Ha provocato un acceso dibattito in rete e sui social la proposta di
eseguire nello studio del MMG alcuni test in telemedicina, come ECG e
spirometria. Le reazioni sono perlopiù di diffidenza se non di decisa opposizione
e rifiuto di ogni innovazione tecnologica in MG. Riserve e critiche, anche
aspre fino al rifiuto a priori del progetto, si appuntano su alcuni rischi:
medico-legale, sovraccarico di tempo e di impegno, induzione inappropriata da
parte dei pazienti, carenze organizzative, remunerazione delle prestazioni
etc..
Dopo anni di trascuratezza e di mancati investimenti nelle cure primarie si profila una svolta nel segno dell'iniezione di 235 milioni di Euro in innovazione tecnologica per un comparto che ha sempre sofferto di una certa marginalità in questo settore. In effetti più che un contenimento degli accessi inappropriati in PS un diffuso ricorso al teleconsulto cardiologico con ECG potrebbe ridurre le liste d'attesa ospedaliere per le consulenze cardiologiche. A condizione che le risorse non vengano distribuite "a pioggia", ma per progetti formativi e pratici, ben definiti e valutati.
Ecco in proposito le dichiarazioni del Ministro Speranza: "Sto lavorando a uno o più provvedimenti, che spostando alcune poste di bilancio della sanità, consentano di investire in macchinari per accertamenti diagnostici di primo livello dei quali vorremmo dotare gli studi dei medici di famiglia; si tratta di strumenti dal costo contenuto entro i 1.500- 2.000 euro, ma che consentirebbero di approfondire direttamente in studio alcune situazioni senza avviare direttamente il paziente verso la prenotazione per mezzo del Cup di uno specialista o di un accertamento magari più complesso e costoso" e sarebbe un modo per "contribuire ad aggredire le liste d'attesa".
La proposta è stata accolta subito positivamente dal segretario della FIMMG Silvestro Scotti: "Tali investimenti sembrerebbero riguardare l'ammodernamento tecnologico delle attrezzature a disposizione dei Servizi Sanitari Regionali" a condizione che si orientino verso "la creazione del Microteam e per l'innovazione tecnologica del setting della Medicina Generale".
Pare di capire che la telemedicina in MG sarà subordinata alla creazione e all'avvio dei Microteam, cioè alla presenza di collaboratori anche negli studi dei medici single o in gruppo. Paraltro in Lombardia la telemedicina è già prevista nell'AIR 2019, approvato e sottoscritto da TUTTI i sindacati medici nella scorsa primavera. Ecco in sintesi le relative norme vigenti.
1-AIR 2019 Lombardia - PRESTAZIONI PREVISTE NEI PAI EROGABILI DA MMG IN STUDIO O IN TELEMEDICINA
In attuazione di quanto disposto dal punto 1.4.1.7 della DGR n. XI/1046 del
17.12.2018 e nel rispetto delle disposizioni contenute nell'allegato D, lettera
C dell'Accordo Collettivo Nazionale vigente, si riconoscono come prestazioni
diagnostiche eseguibili dai medici di medicina generale anche in telemedicina
quelle assicurate esclusivamente nei confronti dei propri assistiti per i quali
è stato redatto e validato il PAI nell'ambito degli accordi regionali quelle di
seguito riportate:
1) ECG
2) Monitoraggio continuo (24 H) della pressione arteriosa;
3) Spirometria Semplice;
4) Ecografia addome superiore;
5) Ecografia addome inferiore;
6) Ecografia addome completo;
7) Eco(color) dopplergrafia degli arti superiori o inferiori o distrettuale, Arteriosa o Venosa;
8) Eco(color) dopplergrafia TSA;
9) Esame del Fundus oculi.
1) ECG
2) Monitoraggio continuo (24 H) della pressione arteriosa;
3) Spirometria Semplice;
4) Ecografia addome superiore;
5) Ecografia addome inferiore;
6) Ecografia addome completo;
7) Eco(color) dopplergrafia degli arti superiori o inferiori o distrettuale, Arteriosa o Venosa;
8) Eco(color) dopplergrafia TSA;
9) Esame del Fundus oculi.
https://curprim.blogspot.com/2019/04/air-2019-regione-lombardia.html
2-Per quanto riguarda le regole e la remunerazione delle attività in telemedicina, ecco la normativa inserita nella settima delibera sulla PiC del luglio 2019: "Per consentire anche ai medici soci di cooperative di erogare prestazioni sanitarie
con l’uso della telemedicina, poiché la cooperativa non può erogare prestazioni sanitarie, si rende necessaria la sottoscrizione di un accordo convenzionale con una struttura erogatrice accreditata per la realizzazione di progetti telemedicina.
