Nella prima parte del documento si inquadrano le Linee di sviluppo nel contesto dei principi generali della legislazione sanitaria lombarda, in relazione alle valutazioni critiche del documento Agenas del dicembre 2020 e ai contenuti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, approvato a fine aprile 2020.
Nel secondo capitolo vengono riaffermati i principi generali della libertà di scelta del cittadino e del rapporto fra pubblico e privato, all'interno dell’approccio One Health in particolare nelle aree della prevenzione e della veterinaria.
Le principali novità riguardano la Governance e sono così riassumibili:
- le ATS non avranno più compiti erogativi, ad esempio connessi con l’assistenza primaria, ma solo amministrativo-gestionali, in una logica di separazione delle funzioni (programmazione, acquisto, controllo, erogazione): indirizzo, autorizzazione, coordinamento, accreditamento, negoziazione, acquisizione del personale etc.;
- le ASST, a cui afferiranno i dipartimenti Cure Primarie, Salute mentale e prevenzione, saranno operativamente suddivise in un polo territoriale articolato in Distretti ed un polo ospedaliero in Dipartimenti;
- gli ospedali di grandi dimensioni saranno scorporati dalle attuali ASST per diventare Aziende Ospedaliere, dotate di personalità giuridica di diritto pubblico e di autonomia organizzativa, amministrativa, patrimoniale, gestionale e tecnica;
- la rete territoriale è composta da un Distretto ogni 100mila abitanti e dalle strutture previste dal PNRR (Case della Comunità, Centrali Operative Territoriali per l'assistenza domiciliare, Ospedali di Comunità e telemedicina) e sarà la sede di valutazione del bisogno locale, della programmazione territoriale e dell’integrazione dei professionisti sanitari;
- per quanto riguarda la PiC sono scomparsi i riferimenti ai Gestori ospedalieri mentre le relative funzioni vengono collocate nei distretti, quali sede dell’integrazione tra professionisti (MMG/PLS e specialisti);
- a livello distrettuale si prevede il coinvolgimento dei sindaci al fine di rendere effettiva la programmazione locale;
- per quanto riguarda Case della Comunità, Centrali Operative Territoriali per l'assistenza domiciliare, Ospedali di Comunità e telemedicina la DGR recepisce le indicazioni generali del PNRR.
Regione Lombardia
L’assetto istituzionale del Sistema accompagnerà il potenziamento della rete territoriale e non comporterà stravolgimenti e, soprattutto, non vedrà modifiche sostanziali delle funzioni in capo a Regione Lombardia – Assessorato al Welfare quanto piuttosto un consolidamento del ruolo di guida del Sistema. In particolare, l’Assessorato al Welfare sarà sempre più connotato da un ruolo di governo anche mediante l’irrobustimento della funzione di indirizzo nei confronti delle Agenzie di Tutela della Salute e degli erogatori pubblici e privati. Le funzioni principali dell’Assessorato e della Direzione Generale Welfare saranno quindi:
- Politiche sanitarie e sociosanitarie, programmazione strategica e produzione normativa
- Piano Socio Sanitario Regionale, Indirizzi programmatici e Regole di Sistema
- Programmazione acquisti e dei fabbisogni relativi alle risorse umane e alle professionalità
- Governo generale dell’ICT, dell'Innovazione tecnologica, Investimenti Strutturali e tecnologici
- Controllo strategico, Comunicazione Esterna, Osservatorio Epidemiologico, Funzione di accreditamento
- Valenza territoriale delle ATS;
- Programmazione delle attività dei Dipartimenti di Prevenzione, Gestione sanitaria e flussi relativi;
- Indirizzi in materia contabile alle ASST secondo indicazioni regionali;
- Autorizzazioni sanitarie e istruttoria accreditamento, Negoziazione e acquisto delle prestazioni sanitarie e socio sanitarie, Controlli sanitari ad Enti Pubblici e Privati;
- Programmazione attività di Prevenzione;
- Gestione delle Politiche di investimento HTA e di edilizia sanitaria e ospedaliera e territoriale, in coerenza e su indicazione dell’attività di Programmazione Regionale
- Coordinamento degli approvvigionamenti nella raccolta dei fabbisogni dei servizi logistici, informatici e dei beni e servizi sanitari in raccordo con ARIA;
- Acquisizione del personale con procedure accentrate, ferma restando la possibilità di procedure singole per determinate professionalità e determinate aree più disagiate;
- Governo e gestione del rischio clinico, Centro di gestione del rischio clinico e supporto e coordinamento per le politiche assicurative delle Aziende Pubbliche, Formazione continua;
- Attività in tema di Sanità Animale, Igiene Urbana Veterinaria, Igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche, Igiene degli alimenti di origine animale, Impianti industriali e supporto dell’export, Programmazione e Coordinamento Sanità Pubblica Veterinaria e Sicurezza Alimentare, Farmaceutica convenzionata.
