In modo schematico si può ritenere che esista una identità culturale comune a tutti i medici a cui si sono sovrapposte, negli ultimi decenni, sub-culture identitarie specialistiche, che non sempre riescono a trovare una ricomposizione unitaria ed armonica rispetto all'identità comune. Queste sub-identità/culture professionali sono il prodotto dell'interazione tra identità personale e
- contesto organizzativo e normativo
- oggetto clinico della formazione/ricerca accademica
- pratiche e ruolo professionale
- comunità di riferimento
- immagine pubblica e riconoscibilità sociale
Comunque il tirocinio in MG resta unico e continuativo nelle 4 settimane previste, a garanzia della visione unitaria ed olistica tipica della sub-cultura territoriale e della propensione/mission del MMG ad integrare i saperi specialistici nell'esperienza pratica sul campo, peraltro non ancora ammessa e pienamente legittimata dall'accademia.
Come si integrano valutazione del professionalism e acquisizione dell'identità? Quale (sub)identità di ruolo potrà "assorbire" e interiorizzare il laureando tra quelle proposte dai tre tirocini? Se la valutazione della professionalità non può che essere "parametrata" sul sapere pratico e situato del tutor, come si valuterà nel tirocinante la "consapevolezza della propria identità professionale"?
La tipologia del tirocinio
Il cambiamento introdotto con la Laurea abilitante non è di poco conto. Il tirocinio evolve da valutativo a pratico valutativo, il che comporta una dimensione di insegnamento-apprendimento sconosciuta con la precedente formula (anche se di fatto il modello post-laurea si trasformava in un'esperienza di apprendimento tacito e situato, seppure informale e di contrabbando, più che una mera valutazione: https://curprim.blogspot.com/2020/01/dal-tirocinio-valutativo-alla-laurea.html).
Tuttavia i due tirocini previsti nelle aree cliniche di Medicina interna e Chirurgia generale hanno una particolarità che li distingue da quello sul territorio; probabilmente si fonderanno con i tirocini già previsti in abbinamento ai corsi universitari, inseriti nell'attuale ordinamento all'ultimo biennio, a cui vengono riconosciuti 5 CFU, 1 per ogni 20 ore di pratica e 5 di studio. Non avrà lo stesso profilo il tirocinio in MG, in quanto non in tutte le sedi universitarie è previsto un corso teorico introduttivo e propedeutico alle problematiche delle cure primarie, peraltro previsto dal Curriculum di studi.
La collocazione temporale
E' forse il punto più delicato. Nel tirocinio post-laurea il neo dottore si trovava in una sorta di limbo professionale, essendo di fatto laureato ma non ancora in grado di svolgere l'attività professionale. I tre mesi passati tra ospedale e territorio erano l'occasione per confrontarsi con la pratica sul campo, riflettere sulle proprie aspettative, inclinazioni e bisogni formativi, che poi sfociavano nella scelta della specializzazione. Un interregno che abbinava l'esperienza del tirocinio con spunti di approfondimenti ad hoc su argomenti specifici e con lo studio teorico in vista dell'esame di stato.
Ora invece la collocazione del tirocinio nell'ultimo biennio universitario cambia radicalmente il panorama tutoriale. Saggiamente il tirocinio professionalizzante in MG è stato previsto al VI anno di corso. Tuttavia non è indifferente che venga svolto all'inizio, quando ancora non sono iniziate le lezioni, piuttosto che nell'imminenza della sessione di laurea, ovvero dopo aver superato gli esami prettamente clinici nel secondo semestre dell'anno. In particolare l'avere frequentato ed eventualmente superato l'esame di clinica medica farà sicuramente la differenza, soprattutto per la sinergia formativa tra lezione/esame e pratica tutoriale, sia in Medicina interna che sul territorio.
Insomma il sesto anno si presenta particolarmente affollato per il laureando, se si tiene conto della sovrapposizione tra corsi, esami, tirocini, studio e stesura della tesi. C'è il rischio di un sovraccarico di impegni nel primo semestre del VI anno, che potrebbe distogliere il laureando dalla frequentazione dello studio sul territorio, specie se il tirocinio verrà svolto in modo discontinuo, con intuibili effetti negativi sulla continuità della formazione pratica. Tale rischio dovrebbe essere superato con la concentrazione nel primo semestre degli insegnamenti e degli esami previsti per il sesto anno di corso, in modo da lasciare spazio per i tirocini e per la tesi di laurea nel secondo semestre.
Il sistema di valutazione
Fortunatamente è stato superato il precedente libretto di valutazione post laurea, quanto mai puntiglioso e dettagliato, sostituito con un modulo più snello, di taglio pratico e di facile compilazione, abbinato anche ad una sorta di diario formativo compilato dal candidato. Il nuovo schema di valutazione del candidato supera la formula del punteggio per concludersi con un giudizio finale di idoneità/non idoneità, con una quindicina di parametri valutativi abbastanza aderenti alle pratiche della MG (si veda il modello in calce). Nell'ottica di un tirocinio pratico, nel contesto organizzativo e in sintonia con la specificità del setting territoriale, serviva proprio una sezione valutativa ad hoc per il MMG.
