Il QS rilancia un articolo del Lancet di inizio 2023 in cui si paventava ciò che si sta verificando nelle ultime settimane in Cina con l'epidemia di polmoniti da Mycoplasma pneumonae. La diffusione delle infezioni da Sars-CoV-2, spiegavano i ricercatori cinesi, "porterà ad un uso irrazionale degli antibiotici già visto prima dell’era Covid-19".
L'aumento dell'utilizzo di antibiotici durante il Covid-19 si è verificato a causa della vendita dei farmaci senza prescrizione medica e per le scarse conoscenze sul loro corretto utilizzo nelle zone rurali, dove l'automedicazione con antibiotici in corso di virosi respiratorie era già diffusa prima della pandemia: "Un sondaggio condotto a Wuhan nel 2019, poco prima dell’inizio della pandemia di Covid-19, ha mostrato che il 10,32% dei partecipanti ha riferito di essersi automedicato con antibiotici negli ultimi 6 mesi e il 72,4% credeva che gli antibiotici potessero trattare i virus virali. Secondo le ultime linee guida per il controllo e il trattamento del Covid-19, ai pazienti con sintomi lievi o assenti si suggerisce di eseguire l'auto-cura a casa. L’eliminazione delle restrizioni all’acquisto di antibiotici potrebbe causare un aumento dell’auto-medicazione irragionevole o non necessaria con antibiotici, con conseguente aumento del rischio di resistenza antimicrobica in Cina".
COMMENTO. Anche in Italia abbiamo un rilevante problema di resistenze batteriche e di un uso inappropriato di antibiotici in corso di virosi respiratorie diventato ormai un'emergenza di salute pubblica da affrontare sul territorio con adeguati interventi a tappeto, prima di tutto di educazione sanitaria della popolazione durante tutto il periodo invernale. Nella fase iniziale della pandemia in Italia erano aumentate le prescrizioni di Azitromicina, che l'AIFA aveva subito sconsigliato, probabilmente sull'onda delle notizie provenienti dalla Francia, dove l'infettivologo Didier Raoult affermava di aver curaro il coronavirus con l'associazione tra idrossiclorochina e azitromicina.
Ora sembra proprio che le pessimistiche previsioni dei ricercatori cinesi si siano avverate, in particolare per l'uso dell'azitromicina: negli ospedali cinesi come in quelli francesi sono aumentati i ricoveri nei reparti pediatrici dove vengono segnalati numerosi casi di polmonite da Mycoplasma, a quanto pare resistenti proprio all'azitromicina.
Un puro caso o effetto perverso dell'uso irrazionale e inappropriato di antibiotici nelle virosi respiratorie?
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