Il ddl semplificazioni approvato dal CdM introduce due importanti novità in fatto di prescrizioni farmaceutiche:
- rende permanente la digitalizzazione delle ricette mediche, sia quando i farmaci prescritti sono a carico del Servizio sanitario nazionale sia quando non lo sono;
- prevede la validità illimitata delle prescrizioni farmaceutiche, terapeutiche, riabilitative e di presidi a favore dei pazienti cronici o con patologie invalidanti, frazionando la consegna dei farmaci in modo da garantire ogni volta quelli necessari per coprire 30 giorni di terapia.
L'iniziativa è lodevole e questo è stato il commento del Ministro Schillaci: "Abbiamo reso strutturale la ricetta elettronica, sia quella rossa che quella bianca, molto apprezzata da cittadini e medici. Grazie a questa norma, i pazienti o chi si prende cura di loro in caso di non auto-sufficienza, hanno il doppio vantaggio di non dover andare ripetutamente dal medico per avere la ricetta e in farmacia per ritirare i farmaci".
Difficile immaginare come si possa conciliare quest'ultima affermazione con il frazionamento della consegna dei farmaci per coprire 30 giorni di terapia, ritirando quindi una o più confezioni ogni mese in relazione alla posologia quotidiana - variabile da 1/4 a 6 compresse al dì - e al numero di compresse della singola confezione che varia in genere da 14 a 60; in caso di polipatolgie con posologie diversificate non sempre è possibile coprire perfettamente i 30 giorni di terapia con tutti i farmaci prescritti (basta pensare alle confezioni con 14 o 28 compresse e agli schemi complessi con posologie a giorni alterni o settimanali). Infine per poter dispensare l'esatto numero di confezioni a copertura del fabbisogno mensile ogni prescrizione medica dovrà comprendere anche la posologia quotidiana o con altra periodicità, che peraltro spesso varia nel corso dell'anno per modificazioni della stessa in relazione all'evoluzione dei quadri clinici complessi.
Il sistema attuale prevede per i soggetti esenti la prescrizione di 3 confezioni per ricetta - salvo casi particolari come gli antibiotici iniettivi o gli oppiacei - che rappresentano un fabbisogno terapeutico variabile da meno di un mese fino 6, se si considerano le mezze compresse in alcune monoterapie. Il frazionamento della consegna per coprire 30 giorni di terapia sarà per alcuni assistiti un passo indietro considerando che con l'attuale sistema si devono recare in farmacia 2-6 volte mentre con la ricetta annuale dovranno rivolgersi al farmacista 12 volte.
Il "razionamento" mensile è stato introdotto probabilmente per evitare accaparramenti, come quando fu ridotto da 6 a 3 il numero di confezioni per ricetta negli esenti per patologia. Tuttavia pazienti cronici in monoterapia potrebbero preferire ancora l'attuale sistema perchè meno impegnativo.
La novità, oltre a richiedere frequenti accessi in farmacia, potrebbe avere un altro effetto collaterale; per il medico non avere contatti con il paziente cronico per 1 anno intero potrebbe costituire un pregiudizio per la continuità assistenziale. L'accesso in studio per la prescrizione periodica è l'occasione per fare il punto della situazione clinica e verificare il compenso, controllare la terapia e prescrivere esami, fare insomma un follow-up informale oltre alla prescrizione dei farmaci e al controllo dell'aderenza, del PDTA e di eventuali effetti collaterali.
Serviranno quindi richiami e visite periodiche strutturate con ambulatori dedicati alla cronicità per formalizzare i controlli che ora vengono svolti in modo informale, con un aumento del carico di lavoro ed organizzativo, compensato forse dalla riduzione del tempo burocratico dedicato alle prescrizioni periodiche di farmaci con l'attuale sistema dei 3 pezzi.
Ovviamente per il medico la ricetta annuale è un aiuto perché riduce il carico di lavoro ripetitivo mentre al paziente invece che semplificare potrebbe complicare la vita. Per ovviare alla necessità di recarsi spesso in farmacia, in contrasto con l'intento dichiarato di ridurre le procedure per i pazienti cronici esenti, basterà coniugare la ricetta annuale con l'attuale normativa, prevedendo ogni 2-3 mesi il frazionamento della consegna del numero di confezioni necessarie a coprire tale periodo.
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