Il nodo problematico
Di fondo resta un'incertezza, anche se in minor misura rispetto al precedente ordinamento, grazie alla connotazione pratica del tirocinio in abbinamento con la valutazione. Nella precedente formula post-laurea il tirocinio si trasformava in modo tacito in un mese di formazione esperienziale, grazie ad un full immersion nel contesto organizzativo e nelle pratiche sul territorio; la prevalenza dell'imparare facendo relegava la componente valutativa sullo sfondo, anche perchè era paradossale giudicare le abilità operative di un candidato che non aveva la minima idea, ad esempio, del sistema informatico utilizzato per la gestione della scheda individuale, dei dati clinici e della prescrizioni diagnostiche e terapeutiche (per non parlare della componente comunicativa e relazionale della consultazione in MG o delle norme regolatorie che contrappuntano le scelte prescrittive).
Logica pedagogica e buon senso vorrebbero che anche in MG il tirocinio professionalizzante sia preceduto perlomeno da un vero corso di MG che illustri la gestione clinico-assistenziale ed organizzativa della professione coinvolta. Ma, come si è detto sopra, non esiste una "cattedra" di MG, anche se a livello nazionale sono attribuiti ai corsi 2 CFU per un corso propedeutiche alla pratica tutoriale sul territorio, in analogia a quelle previste dall'ordinamento per i corsi delle discipline universitarie ospedaliere. Insomma è stato fatto un primo passo in avanti ma la specificità culturale, clinico-epidemiologica, relazionale ed organizzativa delle cure primarie non si è ancora affermata, accanto al riconoscimento del valore formativo dell'esperienza pratica sul campo.
Al link i punti principali della riforma: https://curprim.blogspot.com/2020/01/il-tirocinio-pratico-valutativo-per-la.html
Al link i libretti di valutazione del TPV proposti dall'Università di Bologna (anche di seguito)
https://corsi.unibo.it/magistralecu/MedicinaChirurgia/tirocinio-pratico-valutativo-tpv-per-l-esame-di-stato-1?fbclid=IwAR3YFdKpGC7rx-A07qTnpNNqWD46OBFl5WuxBZCZiN8359F7RzellV2EZqo
VALUTAZIONE DEL
TIROCINIO PRATICO-VALUTATIVO PRESSO IL MEDICO DI MEDICINA GENERALE
Il Tutor Dr.___________________________________
certifica che, lo
studente____________________________ ha frequentato il Tirocinio
Pratico-Valutativo presso il medico di medicina generale per un
totale di 100 ore ed esprime la seguente valutazione:
Per una valutazione POSITIVA
utilizzare un punteggio sintetico in lettere con valori corrispondenti a: A: Eccellente; B: Ottimo; C: Buono; D: soddisfacente; E: Sufficiente. Per una
valutazione NEGATIVA utilizzare la
lettera F
componenti
della professione medica
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VALUTAZIONE
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Mette in atto le buone pratiche del
rapporto medico-paziente
(colloquio, relazione, informazione, chiarezza, acquisizione del consenso) |
A B C D E F
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Ha la capacità di raccogliere
anamnesi e di eseguire un esame obiettivo
in un contesto ambulatoriale |
A B C D E F
|
|
Conosce e sa applicare il
ragionamento clinico: è in grado di individuare
i motivi della richiesta di aiuto e la natura e priorità del problema |
A B C D E F
|
|
È in grado di valutare le urgenze
ed individuare le necessità per
un ricovero ospedaliero |
A B C D E F
|
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È in grado di proporre ipotesi
diagnostiche e di individuare gli
accertamenti diagnostici di primo livello dotati di maggiore sensibilità e specificità per confermare o meno le ipotesi |
A B C D E F
|
|
È in grado di interpretare gli
esami di laboratorio
|
A B C D E F
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È
in grado di interpretare i referti degli esami di diagnostica per
immagini
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A B C D E F
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Si orienta sui processi decisionali relativi alla
prescrizione di un corretto
trattamento e sulla richiesta di una consulenza specialistica |
A B C D E F
|
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È in grado di saper svolgere
attività di controllo sull’adesione alla terapia
da parte del paziente e programmare il monitoraggio e il follow up |
A B C D E F
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|
Conosce le problematiche del
paziente cronico con comorbidità in terapia
plurifarmacologica |
A B C D E F
|
|
Dimostra
conoscenza circa l’organizzazione
del Servizio Sanitario
Nazionale e Regionale e sulle principali norme burocratiche e prescrittive |
A B C D E F
|
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È in grado di utilizzare la
cartella clinica informatizzata e conosce
i sistemi informativi del Servizio Sanitario Nazionale e Regionale |
A B C D E F
|
|
Sa indicare azioni di prevenzione,
di promozione della salute e
corretti stili di vita |
A B C D E F
|
|
Rispetta gli orari di inizio e fine turno, veste in maniera adeguata
al ruolo, porta con sé tutto il necessario |
A B C D E F
|
|
Dimostra conoscenza e consapevolezza delle regole di
organizzazione
e funzionamento dello studio medico |
A B C D E F
|
|
Interagisce correttamente col personale di segreteria ed
infermieristico
dello studio del medico di medicina generale |
A B C D E F
|
|
Dimostra conoscenza e consapevolezza dei diversi ruoli e
compiti
dei membri dell’equipe |
A B C D E F
|
|
Dimostra un atteggiamento attivo (fa domande, si propone
per svolgere attività)
|
A B C D E F
|
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IDONEO
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NON IDONEO
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