sabato 10 aprile 2021

Astra Zeneca: è la scienza, bellezza!

In questa tormentata vicenda non sono mancati gli sbandamenti comunicativi e soprattutto decisionali,  sia tra i due round valutativi sia tra i diversi attori sulla scena. Stiamo ai fatti nudi e crudi.

1-Con la prima valutazione di metà marzo, dopo la sospensione unilaterale delle vaccinazioni da parte delle autorità sanitarie di alcuni stati, l'EMA ha semplicemente squalificato le decisioni prese dai governi pochi giorni prima, rassicurando sulla sicurezza di Astra Zeneza e facendo ripartire il giorno dopo le vaccinazioni. Con il senno di poi forse un pochino di prudenza in più non era del tutto inopportuna, visto che il nesso causale con le trombosi NON era stato ESCLUSO.

2-Con la decisione di aprile i ruoli si sono invertiti. L'effetto avverso trombosi, disconfermato due settimane prima, è stato formalmente INCLUSO nel bugiardino pur senza individuare soglie o categorie a rischio e passando quindi la patata bollente alle autorità nazionali; le quali immediatamente hanno introdotto soglie di rischio sulla base dell'età, escluse dall'EMA, squalificando a loro volta l'EMA e ribaltando di 180 gradi le precedenti indicazioni over/under per Astra Zeneca.

Certo, la scienza notoriamente procede per problemi, tentativi di soluzione e correzione degli errori, come è successo anche in questa occasione, in cui tutti hanno dovuto decidere su situazioni di grande incertezza. Nel senso che un attore ha preso decisioni che correggevano quelle dell'altro e assieme si è arrivati alla soluzione giusta (provvisoria). Quindi tutto OK? E' la scienza, bellezza!

Si dice che per convincere i riottosi basta spiegare con i numeri la differenza di rischio tra le due opzioni: ad esempio in fase di alta circolazione/prevalenza del Covid, un 65enne ha un rischio di decesso per Covid incomparabile rispetto alla trombosi da vaccino. Nelle tabelle della MHRA, riferite ad una prevalenza di 20 contagi su 10.000 soggetti, per i 60-69enni i dati indicano che:

  • 2 persone su 1.000.0000 sviluppano trombosi da vaccino
  • 1.200 su 1.000.000 finiscono in terapia intensiva se contagiati

Sono sufficienti queste cifre per rassicurare e convincere gli over60 a fare Astra Zeneca?

Da decenni gli psicologi cognitivi dimostrano con dovizia di ricerche quanto il calcolo razionale del rischio sia influenzato dalla componente emotiva, non meno rilevante del freddo computo delle probabilità e dell’utilità attesa di una mentalità scientifica "razionale". La letteratura descrive dovizie di euristiche/biases che interferiscono con la logica probabilistica e con l'inferenza bayesiana, che peraltro non mi pare goda di grandissimo seguito nemmeno tra gli addetti ai lavori, mi riferisco ai "pratici" naturalmente. Insomma se tutti i pazienti fossero dei ferrei decisori in base al paradigma della scelta razionale e dell'utilità attesa non ci sarebbe discussione....ma questo non accade nel mondo reale, per questioni meramente evoluzionistiche.

Peraltro anche da un punto di vista strettamente razionale non si può non tenere conto di un'asimmetria fenomenologica, che attiene al tempo, alle modalità e alla collocazione del rischio:

  • chi accetta la vaccinazione si espone DELIBERATAMENTE QUI ED ORA ad un rischio calcolato, seppur piccolo
  • senza la vaccinazione si espone ad un rischio, seppur maggiore, ma ipotetico e proiettato in un orizzonte temporale imprecisato e aleatorio: probabilità di contrarre i Covid19, probabilità di finire in ospedale e probabilità di passare a miglior vita.

I due contesti di scelta sono disallineati e non comparabili rispetto alle due dimensione: volontarietà della scelta attuale e carattere ipotetico e temporalmente indefinito dei due eventi. Si tratta di considerazioni "razionali" in base alle quali alcuni possono decidere di correre il rischio di non vaccinarsi: mi riferisco agli esponenti più ansiosi della popolazione in preda da settimane al conflitto decisionale per la sommatoria tra le due ansie opposte, quella del temuto effetto collaterale del vaccino e quella del contagio da SARS-COV2.

Aggiungo altre considerazioni non indifferenti:

  1. in presenza di vaccini con meno rischi di trombosi è perfettamente LOGICO-RAZIONALE chiedersi perchè non si possa fare un vaccino alternativo, tipo Pfizer/Moderna
  2. inoltre non è meno indifferente chiedersi perchè Astra Zeneca era in un primo momento riservato agli infra 55enni ed ora invece è indicato agli ultra 60enni, a cui viene ora "rifilato" senza possibilità di scelta se non il rifiuto della vaccinazione
  3. infine il tira-e-molla di queste settimane tra EMA, AIFA, Governi e Ministri vari - tutti decisori razionali e "infallibili", compresa l'EMA con il sorprendente scaricabarile decisionale sui governi nazionali che hanno ignorato le sue deliberazioni - non ha fatto altro che ipertrofizzare l'euristica della disponibilità, con gli inevitabili e prevedibili riflessi ansiogeni sulla popolazione.

Risultato finale: fioccano domande dei pazienti del tipo "ma che vaccino mi faranno, la prossima settimane" e le richieste di inserimento nell'elenco dei fragili per essere esonerati da Astra Zeneza.

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