L'intento di ridurre l'inappropriatezza prescrittiva da medicina
difensiva, obiettivo del Decreto ministeriale di prossima approvazione, è
condivisibile ma non altrettanto agevole. Il SSN enfatizza la libertà di scelta del cittadino e la parità tra
aziende pubbliche e private ma non sempre gli specialistici convenzionati,
dipendenti o accreditati rilasciano al termine della consulenza le richieste di
ulteriori accertamenti ritenuti necessari per approfondire il caso clinico,
come impongono le norme vigenti. Vi è quindi il rischio che le prestazioni suggerite
al MMG da altri attori vengano impropriamente ricondotte alla responsabilità
amministrativa del I livello, in virtù delle procedure informatiche che non
consentono l'individuazione dell'effettivo decisore e primo prescrittore.
Continua sul Quotidiano sanità.
Altri contributi ai link:
- Sul quesito diagnostico e i Codici ICD-9
- Sull’uso del ricettario da parte degli specialisti
- Decreto appropriatezza prescrittiva: difficoltà applicative
- Inappropriatezza prescrittiva e medicina difensiva
- Inappropriatezza e prescrizioni diagnostiche indotte
Nessun commento:
Posta un commento