1. telefonare al Cal Center per manifestare il proprio interesse alla Presa in Carico a cui segue la fissazione di un appuntamento presso il Gestore
2. durante il primo colloquio in caso positivo sottoscrive il "Patto di Cura" ed accetta il PAI che tuttavia, in mancanza di tempo, viene rimandato
3. al II colloquio, che sancisce il formale avvio della PiC da parte del Gestore, a meno che l'assistito decida di non accettare il Patto di Cura ritirandosi dalla PiC.
Ecco i dati sulla Presa in carico dei Cronici in Lombardia al 5 giugno, comunicati nella conferenza stampa dall'assessore Gallera:
http://www.quotidianosanita.it/regioni-e-asl/articolo.php?articolo_id=62537
Su 3.057.519 lettere inviate ai cronici lombardi in tre tranches (1.250.000 per il primo gruppo, 600.000 il secondo e 1.250.000 il terzo, si veda il PS) tra il 30 gennaio e il 15 maggio:
⦁ 257.998 pazienti hanno espresso una manifestazione di interesse, ovvero hanno telefonato al call center regionale per prendere un appuntamento con il Gestore (Coop di MMG o struttura sanitaria)
⦁ di questi 217.865 si sono rivolti ad un MMG (l'84,4%) mentre hanno contattato una struttura pubblica o privata 40.133 cittadini (15,6%)
⦁ complessivamente sono stati arruolati con Patto e PAI 140.724 cronici su oltre 3 milioni; di questi il 99%, ovvero 139.347 assistiti (il 64% di coloro che si erano rivolti al proprio MMG) hanno sottoscrizione il Patto di Cura e il PAI con il medico curante e solo l'1%, cioè 1.377, presso un Gestore pubblico o privato (il 3,4% degli oltre 40000 che hanno contattato il Call Center).
In sintesi: sugli oltre 3 milioni di cronici che hanno ricevuto l'invito il 4,6% è stato arruolato con Patto e PAI a tutto il 5 giugno 2018 - la metà dei quali aveva a suo tempo già aderito ai CReG - vale a dire 64% di chi ha espresso una manifestazioni di interesse.
La differenza tra le manifestazioni di interesse e l'adesione formale alla PiC è dovuta al fatto che possono intercorrere diverse settimane tra la telefonata di "interesse" e l'arruolamento, che avviene con la sottoscrizione del Patto di Cura e l'accettazione del PAI, atti che non sempre vengono portati a termine al primo appuntamento (il PAI può essere compilato in un secondo tempo dopo la sottoscrizione del Patto).
La differenza del 35% circa può essere dovuta sia allo sfasamento temporale tra la telefonata e l'adesione, specie per la terza tranche dei cronici che hanno ricevuto la lettera dalla fine di aprile e hanno contattato successivamente una struttura organizzata, oppure ad un abbandono della PiC dopo il primo appuntamento a seguito del colloquio di presentazione del percorso di cura.
Per quanto riguarda la distribuzione territoriale il maggior numero di adesioni si è avuto nelle ATS in cui erano stati attivati i CReG (dal 10% circa fino ad un massimo del 15% di adesioni) mentre nell'ATS di Brescia la percentuale è tra le più basse (4%, nonostante il 50% di medici partecipanti) assieme a Pavia (1.2%). Rispetto ai MMG aderenti alla PiC, in qualità di gestori o cogestori, i dati dimostrano un arruolamento medio di una cinquantina di assistiti cronici a testa, con punte massime nelle ATS sempre dove sono stati sperimentati i CReG.
Considerando che il termine della fase di arruolamento è fissato per la fine di giugno - vale a dire per altri 25 giorni dalla rilevazione dei dati odierni e con un ritmo di 1000 PAI al giorno - è ipotizzabile che si arrivi ad un'adesione del 7-9% degli oltre 3 milioni di cronici lombardi coinvolti. Un risultato che non si può certo definire brillante.
P.S. Le lettere con la proposta di PiC sono state inviate con questo cronoprogramma:
- dal mese di gennaio a 1.250.000 assistiti che erano già stati arruolati nei CReG o che erano seguiti da un MMG gestore o cogestore;
- dal mese di marzo a 600.000 "frequent user", ovvero a cronici che frequentano abitualmente una struttura ospedaliera;
- dal mese di aprile a 1.250.000 pazienti i cui medici non avevano aderito alla PiC.
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