CASI SOSPETTI E PERCORSI INIZIALI IN PS/DEA
- Pre-triage territoriale e/o ospedaliero (pre-PS o intra-PS) per individuare i casi sospetti in base ai seguenti criteri
- presenza di febbre o sintomatologia simil-influenzale (inclusi i sintomi gastro-intestinali)
- provenienza da aree ad alta incidenza di contagi (zone rosse) o anamnesi positiva per contatti a rischio
- Separazione dei percorsi intra PS (e intra-Ospedalieri)
- percorso sporco – casi sospetti
- percorso pulito – altri pazienti
PERCORSI DIAGNOSTICO-TERAPEUTICI IN PS/DEA
Diagnostica
- Tampone naso-faringeo per Covid-19 in tutti i casi sospetti (da ripetere eventualmente a 72 ore se negativo)
- EGA in aa al triage o al più presto, impiegabile per l’inquadramento iniziale dei pazienti (ossiemia normale, ipossia modesta > 60 mmHg, ipossia moderata-grave < 60 mmHg)
- Rx Torace, specifico, ma con sensibilità limitata
- Eco torace più sensibile rispetto a Rx Torace (impegno interstiziale con linee B multiple > “white lung”) e predittivo per necessità di IOT (in presenza di consolidamenti multipli)
- TAC più sensibile rispetto a Rx Torace, ma con problemi logistici
- LAB: emocromo, PCR, creatinina, glicemia, albumina, AST ALT, bilirubina, Ag urinari pneumococco e legionella, PT-INR, troponina
- Febbre senza insufficienza respiratoria (EGA e walking test normali) e Rx Torace normale > dimissibile con indicazione per auto quarantena in attesa dell’esito del tampone
- Febbre con Rx torace ed EGA indicativi per focolaio e/o insufficienza respiratoria modesta (PO2 > 60 mmHg in aa) > O2 terapia – OBI o ricovero in degenza ordinaria
- Febbre con insufficienza respiratoria moderata-grave documentata da EGA in aa al triage (PO2 < 60 mmHg in aa) > O2 terapia / CPAP – ricovero in degenza ordinaria o TSI
- Insufficienza respiratoria con sospetta ARDS iniziale o polmonite complicata > O2 terapia / CPAP / IOT e ventilazione invasiva – ricovero in TSI o TI
- ARDS franca all’esordio > CPAP / IOT e ventilazione invasiva – ricovero in TSI o TI
Le osservazioni delle prime settimane hanno portato all’identificazione dei fenotipi descritti, con possibile evoluzione rapida da un fenotipo all’altro. Durante i picchi di afflusso per ogni paziente da intubare ci sono circa 5 pazienti PEEP dipendenti e 20 pazienti O2 dipendenti.
I fenotipi 4 e 5 sono valutati congiuntamente dal medico d’urgenza e dal rianimatore.
I ricoveri in TI sono da considerare quanto l’età e le condizioni generali dei pazienti siano compatibili con trattamento intensivo.
Terapia
- O2 terapia – nei pazienti ipossici > incremento progressivo FIO2 (fino al reservoir) se la saturazione resta o scende al di sotto del 90% nei pazienti con BCO, e del 94% negli altri pazienti
- CPAP – nei pazienti che non rispondono adeguatamente all’O2 terapia (considerare inizio precoce della CPAP, con SaO2 < 94% in O2 terapia e FR elevata) > PEEP fino a 12-15 cm H2O, con trial di 1 h
- IOT e ventilazione invasiva – nei pazienti che non rispondono adeguatamente alla CPAP > alta PEEP, fino a 16-18 cmH2O, e TV 6 ml/Kg IBW; questa modalità di ventilazione previene il volotrauma che si instaura dopo lunghi trial di CPAP e limita i consolidamenti posteriori difficili poi da risolvere.
La presenza di aumento dei lattati, ipercapnia, leucocitosi, positività degli antigeni precoci di legionella o pneumococco depone per eziologia differente e pone indicazione a terapia antibiotica; in assenza di questi indicatori non appare al momento indicata né l’esecuzione delle emocolture né la terapia antibiotica. Durante i picchi di afflusso adottare modelli flessibili per garantire la somministrazione di O2 a tutti i pazienti con indicazione a O2 terapia e non procrastinare il posizionamento di una CPAP a tutti coloro che mantengano una saturazione < 90 % con reservoir 15 L/m’. I pazienti che rispondono alla CPAP sono quelli trattati precocemente e con quadro ecografico di impegno interstiziale ma senza consolidamenti multipli postero-basali.
Monitoraggio
- Il monitoraggio della pulsossimetria correlata alla FiO2 somministrata, insieme alla FR, identifica con sufficiente precisione la stabilità del quadro clinico o l’evoluzione della patologia; indicato anche il controllo di FC, PA e temperatura (le fasi di instabilità critica sono precedute spesso da disfunzione cardiaca e da fibrillazione atriale)
- Vanno effettuati i prelievi arteriosi per EGA solo se strettamente necessari (anche per ridurre le difficoltà successive nel posizionamento di un catetere arterioso stabile in TI); dopo la prima EGA in aa (per la corretta assegnazione del setting gestionale), la seconda quando il paziente desatura sotto 90% in O2 con reservoir 15 L/m’, la terza quando il paziente presenta una saturazione < 90% in CPAP 12-15 cmH2O e FiO2 60%
- Utile il monitoraggio con ecografia polmonare dell’impegno parenchimale
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