Tra
le innumerevoli Note del Decreto Lorenzin sull'appropriatezza
prescrittiva ne mancano due, che molti MMG avrebbero invece visto con
favore oggetto di una Nota contenente condizioni di erogabilità o
perlomeno chiari criteri di appropriatezza prescrittiva dettati dalla
commissione ministeriale.
1-Alcune
strutture specialistiche ospedaliere ed ambulatoriali consigliano
controlli periodi della mammografia ogni 12-18 mesi, in contrasto con
lo screening istituzionale dell'ASL che prevede una periodicità
biennale. Non di rado l'esame viene abbinato alla prescrizione
dell’Ecografia mammaria e alla Visita senologica in una sorta di
pacchetto preventivo. Questa prassi organizzativa configura un super
screening di popolazione, seppure informale, alternativo o in
concorrenza rispetto allo screening organizzato dall’ASL.
La
difformità di indicazioni temporali tra Centro screening pubblico e
screening “selvaggio” dei
centri senologici crea
disorientamento, sia tra le donne sia tra i MMG,
a cui compete la prescrizione del surplus di richieste indotte dalle
strutture specialistiche, a rischio di inappropriatezza.
Per
di più viene detto alle donne che la prescrizione combinata
di mammografia+ecografia+visita senologica gode dell'esenzione dal
tiket, previsto per ognuna delle singole
prestazioni.
In
realtà
codice di
esenzione
D03 è relativo a "Diagnosi precoce tumori - mammografico (tra
45 e 69 aa, ogni 2 aa)" e non si applica ad altre prestazioni
diagnostiche senologiche o visite specialistiche. Ulteriori
approfondimento clinici possono essere prescritti
utilizzando il
Codice di esenzione specifico D05 (Prestazioni di approfondimento diagnostico
correlate alla diagnosi precoce del tumore
della mammella) riservato
ad altre indagini di II° livello rispetto alla mammografia,
a cura dello
specialista senologo,
in caso di incertezza
diagnostica.
2-Lo
stesso discorso vale per la richiesta del PSA, in soggetti
asintomatici per disturbi prostatici, che spesso viene rivolta al
MMG. Negli
anni scorsi sono state condotte diverse campagne di sensibilizzazione
pubblica sul tumore della prostata che ha indotto nella popolazione
la convinzione che il PSA sia utile nella prevenzione del Ca prostatico. In realtà nessun organismo pubblico
italiano ha mai approvato o condotto programmi di screening su vaste
popolazioni
a
questo scopo, a causa dei rischi di inappropriatezza per eccesso di
falsi positivi, con conseguenti sovradiagnosi e sovratrattamenti.
Ciononostante il MMG deve fronteggiare spesso richieste di
“screening” salvaggio, da parte di alcuni assistiti e non di rado
delle mogli o partner, a fronte di un orientamento generale che prevede la prescrizione del PSA solo dopo i 50 anni,
in soggetti asintomatici con fattori di rischio per tumore e con la
ripetizione
del
test non prima di 18-24 mesi, in caso di risultato normale.
In
queste delicate
materie,
di grande rilevanza epidemiologica e sociale,
si poteva intervenire con un provvedimento regolatorio specifico,
che stabilisse in
modo chiaro i criteri di erogabilità o di appropriatezza
clinico-temporale
per
una corretta prescrizione dei due test.
E
i medici non si sarebbero di certo lamentati!
La mammografia la faccio ogni anno da una decina d'anni a scopo precauzionale, presso un poliambulatorio Piacenza. È uno di quegli esami che dovremmo fare tutti secondo me.
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