venerdì 22 agosto 2025

Le previsioni dei decision maker e il futuro del SSN

Nei prossimi mesi verranno al pettine o si scioglieranno due nodi cruciali per il futuro del SSN; le scelte degli specializzandi e dei potenziali candidati al Corso di formazione specifica Regionale in MG saranno dirimenti per il ricambio generazionale tra professionisti sanitari. 

La situazione è critica sia in alcune specializzazioni ospedaliere, che non hanno sbocchi sul mercato libero professionale, sia sul territorio dove si registrano carenze più accentuate nelle aree interne e nei piccoli comuni nella collina e della montagna, in fase di spopolamento. 

In teoria il PNRR con le Case e con gli Ospedali di Comunità doveva invertire questo trend ma il taglio di 1/3 di strutture per l'aumento e soprattutto il mancato finanziamento delle Case Spoke hanno messo in discussione l'efficacia del Piano, anche per la concomitanza del pensionamento di massa di MMG, paventato da tempo e malamente gestito. 

Come si è arrivati ad una policrisi endemica che si avvicina pericolosamente a quella che Cavicchi ha definito una "catastrofe? In base a quali previsioni è stata governata la situazione negli ultimi anni? 

Proviamo a ricapitolare alcune tappe delle scelte sulla formazione dei futuri medici specialisti e di MG,  dalle quali dipenderà l'equilibrio del sistema ospedaliero e territoriale nei prossimi anni, a partire dalle dichiarazioni dei decision making.

1-APRILE 2022 - Eravamo alla viglia del ben servito al governo Draghi e delle elezioni che in autunno avrebbero premiato il centrodestra a guida Giorgia Meloni. Ecco la previsione dell'ex ministro Speranza sulle carenze del personale medico del SSN:

"Per il personale medico avremo difficoltà per i prossimi 2-3 anni, ma poi, grazie agli investimenti messi in campo e alle borse di specializzazione medica finanziate, arrivate a oltre 17mila, la situazione cambierà".

A partire proprio dall'autunno 2022 iniziava la crisi vocazionale della partecipazione al CFSMG e ad alcune specializzazioni mediche, con percentuali di posti non assegnati tra il 15-50%. Nel 2022 su 14379 posti di specializzazione banditi le immatricolazioni erano 11627 mentre l'anno successivo scendevano 10040 rispetto agli oltre 16mila disponibili. Il trend si accentuava nel successivo biennio: ecco ad esempio i dati del 2024.

2-OTTOBRE 2024. Previsione del governatore friulano Fedriga, coordinatore dei presidenti regionali alla conferenza stato-regioni, nell'ottobre 2024: 

"Dal 2027 avremo più laureati in medicina rispetto a coloro i quali vanno in pensione. Sicuramente rimarranno carenti alcune specializzazioni, tra cui anche la medicina generale che dovremmo rendere più attrattive. Ma nel numero generale non avremo queste criticità, però avremo una media fino al 30% in meno di infermieri".

A lume di logica e conti alla mano non sarà agevole risolvere la questione occupazionale in un solo anno. Non è detto che se nel 2027 i laureati saranno più dei pensionati il sistema sarà in equilibrio. Per due ragioni:

1-anche se avremo più laureati degli anni precedenti, che peraltro entreranno in specialità dal 2028, serviranno altri 3-4 anni anni prima che si formino specialisti e generalisti per compensare i ranghi ridotti dai pensionamenti

2 - nel frattempo non saranno stati sostituiti i pensionati del triennio 2025-2027, visto il deficit annuale di 1/4 circa di nuovi ingressi sul mercato del lavoro, che nel frattempo si sarà aggravato per i posti non assegnati in alcune specialità e al CFSMG.

Siamo sicuri che anche in valore assoluto - oltre che in alcune discipline - nel 2027 non avremo le criticità di oggi? Di sicuro nel biennio 2025-2026 si registreranno altre carenze in ospedale e sul territorio, per il combinato disposto tra pensionamenti e deficit di iscritti e formati nel biennio 2022-2023 sia al corso di MG che alle specializzazioni universitarie, che entreranno in servizio nel 2026-2027.

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