti nella registrazione degli altri dati, ad eccezione di un certo calo nella registrazione del dato LDL nei 15 mesi precedenti.

INDICATORI DI TERAPIA
La percentuale di soggetti ipertesi senza alcun tipo di trattamento medico ha subito nel tempo una serie di oscillazioni, spaziando da un minimo di 13,1% nel 2009 al 19,3% dell’ultima rilevazione. Superiore rispetto agli anni precedenti la percentuale di soggetti in trattamento con un solo farmaco: il 4,6% è in trattamento con diuretico (in continua diminuzione rispetto agli anni precedenti) e il 26,3% in trattamento con un sartano (in aumento rispetto alle precedenti trasmissioni). Il 29,6% degli assistiti ipertesi è trattato con 2 farmaci (per il 57,4% di questi si tratta di un’associazione con diuretico) e il restante 21,9% con 3 o più farmaci (in moderata ma continua diminuzione rispetto alle precedenti rilevazioni. Il confronto tra il 2015 e il 2016, limitatamente ai MMG che hanno trasmesso dati rispettando i criteri minimi stabiliti, mostra che la proporzione di ipertesi senza trattamento farmacologico o trattati con meno di tre farmaci è rimasta invariata, mentre continua il calo dei soggetti con più di tre farmaci antiipertensivi.

INDICATORI DI SALUTE
Per gli indicatori fumo, BMI, LDL, IP3 le percentuali sono calcolate sul numero di soggetti con dato registrato e fanno emergere alcune variazioni:
·         Un regolare aumento degli ipertesi “normopeso”, cioè con valori di BMI < 25;
·         La diminuzione dei soggetti con valori di LDL superiori a 130 mg/dl fino al 2014, seguito da un rialzo nelle ultime due tornate di monitoraggio (35,7% nell’ultima rilevazione);
·         La proporzione di ipertesi con un buon controllo pressorio è progressivamente aumentata fino al 2013, salvo poi raggiungere una certa stabilità negli ultimi anni.

Il confronto sui soli medici che hanno trasmesso dati con un minimo di completezza negli ultimi due anni conferma il trend positivo. Il confronto fatto su dati appaiati per medico, pur essendo indicativo delle variazioni della presa in carico da parte del medico stesso, potrebbe però risentire delle variazioni della popolazione assistita, portando a paragonare persone diverse.

L’introduzione, nel 2012, di un codice individuale univoco per ogni assistito, ha permesso di appaiare il singolo assistito con se stesso e verificare se i cambiamenti intercorsi hanno riguardato la stessa popolazione. Questo confronto evidenzia come vi sia stato un calo dei soggetti ipertesi che riescono a mantenere un buon controllo pressorio (dal 61% del 2015 al 59,3% del 2016) e di quelli con bassi livelli di LDL. Secondo i dati dell’Osservatorio Epidemiologico Cardiovascolare/Health Examination Survey (OEC/HES) vi è stato un calo della prevalenza di ipertensione dal quinquennio 1998-2002 al 2008-2012 nei soggetti di età 35-74 anni; nei maschi il calo è stato minimo (dal 52,2% al 51%), mentre per le femmine c’è stata un diminuzione significativa (dal 44,3% al 37,2%)3.

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