A tal fine le ATS predispongono un elenco sulla base delle manifestazioni di interesse ricevute da parte di erogatori accreditati che si rendono disponibili a fornire questo tipo di servizio, sia ai MMG in forma singola che in forma aggregata; il servizio è comprensivo della fornitura degli strumenti di tipo informatico e tecnologico necessari a svolgere le attività, ove necessario, al fine di garantire appropriatezza e certificazioni di qualità.
Le prestazioni in telemedicina vengono quindi effettuate presso gli ambulatori da parte dei Medici di Medicina Generale, che se in possesso della specializzazione nella disciplina medica per la quale si intendono erogare le prestazioni specialistiche potranno anche refertare l’esame; nel caso contrario la refertazione è eseguita da parte dello Specialista della/e Struttura/e con cui si intende implementare il progetto.
La prestazione svolta in telemedicina sarà rendicontata da parte della struttura erogatrice con il flusso di cui alla circolare 28/SAN che seguirà un apposito tracciato record definito dalla DGR n.XI/1697/2019 in cui sarà obbligatorio la valorizzazione del campo indicando se le prestazioni sono state erogate in modalità di Telemedicina.
La remunerazione della prestazione svolta in telemedicina, secondo le tariffe determinate dal Nomenclatore tariffario di specialistica ambulatoriale pubblicato annualmente dalla Regione Lombardia, è definita nella percentuale del 70% a favore del medico di medicina generale e nella percentuale del 30% a favore della struttura accreditata, entro i limiti di cui alla DGR n. X/6551/2017, che gestirà la parte amministrativa relativa all'invio del flusso di rendicontazione ed eventualmente anche alla refertazione nel caso specifico che la prestazione sia svolta da parte del medico che non possiede la specializzazione nella disciplina medica per la qualeviene erogata la prestazione in telemedicina".
2-Per quanto riguarda le regole e la remunerazione delle attività in telemedicina, ecco la normativa inserita nella settima delibera sulla PiC del luglio 2019: "Per consentire anche ai medici soci di cooperative di erogare prestazioni sanitarie
con l’uso della telemedicina, poiché la cooperativa non può erogare prestazioni sanitarie, si rende necessaria la sottoscrizione di un accordo convenzionale con una struttura erogatrice accreditata per la realizzazione di progetti telemedicina.
A tal fine le ATS predispongono un elenco sulla base delle manifestazioni di interesse ricevute da parte di erogatori accreditati che si rendono disponibili a fornire questo tipo di servizio, sia ai MMG in forma singola che in forma aggregata; il servizio è comprensivo della fornitura degli strumenti di tipo informatico e tecnologico necessari a svolgere le attività, ove necessario, al fine di garantire appropriatezza e certificazioni di qualità.
Le prestazioni in telemedicina vengono quindi effettuate presso gli ambulatori da parte dei Medici di Medicina Generale, che se in possesso della specializzazione nella disciplina medica per la quale si intendono erogare le prestazioni specialistiche potranno anche refertare l’esame; nel caso contrario la refertazione è eseguita da parte dello Specialista della/e Struttura/e con cui si intende implementare il progetto.
La prestazione svolta in telemedicina sarà rendicontata da parte della struttura erogatrice con il flusso di cui alla circolare 28/SAN che seguirà un apposito tracciato record definito dalla DGR n.XI/1697/2019 in cui sarà obbligatorio la valorizzazione del campo indicando se le prestazioni sono state erogate in modalità di Telemedicina.
La remunerazione della prestazione svolta in telemedicina, secondo le tariffe determinate dal Nomenclatore tariffario di specialistica ambulatoriale pubblicato annualmente dalla Regione Lombardia, è definita nella percentuale del 70% a favore del medico di medicina generale e nella percentuale del 30% a favore della struttura accreditata, entro i limiti di cui alla DGR n. X/6551/2017, che gestirà la parte amministrativa relativa all'invio del flusso di rendicontazione ed eventualmente anche alla refertazione nel caso specifico che la prestazione sia svolta da parte del medico che non possiede la specializzazione nella disciplina medica per la qualeviene erogata la prestazione in telemedicina".
E' quindi probabile che le future iniziative nazionali
di promozione della telemedicina in MG siano implementate, nei Microteam e
nelle forme associative più o meno complesse, sulla falsariga delle normative
lombarde.
P.S. All'esperienza di teleconsulto
cardiologico in MG è stato dedicato anche un bel libro di approfondimento delle
dinamiche relazionali, tra MMG e cardiologo, e del sapere tacito situato,
implicato nel processo di consultazione:
Ecco la prefazione dell’autrice, la
sociologa Laura Lucia Parolin, per chi vuole
approfondire il tema senza pregiudizi rifiuti a priori: https://app.box.com/s/dx9w4w6okzpqrdixrzf0qvd07woga2uf
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