DA LA REPUBBLICA di ieri, a firma Daniela Minerva
"....mentre stigmatizzano l'inefficienza dei medici di base che sembravano allora (e sembrano ancora) comparse imbelli nella lotta al virus; mentre si chiedono perché i nostri anziani siano cosi longevi ma malmessi e si rispondono che diversamente non può essere, senza nessuno che si occupi delle malattie croniche legate all'età (dal diabete all'ipertensione alle deficienze polmonarie cosi elencando). Questo leggevamo mesi e mesi fa, morti e morti di Covid fa. E ci saremmo aspettati una rapida azione riparatrice. Spostamento dei servizi sul territorio, vicino ai malati, piani per tenere a bada la cronicità, organizzazione dei medici e dei pediatri di base tale da metterli davvero a disposizione dei cittadini. Invece, non è andata cosi. E oggi, come 22 mesi fa, tutti corrono in ospedale senza respiro!".
Per verificare le affermazioni della giornalista (l'inefficienza dei medici di base, imbelli di fronte al virus, è alla base del fatto che "come 22 mesi fa, tutti corrono in ospedale senza respiro") proviamo a fare un il confronto tra i dati della protezione civile della prima settimana del 2022 con quelli del periodo 15 luglio-15 dicembre 2021, per avere un’idea dell’entità dello tsunami Omicron e della risposta del sistema sanitario. Poi seguiranno i calcoli sulle ospedalizzazioni dall'inizio del 2022 (scusate per i numeri, ma sono l'unico modo per valutare i giudizi e le opinioni con un fat checking alla buona)
15 LUGLIO-15 DICEMBRE
- Totale casi: 1026966
- Decessi: 7416
1-7 GENNAIO
- Totale casi 950.830
- Decessi 1295
- Ricoveri dai 1/1 al 7/1/2022 sono passati da 11150 a 14591
- In terapia intensiva sono passati da 1260 a 1499
- I casi positivi sono aumentati di 773.999 e quelli in isolamento domiciliare di 769.407
Veniamo
ai pazienti che "sono corsi in ospedale senza respiro", ovvero sono stati verosimilmente ospedalizzati. Sommando tutti i ricoveri al 7 gennaio avevamo quindi
16090 degenti a fronte di circa 220mila casi in quel giorno e 950mila dall’inizio dell’anno (bisognerebbe aggiungere i 1295 decessi avvenuti nello stesso periodo ma il calcolo non è omogeneo e la maggioranza di costoro erano ricoverati al momento del decesso).
Un dato preciso sul numero complessivo dei ricoverati nella prima settimana del 2022 deriva dal computo di questi parametri di flusso
(i) accettazioni e dimissioni quotidiane nei reparti medici,
(ii) trasferimenti e ritorni dalle medicine alla terapia intensiva e viceversa,
(iii) passaggio dalla rianimazione all’obitorio (un buon numero di decessi si riferiscono a ricoveri avvenuti nel 2021)
Non avendo a disposizione dati ufficiali sul numero reale dei ricoveri nel periodo 1-7 gennaio - compresi quelli degli accessi in PS di soggetti dispnoici che non portano alla degenza - e tenendo conto in modo approssimativo dei flussi dei pazienti all’interno dell’ospedale, possiamo stimare le persone ospedalizzate in un numero almeno doppio rispetto a quello sopra riportato, il che porta ad una cifra di circa 32mila i ricoverati nella prima settimana del 2022, mentre in isolamento domiciliare si trovavano 769.407.
Tenendo conto di questi dati approssimati, rispetto ai 950mila casi segnalati dall'inizio del 2022 sono state ospedalizzate non meno di 32mila persone, ovvero lo 0,33% rispetto al 99,67% che non è stato ricoverato, cioè è stato testato, diagnosticato, segnalato e tracciato, certificato, curato e gestito dai medici ("imbelli") del territorio (MMG, PLS, MCA, medici delle RSA etc..).
Insomma i dati confermano quella che il Prof. Remuzzi ha definito dissociazione tra la grande diffusività del virus nella popolazione e la bassa ospedalizzazione, per una malattia che anche grazie ai vaccini si ferma a livello delle prime vie aeree "rinitizzandosi", come dimostrano le ricerche fisiopatologiche e l'esperienza pratica sul campo certificata dall'OMS. https://www.rainews.it/articoli/2022/01/oms-omicron-sembra-meno-grave-ma-causa-ricoveri-e-uccide--aeac6fb7-8f54-493d-aa6d-41f1ba926a89.html . Comunque nella popolazione non vaccinata le forme polmonari gravi sono incomparabilmente più frequenti che tra i vaccinati, con conseguente ricovero e affollamento della terapie intensive per oltre i 2/3.
Dunque sarebbero questi i numeri di coloro che, parafrasando la frase della giornalista, sono corsi in ospedale senza respiro per “l'inefficienza dei medici di base che sembravano allora (e sembrano ancora) comparse imbelli nella lotta al virus?" Chissà se alla giornalista esperta di questioni sanitarie è venuto qualche dubbio, circa affermazioni denigratorie prive di riscontri empirici.P.S. Per dati più dettagliati relativi al ruolo dei medici del territorio nella gestione delle precedenti ondate si può consultare il post al link: https://curprim.blogspot.com/.../davvero-la-medicina...
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