- Dipartimento Cure Primarie;
- Dipartimento Salute mentale;
- Dipartimento funzionale di prevenzione
- Polo Ospedaliero, a sua volta articolato in dipartimenti;
- Polo territoriale, articolato in Distretti, cui afferiscono i presidi territoriali quali punti erogativi delle prestazioni.
- la Conferenza dei Sindaci a livello di Direzione Generale
- con i delegati dei sindaci espressione dei rispettivi territori di competenza a livello distrettuale.
- l’istituzione del Dipartimento di Prevenzione; l’erogazione delle prestazioni di prevenzione individuale (es: profilassi malattie infettive - vaccinazioni), delle dipendenze e dell’integrazione sociosanitaria e sociale;
- la declinazione del polo territoriale in Distretti i cui ambiti coincidono con gli ambiti sociali;
- il governo di tutta l’attività erogativa del Distretto e la collocazione dei Presidi Territoriali all’interno di ogni Distretto per l’erogazione dei LEA territoriali;
- lo sviluppo, il potenziamento e l’integrazione dei servizi territoriali, l’integrazione socio sanitaria con gli enti locali e il rapporto con le rappresentanze dei sindaci; la valutazione dei fabbisogni del territorio;
- il Dipartimento di Salute Mentale e la Neuropsichiatria infantile quale articolazione delle ASST.
- Presenza di almeno tre aree operative di Alta Specialità, di un Dipartimento di Emergenza di Secondo Livello
- Attività di ricovero in degenza ordinaria, nel corso dell’ultimo triennio, per pazienti residenti in regioni diverse, superiore di almeno il 10% rispetto al valore medio –regionale
- Indice di complessità della casistica dei pazienti tradizionali in ricovero ordinario, nel corso dell’ultimo triennio, superiore di almeno il 20% rispetto al valore medio regionale
- Conformità dei requisiti coerenti alle direttive Europee delle reti ERN
- valorizzazione delle professioni sanitarie (infermieri, tecnici sanitari, OSS ecc.) e della figura dell’infermiere di famiglia e continuità all’interno del Polo Territoriale;
- costituzione delle Centrali Operative Territoriali (COT) quali punti di accesso territoriali (fisici e digitali) per facilitare e governare la rete di offerta sociosanitaria all’interno del distretto;
- definizione (sia per erogatori pubblici che privati accreditati e a contratto) di protocolli e percorsi gestiti dalle Centrali Operative Territoriali per le dimissioni dei pazienti fragili e regolamentazione del relativo progetto individuale (con il coinvolgimento di MMG, specialisti e assistenti sociali);
- implementazione del servizio di assistenza domiciliare integrata quale prima scelta del paziente dimesso, che potrà avvenire sia tramite la gestione diretta da parte degli erogatori pubblici che attraverso i consolidati rapporti con i soggetti privati già contrattualizzati;
- rafforzamento tecnologico degli strumenti per l’assistenza domiciliare per il telemonitoraggio di pazienti fragili a domicilio ed integrazione con i Servizi Sociali degli Enti Locali;
- potenziamento del Dipartimento di salute mentale e neuropsichiatria infantile con sviluppo dei servizi territoriali e rete di posti letto ospedalieri
- Continuità assistenziale (MMG/PLS) anche in forma associativa;
- Presa in carico delle malattie croniche e utilizzo della telemedicina attraverso il potenziamento dei distretti (grazie all’istituzione delle COT) e l’integrazione professionale tra MMG e specialisti ospedalieri;
- Integrazione nel Distretto del Dipartimento di Cure Primarie e contrattualizzazione di MMG e PLS (D.Lgs. 502/1992);
- Estensione del Sistema di Presa in Carico del paziente cronico e fragile (PIC) attraverso i distretti quali sede dell’integrazione tra professionisti (MMG/PLS e specialisti);
- Intensificazione del dialogo con la medicina territoriale al fine di rendere centrale il ruolo del MMG/PLS nel percorso di cura dei propri assistiti ed in particolare dei pazienti affetti da malattie croniche;
- Sviluppo di forme complesse di organizzazioni di MMG (cooperative lombarde, medici in associazione, UCCP, AFT);
- Aggregazione dei MMG e PLS prevedendo strumenti (non solo economici) per facilitarne l’attività;
- Semplificazione delle attività della medicina territoriale anche mediante la digitalizzazione.
- Dipartimento di Cure Primarie, Assistenza specialistica ambulatoriale, Prevenzione individuale, - Prevenzione e cura tossicodipendenze;
- Consultori familiari, Attività rivolte a disabili, anziani e adolescenti; Medicina dello Sport;
- Centrale Operativa Territoriale e Assistenza Domiciliare integrata;
- Valutazione Multidisciplinare; Cure palliative; Medicina di comunità – infermiere di famiglia;
- Assistenza farmaceutica e protesica;
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